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Annunci Profetici degli Ultimi Tempi 3°Parte

Annunci Profetici degli Ultimi Tempi 3°Parte

  

ANNUNCI PROFETICI DEGLI ULTIMI TEMPI 3°Parte

Casavatore 14-09-2025                                                                              PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO

Nelle ultime settimane stiamo parlando degli ultimi tempi, affrontando il tema degli annunci profetici relativi a questo periodo e, in modo specifico, la prospettiva di Dio sui tempi. Abbiamo già visto alcune cose profonde e interessanti perché stiamo parlando delle profezie bibliche indirizzate al mondo, alla Chiesa e a Israele. Chi ha ricevuto Gesù nella propria vita sa che Egli era ebreo, nato dalla tribù di Giuda e dalla discendenza di Davide, e perciò deve amare e benedire Israele, perché lo ha ricevuto nel proprio cuore come Signore e Salvatore. Quindi, abbiamo bisogno di capire le cose secondo la prospettiva di Dio e stiamo ricevendo questa parola perché dobbiamo essere pronti a qualsiasi cosa che si può presentare sul nostro cammino di fede, qualsiasi cosa può avvenire, ma noi sappiamo discernere i tempi e sappiamo come comportarci. L’apostolo Paolo ha racchiuso il mondo intero in tre categorie: i giudei che sono gli ebrei e Israele, i greci che sono i gentili cioè le nazioni, e la Chiesa di Dio che siamo noi, i nati di nuovo, coloro che hanno avuto un’esperienza soprannaturale con la presenza di Dio, che sono passati dalle tenebre alla luce. Abbiamo visto che la Bibbia viene chiamata la parola profetica indirizzata alla nostra vita e la profezia viene data affinché noi conosciamo come stanno realmente le cose e non rimaniamo nella confusione, perché ci sono tante voci, ma noi dobbiamo affermare come credenti che siamo figli di Dio e crediamo nella Sua Parola. Gesù ha detto: “il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai”. Quindi noi dobbiamo andare alla fonte e la Bibbia è la fonte di ogni cosa, per conoscere le cose non secondo il nostro pensiero ma secondo il pensiero di Dio che è la Sua volontà. La profezia è stata data affinché possiamo prepararci dopo aver conosciuto le cose, perché Dio non ci ha lasciato nell’ignoranza, ma ci ha aperto gli occhi e ci incoraggia a conoscere ciò che succederà. La prospettiva significa vedere dal punto di vista di Dio, rinunciando al nostro e sottomettendoci al Suo con umiltà. Abbiamo parlato del mondo in profezia ricordando che gli avvertimenti profetici di Dio non sono mai una minaccia ma sempre un invito ad allineare la nostra vita con la Sua volontà. Abbiamo visto le profezie per il mondo, per la Chiesa e oggi vedremo per Israele, perché questo porta un rinnovamento nella nostra mente. Riguardo al mondo abbiamo visto che ci saranno tempi di scuotimento mondiale, collasso economico, disastri naturali, altre pandemie, paura e perplessità nelle nazioni, confusione e caos che già viviamo. Abbiamo visto crisi di immigrazioni nelle nazioni e Gesù disse: come ai giorni di Noè, così sarà anche ai giorni che precedono la venuta del Figliuol dell’uomo, cioè Gesù e il Suo ritorno. Abbiamo trattato il giudizio sulle nazioni, il periodo di tribolazione e poi la grande tribolazione, ma noi crediamo che la Chiesa sarà rapita e non resterà qui sulla terra. Poi su altre profezie riguardante tenebre profonde ricoprire la terra, lo scuotimento del cosmo, la terra che esce dal suo asse, tsunami ed eventi simili, un blackout improvviso, attacchi di perversione sui giovani, fame e tempi pericolosi. Poi abbiamo parlato della Chiesa in profezia, cioè del programma e dell’agenda di Dio per la Chiesa, che è pronta per la rinascita, per un potente intervento divino e per una rinascita spirituale. Pronta per il più grande risveglio spirituale che il mondo abbia mai visto e per la più grande raccolta di anime, come stiamo già vedendo accadere in molte parti del mondo dove migliaia di persone si arrendono a Cristo e ricevono Gesù come Signore della loro vita. La Chiesa è pronta per l’ultima gloria sulla terra, per il trasferimento delle ricchezze dagli ingiusti ai giusti e per i tempi di refrigerio, ma deve stare attenta ai tempi di inganno, ai social, ai media e alle notizie manipolate, alla grande apostasia e alle persecuzioni che ancora oggi colpiscono cristiani in molte nazioni, come in Cina. Dio sta separando il grano dalla zizzania, e il grano porta frutto. La rivelazione della sposa rimanente, il timore di Dio e la santità sono fondamentali, perché prima della gloria viene il timore di Dio. Gesù ha pagato per il peccato e se confessiamo i nostri peccati, Dio ci perdona, ci restaura e ci guida nella verità. La purificazione della sposa porterà la Chiesa ad essere gloriosa, santa e irreprensibile. La Chiesa entra nella gloria, il “Goscen”, dove Dio riversa l’All inclusive: guarigioni, miracoli, prosperità, salvezza e benedizione in ogni area della vita. Il Goscen è il luogo della provvidenza, della prosperità, della presenza e della gloria di Dio. Parliamo ora delle profezie riguardanti Israele, chiarendo fin da subito che da questo pulpito e in questa Chiesa non facciamo politica, ma insegniamo ciò che Dio ha lasciato scritto nella Sua Parola. Gesù ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita”, e ha affermato anche: “La verità vi renderà liberi”. La verità della Scrittura è unica: non ci sono tante verità, ma molte menzogne. Circa duemila anni fa Israele non era più una nazione, era solo un popolo, disperso tra le nazioni, ma la storia del ventesimo e ventunesimo secolo mostra che la profezia che Dio diede a Ezechiele si è adempiuta. Ezechiele era un profeta maturo, chiamato da Dio, e profetizzò dai quattro venti dello Spirito.

