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Il Battesimo visto nella storia d'Israele

Il Battesimo visto nella storia d'Israele

 

BATTESIMO VISTO NELLA STORIA D'ISRAELE

Casavatore 20-04-2025                                                                              PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO

In questo servizio di culto parleremo del fondamento della dottrina cristiana, soffermandoci in particolare sul tema dei battesimi, così come emergono alla luce della storia del popolo d’Israele, da cui prende spunto il titolo: “Il Battesimo visto nella storia d'Israele”. Ogni cosa nasce su un fondamento stabile, come il cristianesimo, che ha un fondamento immutabile, impartito ai nati di nuovo in Cristo, anche se adulti nell’età secolare, perché sono neonati spirituali. La Scrittura ci esorta a trasmettere il puro latte della Parola, come scrive l’Apostolo Pietro in 1°Pietro 2:2: "come bambini appena nati, desiderate ardentemente il puro latte della parola, affinché per suo mezzo cresciate,". Così come un neonato ha fame di nutrirsi, anche chi è nato di nuovo in Cristo ha fame della Parola di Dio. Il "latte della Parola" rappresenta il fondamento della dottrina cristiana, come descritto in Ebrei 6:1-2, dove sono elencati i sei fondamenti principali: 1. “Il ravvedimento dalle opere morte”; 2. “La fede in Dio”; 3. “La dottrina dei battesimi”; 4. “L’imposizione delle mani”; 5. “La risurrezione dei morti”; 6. “Il giudizio eterno”. Quindi, il primo fondamento riguarda “il ravvedimento dalle opere morte”, che implica il pentimento per tutte quelle opere, pur buone in apparenza, che non ci danno la salvezza eterna, e la fede in Gesù per il perdono. La Bibbia dice che tutti gli uomini hanno peccato e sono privi della gloria di Dio e di conseguenza sono separati da Dio. Nessuna buona azione può guadagnare la salvezza, che è un dono della grazia di Dio, come scritto nella lettera agli Efesi:

Efesini 2:8; " Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio,".  

Non possiamo salvarci da soli, ma solo attraverso l’opera perfetta di Gesù Cristo che ha preso su di sé i nostri peccati sulla croce, portando la condanna che era su di noi e aprendo la via alla salvezza, che è offerta a chiunque crede in Lui.

Giovanni 3:16; “… affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.

Romani 10:13; “Infatti: «Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato».”

La salvezza non si guadagna con le opere, come affermato nel libro dei Galati:

Galati 2:16; “sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, …”

Quando comprendiamo che le opere morte non ci possono salvare, nasce il bisogno del secondo fondamento: “la fede in Dio”, come scritto in questa Scrittura.

Romani 10:10; “Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione per ottenere salvezza,”.  

La fede in Dio è il fondamento essenziale della nostra relazione con Lui, e attraverso essa possiamo ricevere ciò che Egli ha promesso. Dobbiamo credere che Gesù è venuto sulla terra, è morto per i nostri peccati, ha preso su di sé le nostre malattie e la condanna che ci spettava.

Ebrei 11:6; “Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano.”

La fede è la chiave per ottenere le promesse di Dio, perché solo credendo alla Sua Parola possiamo accedere a ciò che Egli ha preparato per coloro che confidano in Lui. Il terzo fondamento riguarda “la dottrina dei battesimi”, che è il tema che approfondiremo più specificatamente più avanti. Il quarto fondamento riguarda “l’imposizione delle mani”.

Marco 16:18; “18 prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imporranno le mani agli infermi, e questi guariranno».”

Dio ha incluso l’imposizione delle mani tra i fondamenti della fede cristiana perché, sebbene la malattia sia una conseguenza del peccato, essa non è nella volontà di Dio, che ha già provveduto alla nostra guarigione. Egli desidera che viviamo in salute e, attraverso la fede, possiamo ricevere guarigione; per questo, quando imponiamo le mani, lo facciamo in obbedienza alla Sua volontà di guarirci e restituirci la salute. Il quinto fondamento è la dottrina “della resurrezione dei morti”.  Gesù è il primo a risorgere, e la Sua resurrezione apre la porta alla vita eterna per tutti coloro che credono in Lui.

Giovanni 5:24; “In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.”

