La Restaurazione della Famiglia 4°Parte
LA RESTAURAZIONE DELLA FAMIGLIA 4°Parte
Casavatore 06-04-2025 PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO
La Parola che condivideremo segue il tema trattato nelle ultime settimane, con la certezza che Dio, attraverso questi insegnamenti, ha portato cambiamenti nelle nostre famiglie. Cominciamo col dire che, prima di cercare di cambiare gli altri, dobbiamo essere disposti a cambiare noi stessi; solo così, mettendoci in discussione, vedremo il bene manifestarsi nelle nostre case. In questa quarta parte, parleremo della "Restaurazione della Famiglia", focalizzandoci sulle conseguenze di aver lasciato la Parola, l'Ordine e i Limiti che Dio ha stabilito. È importante comprendere che dobbiamo essere legati alla Parola di Dio, perché allontanarsi da essa porta a conseguenze negative. Il “rhema” di quest’anno, “Line Up”, ci invita ad allinearci con la volontà di Dio, non solo nei nostri pensieri, ma anche nelle nostre famiglie. In Marco 9:17-29, nell’episodio del “fanciullo epilettico”, Gesù non è stato mosso dalla pietà, ma dalla fede. È la fede che muove Gesù, ed è attraverso di essa che possiamo ereditare le promesse di Dio. Per vedere cambiamento, dobbiamo applicare la fede nella nostra vita familiare, allineandoci alla Parola di Dio. Un principio fondamentale che condividiamo è il timore di Dio, spesso trascurato nella Chiesa di oggi, ma che rappresenta la nostra protezione dal male e la chiave per ricevere benedizioni.
Proverbi 14:27; 27 Il timore dell'Eterno è una fonte di vita, che fa evitare i lacci della morte.
Questo timore ci guida a prendere decisioni sagge e a proteggere le nostre famiglie, perché alla fine ciò che conta non è la nostra opinione, ma ciò che Dio ha detto nella Sua Parola. Abbiamo visto, nelle settimane precedenti, che Dio ha stabilito tre principi fondamentali per l'uomo e per l'intero creato: ordine, leggi e limiti. Questi principi sono presenti in Genesi 1, dove Dio ha posto queste regole per garantire la stabilità e la sussistenza del creato. L'ordine, le leggi e i limiti sono necessari per mantenere l'armonia e prevenire il caos. Quando parliamo di "legge", è importante ricordare che nel testo originale ebraico si parla di “Torah”, che non è semplicemente un insieme di regole, ma la Parola di Dio, preziosa e protettiva per la nostra vita. Dio ha stabilito anche dei confini, come nel caso del mare, a cui ha detto: "Questo è il tuo confine, non devi superarlo". Come le indicazioni stradali con i limiti di velocità, anche la Parola di Dio stabilisce dei limiti per il nostro bene. Se viviamo ascoltando la Sua Parola, saremo protetti dai disastri che potrebbero accadere oltrepassando i limiti. La Parola di Dio ci è stata data per prevenire la ribellione e proteggerci dal peggio, perché stabilisce un ordine che è fondamentale per evitare il caos e il disordine. Quando viviamo secondo l’ordine di Dio, nella nostra vita e nella nostra famiglia sperimentiamo comunione, dialogo, pace e vita abbondante, ma quando questo ordine viene meno, disordine e confusione si manifestano subito. Per quanto riguarda i limiti, Dio ci ha posto in posizioni specifiche nella vita, come mariti, mogli, padri e madri, chiamandoci a viverle con responsabilità, ma quando superiamo i confini che Lui ha stabilito, ad esempio confondendo i ruoli tra uomo e donna, si genera disordine. Come il mare che, uscendo dai suoi argini, devasta una città costiera, così nella nostra vita superare i limiti stabiliti da Dio porta alla distruzione. In altri termini, Dio ha stabilito confini nella famiglia per farci funzionare al meglio e proteggerci, e se rimaniamo entro questi limiti, sperimentiamo la Sua protezione e la Sua benedizione. La Parola di Dio deve essere al centro della nostra vita, e dobbiamo onorarla e temere Dio per evitare disastri. Quando non rispettiamo la Parola di Dio e i limiti che Egli ha posto, le conseguenze non sono mai senza importanza. Molti si illudono che disubbidire alla volontà di Dio non abbia conseguenze, ma Egli ha stabilito i Suoi principi per il nostro bene e, per amore, ci parla e ci avverte affinché possiamo evitare danni. Ogni decisione contraria alla Sua volontà porterà sempre a tristi conseguenze, non perché Dio voglia punirci, ma perché Egli è un Padre che ci guida. Come ha detto ad Adamo, nel giardino dell'Eden, “Nel giorno che ne mangerai, tu morirai,” indicando che uscire dalla Sua volontà comporta inevitabilmente la morte. Uscire dai confini stabiliti da Dio, come fece Adamo, significa entrare in una condizione di ribellione che porta sempre conseguenze negative, mentre scegliere l’obbedienza apre la via alle benedizioni. La Bibbia insegna che il timore di Dio è fondamentale nella vita del credente:
Proverbi 1:7; 7 Il timore dell'Eterno è il principio della conoscenza; ma gli stolti disprezzano la sapienza e l'ammaestramento.