Ezechiele 37:1-6; “La mano dell'Eterno fu sopra me, mi portò fuori nello Spirito dell'Eterno e mi depose in mezzo a una valle che era piena di ossa. 2 Quindi mi fece passare vicino ad esse, tutt'intorno; ed ecco, erano in grandissima quantità sulla superficie della valle; ed ecco, erano molto secche. 3 Mi disse: «Figlio d'uomo, possono queste ossa rivivere?». Io risposi: «O Signore, o Eterno, tu lo sai». 4 Mi disse ancora: «Profetizza a queste ossa e di' loro: Ossa secche, ascoltate la parola dell'Eterno. 5 Così dice il Signore, l'Eterno, a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e voi rivivrete. 6 Metterò su di voi la carne, vi coprirò di pelle e metterò in voi lo spirito, e vivrete; allora riconoscerete che io sono l'Eterno».

Questo dimostra che le ossa secche, simbolo di Israele, ascoltano la parola di Dio, perché Egli può sconvolgere ogni stato naturale e compiere miracoli straordinari. Versi 7-10 descrivono come Ezechiele profetizzò e le ossa si avvicinarono, furono coperte di carne e pelle, ma mancava lo spirito; Dio gli ordinò di profetizzare allo spirito, affinché venisse dai quattro venti e desse vita agli uccisi. Così lo Spirito entrò in esse e le fece alzare come un esercito grande, grandissimo. Nei versi 11-12, Dio spiegò che queste ossa rappresentano tutta la casa di Israele, il popolo che credeva perduto: “… le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è svanita …”. Dio ordinò di profetizzare loro: “… Ecco, io aprirò i vostri sepolcri e vi farò uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d'Israele”. Questo è il motivo per cui oggi Israele sta ritornando nella sua terra, un ritorno chiamato “Aliyah”, la salita a casa. Dal 7 ottobre 2023 a oggi, circa 60.000 ebrei hanno fatto Aliyah da Stati Uniti, America Latina, Italia e altre nazioni, anche durante conflitti, adempiendo la promessa di Dio.