La resurrezione riguarda ogni persona: come ha insegnato Gesù, non è un concetto simbolico, ma una realtà concreta che porterà alcuni alla vita eterna e altri alla condanna eterna, perché anche l’inferno non è un’invenzione umana, ma una verità rivelata nella Parola di Dio. La resurrezione dei morti ci dà speranza per l’eternità, perché la nostra vita non finisce con la morte, ma continua con Dio o lontano da Lui. Il sesto fondamento riguarda il “giudizio eterno”. In questo giudizio, i credenti compariranno davanti al Bema, il trono di Dio, dove riceveranno premi per le opere compiute dopo la salvezza. Non siamo salvati dalle opere, ma dopo aver ricevuto la salvezza, siamo chiamati a fare buone opere, come segno della nostra nuova natura in Cristo. D’altra parte, c’è il giudizio del Gran Trono Bianco, dove i non credenti saranno condannati eternamente, perché in quel momento non ci sarà più speranza di salvezza, ma solo la certezza della condanna. Il "Bema" è per i credenti che hanno vissuto secondo la fede, mentre il “Gran Trono Bianco” è per coloro che hanno rifiutato Cristo. Questi sei fondamenti sono essenziali per ogni cristiano nato di nuovo, perché delineano salvezza, speranza e destino eterno, e costituiscono i principi secondo cui dobbiamo vivere, essendo il fondamento della nostra fede in Cristo. In altri termini, ogni persona che ha sperimentato Gesù deve vivere in modo coerente con ciò che ha ricevuto, saldamente ancorata al fondamento dottrinale. Come anticipato, ora ci addentriamo nell’approfondimento del fondamento della dottrina dei battesimi, per comprenderne a fondo il significato spirituale alla luce della storia d'Israele. La Bibbia parla di tre battesimi, il primo dei quali è il battesimo “nel corpo di Cristo”, simbolizzato dall'uscita degli Israeliti dall'Egitto. Quando Israele fu liberato dalla schiavitù in Egitto, celebrò la Pasqua, che rappresentava il passaggio dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita. Infatti, nel Nuovo Testamento, Cristo è la nostra Pasqua, perché ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e dal dominio di Satana, donandoci l’accesso a una nuova vita. Il secondo battesimo, quello “in acqua”, è rappresentato dall'attraversamento del Mar Rosso. Mosè guidò il popolo d'Israele, che era cresciuto numericamente durante i 400 anni di schiavitù, attraverso il mare, simboleggiando il passaggio dalla schiavitù alla libertà. Il battesimo in acqua, che rappresenta un cambiamento radicale e un passaggio fisico e spirituale dalla vecchia vita a una nuova in Cristo, è anche un atto di ubbidienza al comando di Gesù, e non un semplice bagno.

Matteo 28:19-20; 19 Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen».

Il terzo battesimo, quello “nello Spirito Santo”, è rappresentato dalla nuvola che accompagnava il popolo nel deserto. La presenza di Dio, sotto forma di nuvola, li proteggeva e li guidava durante il loro cammino.

1°Corinzi 10:1-2; 1 Ora, fratelli, non voglio che ignoriate che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola e tutti passarono attraverso il mare, 2 tutti furono battezzati per Mosè nella nuvola e nel mare, 

La nuvola simboleggia la presenza di Dio che li avvolgeva, proprio come oggi, quando riceviamo lo Spirito Santo, che ci guida e ci protegge. Il battesimo nello Spirito Santo è confermato anche nel Nuovo Testamento, dove si descrive come i discepoli, ricevuto lo Spirito Santo, iniziarono a parlare in lingue.

Atti 2:4; “Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi”.

Questo battesimo rappresenta la pienezza dello Spirito Santo, che porta a una nuova esperienza di vita cristiana. La nuvola che accompagnava gli Israeliti nel deserto li proteggeva dal caldo intenso e dal pericolo, così come lo Spirito Santo ci difende oggi. Dopo la liberazione dall'Egitto, il popolo d'Israele visse quarant'anni nel deserto, diventando una nazione. Questo periodo nel deserto simboleggia anche la vita cristiana, fatta di prove e difficoltà che, per quanto impegnative, sono necessarie per rafforzare la nostra fede. In queste difficoltà, il carattere e la mente dei credenti vengono trasformati affinché possiamo diventare più simili a Cristo; infatti, le prove servono a insegnarci a sottometterci alla Sua signoria e a crescere nella fede. Così come gli Israeliti furono formati nel deserto, anche noi, attraverso le difficoltà della vita, siamo trasformati nella nostra fede, mente e carattere, diventando persone più forti e più vicine a Dio. Il deserto, quindi, rappresenta un tempo di prova e trasformazione che Dio ha permesso.

Deuteronomio 8:2; Ricordati di tutta la strada che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che c'era nel tuo cuore e se tu osserveresti o no i suoi comandamenti.