Senza il giusto rispetto per Dio e per la Sua Parola, non possiamo avere vera saggezza e non vogliamo essere stolti, perché siamo figli di un padre meraviglioso che ci ama e desidera prendersi cura della nostra vita, ma per questo dobbiamo tornare al timore dell'Eterno. È essenziale onorare la Parola di Dio, specialmente durante i momenti di culto, evitando distrazioni che, come l'uso dei social media, rappresentano un disonore verso Dio. Possiamo anche ignorare la Parola di Dio per un periodo, ma arriverà il momento in cui ognuno dovrà rendere conto della propria vita davanti a Lui, perché essa è un dono divino e ciascuno risponderà a Dio per come l'ha vissuta. La Scrittura ci ricorda che “Ogni ginocchio si piegherà, e ogni lingua confesserà che Gesù è il Signore,” (Filippesi 2:10-11) e anche il diavolo, alla fine, riconoscerà la sovranità di Cristo. Dio non ha cambiato idea riguardo alla Sua Parola e all'ordine che ha stabilito, ma spesso viviamo come se avesse modificato la Sua opinione. Quindi, cerchiamo di comprendere bene quali sono le conseguenze di quando andiamo contro la Parola, non rispettiamo i limiti e non osserviamo l'ordine di Dio:
La prima conseguenza è che ti esponi alle circostanze, diventando scoperto e vulnerabile.
Quando Adamo ed Eva peccarono, una delle prime cose che sperimentarono fu la consapevolezza della loro nudità, simbolo di essere scoperti e senza protezione. Così accade nella vita di chi non segue la Parola di Dio e non rispetta i limiti e l'ordine che Egli ha stabilito: ci si espone e si perde la copertura spirituale.
1°Corinzi 11:3; 3 Voglio però che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, il capo della donna è l'uomo e il capo di Cristo è Dio.
Quindi, l'ordine stabilito da Dio prevede che l'uomo sia il capo della famiglia, con Cristo come guida suprema, ma se questi ruoli vengono alterati, si verificano danni, soprattutto nelle famiglie. Il ruolo di capo non implica dominio, ma il marito è chiamato a provvedere, sia spiritualmente che materialmente, alla propria casa, essendo un provveditore e non un dittatore. Cambiare quest’ordine divino porta alla perdita di una protezione spirituale, con la conseguente rottura del patto familiare. Quando si smette di osservare l'ordine divino, si esce dalla propria autorità e si diventa indifesi; questo principio vale anche per la comunità dei credenti. In altri termini, non sottomettersi all'ordine divino porta all'isolamento, un’esposizione spirituale che ci priva della protezione che Dio aveva previsto per noi. La Chiesa non è un luogo facoltativo, come il cinema, ma una famiglia, il Corpo di Cristo, dove ci nutriamo spiritualmente e riceviamo la benedizione di Dio. Il Salmo 133 sottolinea l’importanza dell’unità: “Ecco, quanto è buono e quanto è piacevole, che i fratelli dimorino assieme nell'unità! ... perché è là che l'Eterno ha posto la benedizione, la vita in eterno.” L’isolamento spirituale ci rende attaccabili, e quando attraversiamo difficoltà, la nostra mancanza di protezione diventa evidente. L'orgoglio è la causa principale della disobbedienza a Dio, perché ci spinge a seguire i nostri desideri e a ignorare la Sua volontà, mentre la Bibbia ci insegna che "L'orgoglio precede la caduta" (Proverbi 16:18). Orgoglio e ribellione sono strettamente legati, perché chi si ribella alle autorità stabilite da Dio, si ribella