Come rimanere di Fuoco per Dio
COME RIMANERE DI FUOCO PER DIO
Casavatore 08-06-2025 PREDICAZIONE: PASTORA CATERINA AMOROSO
Nel culto di questa settimana, con la visita della Pastora Caterina Amoroso, si è riflettuto sull’importanza del giorno di Pentecoste, tratto dal Libro degli Atti, in un messaggio intitolato “Come rimanere di Fuoco per Dio”. Questo sermone si rifà a quell’evento in cui lo Spirito Santo scese e rivestì completamente i discepoli e Maria, posando lingue di fuoco sulle loro teste, come è scritto: "In quel tempo vi battezzerò di Spirito Santo e di fuoco". Questa esperienza ci ha dato franchezza nel predicare, perché la verità ci rende liberi, come dice la Parola: “La verità vi farà liberi”, e ora andiamo al messaggio che, come detto, è tratto dal Libro degli Atti.
Atti 1:8; “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all'estremità della terra».”
Gesù fu il primo evangelista: percorreva i villaggi cercando chi aveva bisogno e insegnava a mettere al primo posto il Regno di Dio e la sua giustizia, assicurando che tutto il resto ci sarebbe stato dato in aggiunta. Gesù è morto sulla croce per i nostri peccati, le maledizioni e le malattie, quindi quando arriva una malattia dobbiamo dichiarare che Gesù l’ha già pagata 2000 anni fa sulla croce e scacciarla via. Quando lo Spirito Santo viene su di noi, ci fa parlare in lingue che possono variare a seconda di ciò che Dio vuole fare: una lingua al momento del battesimo, una durante la lotta contro Satana e una per l’intercessione. Lo Spirito Santo, promesso dalla Scrittura, dimora in noi fin dalla salvezza, dimorando sotto il petto, nella bocca dello stomaco dove sentiamo le emozioni più intense, perché lì Dio ha soffiato il Suo spirito di vita alla nostra nascita, trasformando il nostro spirito, mentre la mente si rinnova leggendo la Bibbia per pensare e parlare come Gesù. Infatti, quando fu tentato dal diavolo, non gridò ma rispose: «Sta scritto: "L'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio"» (Matteo 4:4), così anche noi dobbiamo combattere con la Parola. La Parola di Dio è una spada a doppio taglio che da un lato sconfigge il nemico e dall’altro ci dà il potere di pensare e parlare come Gesù. Ora andiamo avanti con il verso letto prima in Atti, quando dice: "verrà su di voi". Ma allora, se lo Spirito Santo vive già in noi dal momento in cui abbiamo accettato Gesù, cosa significa questa espressione? Significa che abbiamo bisogno della Sua potenza per testimoniare al mondo ciò che Gesù ha fatto per noi. Per rafforzare questo concetto, la Pastora ci ha raccontato l’esperienza di guarigione istantanea che ha vissuto nel momento in cui ha accettato Gesù nella sua vita. All’età di quarant’anni camminava piegata a causa di una grave lesione alla schiena, provocata dal diavolo, e i medici le avevano detto che sarebbe finita sulla sedia a rotelle. Era triste e scoraggiata, finché una donna che lavorava in casa sua la invitò a partecipare a una riunione in chiesa. Durante il culto, un pastore che predicava con chiarezza e autorità dichiarò che Dio gli aveva rivelato la presenza di una donna con tre delle quattro rotule fuori posto, descrivendo esattamente la sua condizione clinica. Colpita dalla precisione della Parola, alzò la mano, accettò Gesù con una preghiera di fede e fu guarita istantaneamente. Oggi, colei che ci sta predicando la Parola è una donna di 82 anni che gira il mondo, ha sperimentato la potenza di Dio ed è profondamente grata; per questo ha scelto di seguirLo e testimoniare ciò che Lui ha fatto nella sua vita. Atti 1:8 specifica che lo Spirito Santo viene su di noi per il servizio a Dio, e quando testimoniamo ciò che Lui ha fatto nella nostra vita, lo Spirito si compiace e può operare. Poi dice: "mi sarete testimoni", cioè noi daremo testimonianza su chi è Gesù e sul piano divino per l'umanità.
Giovanni 14:16; "Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre."
È come se Dio mettesse un sigillo sulla nostra vita dicendo: “Io sarò con te per sempre."
Geremia 29:11; “Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l'Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.”