Le prove portano alla luce ciò che è dentro: se Cristo è al centro, emergerà il meglio; se non lo è, emergerà il peggio. L’apostolo Giacomo afferma che le prove producono costanza, cambiamento e trasformazione nella nostra fede. Spesso pensiamo che debbano cambiare gli altri, ma è Dio che desidera trasformare noi; e se da soli non ci riusciamo, è unendoci a Lui con preghiera, intercessione e digiuno che vedremo la vera trasformazione, a partire dalla nostra vita. A volte ciò che pensiamo o vediamo non corrisponde a ciò che Dio vuole, perché gli esseri umani tendono a voler che gli altri siano come loro, mentre noi dobbiamo imparare a vedere gli altri come Dio li vede: fatti a Sua immagine, unici e diversi, che credono fermamente nella Sua parola. Dopo il deserto, che simboleggia una fase spirituale del credente, si entra nella terra promessa, figura del Regno di Dio, che, sebbene non sia visibile fisicamente oggi, Gesù ha detto essere “nel nostro mezzo”. Nel Regno si entra con ubbidienza e sottomissione, che permettono a Dio di governare ogni area della nostra vita, e quando ciò accade, sperimentiamo abbondanti benedizioni e la pace (Shalom), perché Dio regna in noi. Ora, visto che la serata prevede il battesimo in acqua per alcuni fratelli e sorelle che hanno deciso di seguire Cristo, prendiamoci un momento per capire, in modo semplice e spirituale, cosa rappresenta ogni passaggio, dall’immersione al momento in cui tornano a sedersi. Chi si battezza in acqua ha già vissuto l’esperienza della nuova nascita, è una nuova creatura in Cristo e ha deciso di essere un discepolo di Gesù, ed essendo già salvato, attraverso il battesimo rende pubblica la propria esperienza spirituale. Durante il battesimo, la prima fase è l’immersione nell’acqua, che ha un significato profondo: rappresenta la sepoltura dei peccati e della vecchia natura, mentre il risalire simboleggia la resurrezione a nuova vita. Uscendo bagnati, si raffigura il nuovo cammino in Cristo, un cammino bagnato dalla Parola di Dio, che deve essere sempre al centro della nostra esistenza. Poi, tornando al proprio posto e sedendosi, si rappresenta la nuova posizione del credente. La Bibbia afferma che, risorti con Cristo, siamo stati fatti sedere con Lui nei luoghi celesti: questa è la nuova posizione di autorità che Dio ci ha dato come Suoi figli. Quando siamo seduti con Cristo nei luoghi celesti, ogni opera delle tenebre è sotto i nostri piedi: malattia, infermità e ogni situazione difficile. Abbiamo ricevuto autorità da Dio e dobbiamo esercitarla, perché l’autorità funziona solo se viene messa in pratica. Il battesimo non è la fine, ma l’inizio, è il momento in cui scegliamo di seguir Gesù e di iniziare un cammino come Suoi discepoli.

1°Pietro 5:10; “E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po' di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.”

Dio ci ha chiamati alla Sua gloria eterna, ma questa si realizzerà pienamente in cielo, mentre qui sulla terra siamo in un processo di trasformazione per piacere a Lui.  Questo cammino, che è solo l'inizio, richiede preparazione e addestramento, con la certezza che Gesù sarà con noi in ogni momento. Non dovremo affrontare tutto con le nostre forze: sperimenteremo la fedeltà di Dio in ogni cambiamento, perché Lui è fedele nel trasformarci per la Sua gloria. C’è però qualcosa che dobbiamo fare: diventare testimoni veraci dell’opera di Dio attraverso le nostre vite:

Ebrei 12:1; “Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti,”   

Le persone in chiesa sono testimoni viventi dell’opera di Dio e, circondati da questi testimoni, anche noi dobbiamo deporre ogni peso e peccato per correre con perseveranza la gara che ci è posta davanti. I testimoni ci incoraggeranno nei momenti difficili, ma da parte nostra dobbiamo seguire quanto scritto nel verso successivo:

Ebrei 12:2; “tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, …”  

Spesso il problema del cristiano è distogliere lo sguardo da Gesù per guardarsi attorno, invece, dobbiamo tenere gli occhi fissi su di Lui, perché è l’autore e il compitore della nostra fede. Quindi, non smettiamo di guardare Gesù, perché la sofferenza che viviamo è solo per un breve tempo, ma produrrà un’opera gloriosa, come dice la Scrittura: ci perfezionerà, ci renderà fermi, ci fortificherà e ci stabilirà saldamente. 

 

 

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