direttamente a Lui, che ha istituito tali posizioni per proteggerci. La sottomissione, spesso fraintesa, è in realtà una forma di protezione che non implica essere privi di dignità, ma vivere sotto una copertura che ci protegge. La ribellione contro l’autorità di Dio non solo causa danni spirituali e familiari, ma espone anche alla distruzione. Quando viviamo al di fuori dell'ordine divino, si manifestano le nostre debolezze nell'affrontare le conseguenze negative. Per questo è fondamentale tornare a Dio, riconoscendo la Sua autorità e sottomettendoci al Suo ordine per evitare di cadere nell’orgoglio e nella ribellione che ci separano dalla Sua protezione. Il comportamento di Davide verso l'autorità stabilita da Dio, nonostante fosse consapevole che Saul fosse stato rimosso da Dio come re, è un esempio straordinario di sottomissione. Dio aveva scelto Davide come nuovo re d'Israele, ma quando si trovava a dover affrontare Golia, il re Saul era ancora in carica. Nonostante questo, Davide si sottomise all'autorità di Saul, riconoscendo la sua posizione come re, sebbene avesse commesso gravi errori. Questo è un principio fondamentale: anche quando l'autorità è imperfetta, dobbiamo onorarla per il ruolo che rappresenta. La sottomissione di Davide non fu per debolezza, ma per obbedienza a Dio, che aveva stabilito quell'ordine. Un episodio significativo accadde quando Saul cercò di uccidere Davide. Mentre Saul inseguiva Davide, quest'ultimo si nascose con i suoi uomini in una caverna, e quando Saul vi entrò per i suoi bisogni, gli uomini di Davide lo esortarono a ucciderlo, ma Davide rifiutò. Nonostante avesse l'opportunità di uccidere Saul, Davide non voleva fare del male all'unto di Dio, come sottolineato dal suo gesto simbolico: tagliò un lembo del mantello di Saul per dimostrare che non aveva intenzioni malvagie. Quando Saul uscì dalla caverna, Davide lo chiamò e gli mostrò il pezzo di mantello, dicendo che non avrebbe mai messo le mani contro di lui, pur essendo stato ingiustamente perseguitato. Questo atto mostrò che la sua battaglia non era contro Saul, ma era una questione che riguardava Dio. Questo episodio insegna che, pur essendo consapevoli degli errori degli altri, dobbiamo rispettare l’autorità che Dio ha posto sopra di noi. Le autorità terrene, come quella di Saul, non sono perfette, ma rappresentano un principio divino che non dobbiamo ignorare. Anche nelle nostre vite, le autorità, che siano politiche o spirituali, sono stabilite da Dio, e ci verrà chiesto di renderne conto. Ogni volta che ci ribelliamo all’autorità che Dio ha stabilito, ci mettiamo dalla parte del diavolo, che è il principale oppositore di ogni autorità divina. Inoltre, nella Chiesa e nelle famiglie, la copertura spirituale è essenziale, infatti, quando una persona non si sottomette alla Parola di Dio, si espone, proprio come chi rifiuta l'autorità divina.
1°Timoteo 5:8; 8 Ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente.
Questo versetto ci segnala che il concetto principale è che, se non provvediamo per le nostre case, violiamo il patto con Dio, e sebbene possiamo tollerare tale disordine, la Parola di Dio non lo accetta, perché Egli ha stabilito un ordine e dei limiti ai quali dobbiamo rimanere fedeli senza compromessi.
La seconda conseguenza è la morte.
Romani 6:23; 23 Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.