Questo è il piano di Dio per noi: essere attivi, leggere la Sua Parola, farla nostra e lasciarci trasformare fino a pensare con la mente di Cristo, così che non siamo più noi a vivere, ma è Cristo che vive in noi. Lo Spirito Santo è in noi e su di noi per il servizio, affinché possiamo adempiere al mandato ricevuto, come dichiarato da Gesù quando disse: "Mi sarete testimoni in Gerusalemme", un incarico che si estende a tutti i popoli e le nazioni, nella proclamazione del Vangelo fino agli estremi confini della terra (Matteo 28:19-20). Gerusalemme rappresenta la nostra famiglia, quindi dobbiamo pregare per i suoi membri perché Satana li tiene legati o in situazioni sbagliate. Poi Gesù dice: "fino all’estremità della terra", quindi dobbiamo testimoniare a Gerusalemme, cioè nella famiglia, in Giudea, la nostra regione, in Samaria, i popoli misti, e infine ai confini della terra. Quando Dio ci manda nel mondo, non basta sperare, dobbiamo studiare la Parola e conoscere la verità. Mettiamo che, quando abbiamo conosciuto una persona che Dio ci ha messo accanto per collaborare nel ministero, le avessimo detto di copiare tutto quello che si è predicato, l’avrebbe fatto, ma non le sarebbe servito a nulla, se non a riempirle il computer di nozioni. È come se avessimo un ragazzino e gli dessimo 1.000 euro dicendogli di spenderli, e lui sicuramente lo farebbe comprando cioccolati e caramelle, ma poi si ammalerebbe. Questo significa che, senza una preparazione e una maturità mentale, Dio non può affidarci i Suoi doni. Sapete, i pastori hanno una grande responsabilità, e anche se qualcuno potrebbe pensare che non li chiami o non li coinvolga mai, devono comunque seguire la voce di Dio. Se una persona inesperta diventa leader e tratta male la gente, queste si scandalizzano e vanno via, mentre noi dobbiamo avere pazienza, amore e prepararli a fare discepoli, perché, se non lo fanno, causeranno solo danni. Non dobbiamo mai indietreggiare, anche se abbiamo perso tutto, quando moriamo a noi stessi e lasciamo che Cristo viva in noi smettiamo di odiare e dimentichiamo il passato, camminando nella fede. Dunque, ci sono 5 chiavi per rimanere di fuoco per Cristo e vivere una vita piena della Sua potenza:
1) Accendiamo il fuoco: “Dobbiamo farlo noi.”
Matteo 3:11; "… Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e il fuoco."
Dobbiamo mantenere il fuoco dello Spirito leggendo la Bibbia, perché come nel naturale mangiamo tre volte al giorno per sostenerci e avere forza, così lo Spirito Santo ha bisogno di essere nutrito con la Parola di Dio, altrimenti non potrà agire in noi e si spegnerà.
2) Assicuriamoci che il serbatoio della “nostra macchina” sia pieno.
Matteo 25:1; “Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono fuori incontro allo sposo.”
Le dieci vergini erano cinque sagge e cinque stolte, pigre, e noi non dobbiamo esserlo, ma dobbiamo riempire le lampade dello Spirito Santo con l’olio di cui abbiamo bisogno. Supponendo che Gesù torni questa notte, dobbiamo farci trovare pronti per andare con Lui e non rimanere con i demoni su questa terra. Per questo, dobbiamo esaminarci ogni giorno, dicendo al Signore che abbiamo peccato, chiedendogli perdono, perché il Suo sangue ci ha liberato da tutte le trasgressioni che abbiamo commesso.
3) Incrementiamo la fiamma con la Parola di Dio.
Matteo 21:21; "E Gesù, rispondendo, disse loro: «In verità vi dico che se avete fede e non dubitate, non solo farete ciò che io ho fatto al fico, ma se anche diceste a questo monte: "Levati di lì e gettati nel mare", ciò avverrà."
A questo punto, la pastora racconta che, durante una manifestazione con la famiglia, un cane aggressivo si lancia verso di lei. Ricordando l’autorità che abbiamo in Cristo, si mette davanti ai figli e comanda al cane di fermarsi nel nome di Gesù, e il cane si blocca e se ne va. In un’altra occasione, a Londra, dove ha fondato tre chiese, porta con sé una coppia mentre piove da giorni. Dichiara con autorità che esca il sole nel nome di Gesù, e così avviene, sorprendendo uno dei due, che inizialmente dubita ma poi capisce che la fede richiede anche obbedienza, non solo parole. Questa testimonianza ci ricorda che abbiamo l’opportunità di dimostrare al cielo e alla terra che Dio ci ha autorizzati ad agire con la Sua potenza.
4) Dobbiamo stare attenti agli estintori del fuoco.
Matteo 10:28; “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella Geenna.”
Questo non è l’uomo, ma Satana, che è atroce e ci odia perché siamo figli di Dio, quindi non dobbiamo temere la gente, ma lui. Le distrazioni del mondo, le persone negative, i cattivi amici, l’incredulità, le superstizioni, l’orgoglio... tutte queste cose sono estintori del fuoco che Dio ha acceso dentro di noi. Ecco perché dobbiamo stare lontani da chi spegne ciò che Dio ha acceso nel nostro cuore.
5) Dobbiamo anche usare la nostra fiamma per accendere altri fuochi.
Matteo 5:1; “Ed egli, vedendo le folle, salì sul monte e, come si fu seduto, i suoi discepoli gli si accostarono.”
Gesù formava discepoli, e anche noi dobbiamo farlo, avendo almeno una persona da accompagnare e far crescere nel cammino spirituale. Prima ci fortifichiamo noi, poi formiamo discepoli che, grazie a questo, saranno pronti ad andare e formare altri fuochi. Questo perché il fuoco che brucia in noi non è solo per noi, ma è destinato a contagiare, a portare impatto, a trasmettere il Vangelo di Cristo agli altri. La nostra fiamma può accendere un risveglio nella nostra famiglia, nella nostra chiesa, nel nostro ambiente di lavoro, tra i nostri amici. La nostra missione è salvare vite, e se abbiamo la verità, non possiamo tacere, ma dobbiamo usarla per liberare gli altri. Quello che si è condiviso, conferma che c’è ancora speranza che il fuoco dello Spirito Santo possa scendere su di noi e, soprattutto, rimanere su di noi e dentro di noi.