Ezechiele 37:14; “Metterò in voi il mio Spirito e voi vivrete, e vi porrò sulla vostra terra; allora riconoscerete che io, l'Eterno, ho parlato e ho portato a compimento la cosa», dice l'Eterno.”

Come detto, le ossa secche sono Israele; deportata e dispersa in tutto il mondo conosciuto, nel 70 d.C., come profetizzato da Gesù quando disse: “voi non avete riconosciuto il giorno della vostra visitazione”. E quando gli mostrarono il tempio, dicendogli: Signore, guarda il tempio, Egli in Luca 21:5-6 rispose: “Poi, come alcuni parlavano del tempio e facevano notare che era adorno di belle pietre e di offerte, egli disse: 6 «Di tutte queste cose che ammirate, verranno i giorni in cui non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata»”. La profezia si compie oggi: combattere Israele significa combattere Dio, mettersi contro il popolo di Israele significa mettersi contro il popolo di Dio. La Parola di Dio non cade mai a vuoto, si compie secondo la Sua volontà e ci rende liberi nella verità, al di là delle menzogne e manipolazioni dei media e dei social. Il ritorno di Israele è un segno della fedeltà di Dio e del Suo piano eterno, e noi vediamo compiersi ciò che Dio ha detto, testimoniando la Sua potenza e la Sua promessa che non fallirà mai. Parliamo del potere delle parole e della proclamazione della Parola di Dio, prendendo esempio da Israele e dai profeti. In Israele, al “Kotel” o “Muro del Pianto”, si trovano grandi pietre rimaste dal 70 d.C., quando i romani, guidati da Tito, distrussero il tempio. L’arco di Tito a Roma testimonia quell’avvenimento, mostrando il candelabro portato via come simbolo della conquista. Tuttavia, Dio ha profetizzato la rinascita di Israele tramite Ezechiele, profeta maturo che profetizzò dai quattro venti. Un profeta di Dio può cambiare l’atmosfera di una città, di una nazione e persino circostanze spirituali, economiche e sanitarie attraverso la parola che Dio mette nelle sue labbra. Anche noi, quando dichiariamo parole in accordo con Dio, riceviamo conferma dal nostro sommo sacerdote, Gesù Cristo, che è sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek, eterno, come ricordato nella lettera agli Ebrei.

Ebrei 4:14; “Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede.”