Il peccato porta sempre alla morte, e se continuiamo a ribellarci a Dio e alla Sua Parola, la morte ci aspetta dietro la porta. Quando viviamo in sottomissione all'ordine di Dio, restiamo sotto una copertura spirituale, protetti dagli angeli e dalla Sua benedizione, e possiamo così accedere alla vita in abbondanza che Egli ha riservato a chi osserva i Suoi limiti. Quando ci sottomettiamo, il diavolo fugge, ma la ribellione, come già detto, ci conduce solo verso la morte.
Giacomo 4:7; 7 Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.
La sottomissione, invece di essere una debolezza, è una posizione di forza, perché chi si sottomette riceve la Sua protezione. Le donne, come gli uomini, sono forti, e la sottomissione non le rende deboli, ma le fortifica, perché Dio si impegna con chi si sottomette alla Sua volontà.
Romani 5:19; 19 Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l'ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti.
L'obbedienza apre la via alla benedizione, mentre la disubbidienza conduce alla sofferenza; lo stesso Gesù, pur essendo Figlio di Dio, si sottometteva al Padre, chiedendogli con umiltà: "Papà, cosa devo fare oggi?" La Sua sottomissione ci è d’esempio, mostrando che l’obbedienza alla Parola di Dio è la via verso la vita eterna, come afferma Gesù: "Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte in eterno" (Giovanni 8:51).
La terza conseguenza è essere rimossi dalla posizione che Dio ci ha assegnato.
Ogni volta che agiamo in ribellione, come marito, moglie, padre, madre, figlio o figlia, ci esponiamo al rischio di essere rimossi dal nostro ruolo, proprio come il diavolo fu allontanato dalla sua posizione a causa della ribellione contro Dio. Dio aveva stabilito un ruolo per Lucifero, ma lui cercò di elevarsi al di sopra di Dio, causando la sua caduta. Allo stesso modo, quando uomini e donne escono dai loro ruoli e compiti divini, come mariti e mogli, ci ritroviamo a fare cose che non ci sono state assegnate, causando stress e disordine. Questo principio si applica anche all’identità sessuale: Dio ha creato gli uomini e le donne con un proposito specifico, e quando qualcuno cerca di assumere il ruolo dell’altro, perde il proprio proposito. L’identità sessuale non è solo fisica, ma spirituale, e quando non viviamo in accordo con la volontà di Dio, non possiamo sperimentare la pienezza della vita. In un mondo confuso, dove giovani e adolescenti sono smarriti nella loro identità, è fondamentale avere compassione e non giudicare, ma amare, perché la confusione è alla base di molti disastri sociali. Le mogli sono chiamate a completare i mariti, che a loro volta devono svolgere con impegno il ruolo di sacerdoti, provveditori e protettori; entrambi, però, devono rimanere fedeli al proprio compito, senza abbandonarlo, mettendo Dio al primo posto come fondamento della loro vita insieme. Infine, i giovani dovrebbero cercare non solo una persona buona, brava e bella, ma un uomo o una donna di Dio.
La quarta conseguenza è il danno che arrechiamo a noi stessi.
Questa conseguenza danneggia noi stessi, rappresentando una sorta di autolesionismo spirituale. Quando non ci sottomettiamo alla Parola di Dio, ai Suoi ordini e ai limiti stabiliti, agiamo contro il nostro benessere, attirando su di noi maledizioni con ogni atto di disobbedienza.
Genesi 3:17; 17 Poi disse ad Adamo: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: "Non ne mangiare", il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita.
L'ordine stabilito da Dio è chiaro: il padre è il capo della famiglia, seguito dalla madre e dai figli, e quando questo ordine non viene rispettato, si perde la benedizione di Dio. Dio offre sempre la possibilità di cambiamento, e ogni conseguenza negativa può essere trasformata attraverso il ravvedimento. Il ravvedimento implica un cambiamento di direzione: se ci siamo incamminati lungo una strada sbagliata, dobbiamo correggere il nostro cammino e riallinearci con la volontà di Dio. Quindi, tornando alla Fonte, alla Parola di Dio, vivremo sotto la Sua copertura, e la vita sarà in noi e nelle nostre case, una vita in abbondanza. Rimarremo così nella posizione che Dio ha stabilito per noi, camminando nella Sua benedizione sotto cieli aperti, ogni giorno della nostra vita.