Ogni parola dichiarata in accordo con Dio ha potenza di trasformare la nostra vita, la nostra famiglia, la Chiesa e il mondo spirituale. Quando Israele era schiava in Egitto, Dio scelse Mosè, il quale visse 120 anni, trascorrendo i primi quaranta nella carne, i secondi nell’anima e gli ultimi nello spirito, e iniziò il ministero a ottant’anni. Nel libro dell’Esodo troviamo scritto per dieci volte “lascia andare il mio popolo”, e Mosè, ogni volta che si presentava al faraone, faceva questa dichiarazione: lascia andare il mio popolo perché mi deve servire, dice l’Eterno. Non stava parlando soltanto alla persona fisica, ma all’entità spirituale che era dietro il faraone, mostrando il potere delle parole dichiarate in accordo con la volontà di Dio. In Isaia 43:6 Dio dice di proclamare al Nord e al Sud: “Dirò al settentrione: "Restituiscili", e al mezzogiorno: "Non trattenerli. Fa' venire i miei figli da lontano e le mie figlie dalle estremità della terra,” rivelando che le parole dei profeti operavano sul mondo spirituale. Anche noi dobbiamo parlare alle malattie, alle infermità, alla povertà, alla Chiesa e alla raccolta di anime, perché il nostro combattimento non è contro carne e sangue, ma contro principati, potestà e spiriti malvagi nei luoghi celesti, come afferma l’apostolo Paolo. Gesù, in Giovanni 4:35, ci insegna a guardare nello spirito: “Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e mirate le campagne come già biancheggiano per la mietitura.”, invitandoci a vedere secondo la prospettiva di Dio. Quando vediamo solo nel naturale, percepiamo fallimenti e scoraggiamenti, ma vedendo con gli occhi dello Spirito, riconosciamo le opportunità, il raccolto e la potenza della Parola di Dio, capendo che ogni parola dichiarata con fede ha autorità e produce compimento secondo il piano divino. La Parola di Dio, quindi, non è solo informazione, ma potenza creatrice che cambia la storia e il destino secondo la volontà del Signore. Abbiamo bisogno di parlare ai sogni che dormono, alle visioni che si sono affievolite e alle cose spirituali che Dio ha posto dentro di noi, affinché riprendano vita. Solo chi crede può farlo, perché chi non crede muore spiritualmente rimanendo intrappolato nei propri pensieri, mentre chi si accorda con Dio e con la Sua Parola dichiara ciò che Egli ha già stabilito. Il profeta Ezechiele, circa 2700 anni fa, profetizzò dai quattro venti, e la sua profezia delle ossa secche si è adempiuta quando Israele rinacque come nazione il 14 maggio 1948, con la proclamazione dello Stato da parte di Ben Gurion. Gesù stesso disse in Luca 21:29-31: “… «Osservate il fico e tutti gli alberi. 30 Quando essi cominciano a mettere i germogli, vedendoli, voi stessi riconoscete che l'estate è vicina; 31 così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.” La generazione che ha visto nascere Israele non passerà senza vedere adempiersi tutte le profezie, compreso il rapimento della Chiesa. Israele riconobbe Gerusalemme come sua capitale nel 1967, subito dopo la guerra dei sei giorni, confermando che le profezie non possono compiersi senza la nazione di Israele. Dio giudicherà le nazioni che tenteranno di dividere la terra di Israele, come è scritto in Gioele 3:1-2: “Poiché ecco, in quei giorni e in quel tempo, quando farò tornare dalla cattività quelli di Giuda e di Gerusalemme, radunerò tutte le nazioni e le farò scendere nella valle di Giosafat. E là eseguirò il mio giudizio su di loro, per Israele, mio popolo e mia eredità, che hanno disperso fra le nazioni”. Dio ha inoltre dichiarato in Genesi 12:3: “Io benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà e in te saranno benedette tutte le nazioni della terra”. La protezione divina su Israele è costante: Salmo 121:4 afferma che l’Eterno non sonnecchia né dorme, custodisce la vita e ogni movimento del Suo popolo, mentre Zaccaria 2:8 dichiara: “Perché così dice l’Eterno degli eserciti: chi tocca voi tocca la pupilla del suo occhio”. La profezia e il ritorno di Israele come nazione dimostrano che il ritorno di Gesù è vicino. La generazione che ha visto l’adempimento del 1948 vedrà il compimento delle profezie, il rapimento della Chiesa e tutti gli eventi legati agli ultimi tempi. Noi siamo parte di questa generazione, chiamata a proclamare la Parola di Dio, salvare quante più anime possibile e portarle dalla tenebra alla luce, osservando e dichiarando le cose secondo la prospettiva divina. Ogni parola profetica dichiarata con fede ha la potenza di cambiare la storia, il destino di Israele e il corso degli eventi fino al ritorno del Signore. La Parola di Dio è viva, attuale e compie ciò che ha promesso, e Israele è la testimonianza tangibile del compimento della Sua volontà, segnando i tempi e confermando che il Signore è vicino e il Suo ritorno è imminente. Noi dobbiamo vivere consapevoli, proclamare fede e verità e discernere i tempi secondo le Scritture, perché questa generazione vedrà tutto ciò che Dio ha promesso. 

 

 

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