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Pesi da Lasciare e Pesi da Portare

Pesi da Lasciare e Pesi da Portare

 

PESI DA PORTARE E PESI DA LASCIARE

Casavatore 24-03-2024                                                                       PREDICAZIONE: FRATELLO MARCO VITTORIO

In questi tempi critici, che stiamo attraversando come nazione e come mondo, ci troviamo spesso a confrontarci con una serie di pesi che possono influenzare le nostre vite in modi diversi. Per questo, Dio ha posto nel nostro cuore il desiderio di comprendere ed esaminare, attraverso la Sua Parola, i pesi che dobbiamo portare e quelli che dobbiamo lasciare. Alcuni di questi pesi sono positivi e contribuiscono alla nostra crescita spirituale, mentre altri possono invece soffocarci e impedirci di progredire.

I PESI CHE DOBBIAMO PORTARE:

Per l’introduzione, ora leggeremo un verso che si trova nel libro dei Salmi:

Salmo 68:19; 19 Benedetto sia il Signore, che giorno per giorno porta per noi i nostri pesi; egli è il DIO della nostra salvezza.

Quindi, la prima buona notizia che vogliamo condividere, è che quando Dio ci affida dei pesi, possiamo essere certi che non saranno mai superiori a noi o al di là delle nostre capacità. Egli ci sostiene in ogni battaglia e prova della vita, come affermato in un verso dei Salmi dove si dice che Egli sopporta insieme a noi e porta i nostri pesi, offrendoci così conforto e sicurezza, eliminando la paura e il dubbio sul nostro futuro. Quando Dio ci mette alla prova o ci carica con un peso, lo fa per un fine costruttivo nella nostra vita e ci accompagna durante la nostra lotta, quindi non siamo mai soli, dandoci, con la Sua presenza, garanzia di vittoria. Il nostro compito è quindi quello di non respingere questi pesi o momenti difficili, ma di accoglierli nella nostra vita con fiducia e speranza. Quindi, parleremo ora dei pesi che dobbiamo portare, iniziando con la parte positiva della predicazione, dove sono presenti quelli da accettare. Questo argomento è nato da una rivelazione di Dio, tramite un'esperienza di pesca subacquea che condivideremo ora. Nel praticare questa attività, si è notato che la pressione dell'acqua tendeva il corpo a risalire in superficie, e per contrastare questo effetto, è stato necessario utilizzare un peso esterno, come una cintura di piombo, per bilanciare la pressione e poter immergersi in profondità, in una dimensione altrimenti irraggiungibile. Sapete, originariamente, l'uomo è stato creato a governare su tutti gli ambienti, come stare in mare o volare in cielo, ma a causa del peccato è diventato terreno e mortale e, per questo, ha bisogno di supporti esterni; ciò ci insegna che per accedere a nuove dimensioni è necessario portare dei pesi. Uno dei pesi di cui stiamo parlando è l'orgoglio, il quale rende le persone autoreferenziali e incapaci di affidarsi a Dio, il quale, di fronte a questa condizione, non può operare. Per questo, Dio mette dei pesi nelle nostre vite per plasmarci e farci superare l'orgoglio, permettendoGli di agire in noi. Questo è il motivo per cui discutiamo di questo argomento e vedremo insieme quali pesi dobbiamo portare.

Il primo peso di cui vogliamo parlare è quello delle prove.

Le prove della vita non mancheranno mai, soprattutto per noi cristiani; esse sono un'inevitabile realtà, quindi, è meglio considerarle nostre alleate anziché avversarie, perché la Bibbia ci insegna che Dio conosce i nostri cuori e permette che siamo provati per valutarci. Le tentazioni, non provenienti da Dio ma dal nemico, richiedono la nostra resistenza, mentre le prove, inviate da Dio, testano il nostro carattere e la nostra idoneità a realizzare il Suo proposito per noi. Sapete, ognuno di noi ha un proposito meraviglioso disegnato da Dio, ma spesso ci allontaniamo da esso a causa della nostra condizione di vita; per questo, Dio lavora nelle nostre vite, per renderci adatti al Suo progetto. Quando Dio ci mette alla prova, dobbiamo accettare senza combattere, perché non possiamo sfidare la Sua onnipotenza; la nostra unica scelta è l'umiltà e l'accettazione delle prove che Egli ci manda. Vediamo la Bibbia cosa ci dice a riguardo:

Giacomo 1:2-4; 2 Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia in voi un'opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.

Cosa dobbiamo considerare? Una grande gioia e l'aspirazione a essere completi, senza mancare di nulla, per tendere verso la perfezione. Sapete, non saremo mai perfetti, ma per maturare e avvicinarci alla perfezione, come ci insegna la Bibbia, abbiamo bisogno che Dio provi le nostre vite. Quindi, dobbiamo accogliere la prova con gioia, perché rappresenta un'opportunità di crescita e un nuovo livello che Dio ci sta conducendo. I nostri occhi devono guardare oltre le difficoltà del momento e avere fede nel futuro che Dio ci prepara, perché è attraverso le prove che Egli ci plasma per essere perseveranti e costanti. E se Dio sta operando dentro di noi, è segno che ha grandi progetti, dimostrando la Sua fiducia in noi; al contrario, se non intervenisse nella nostra vita, potremmo pensare che non ci sia speranza, ma questa non è la Sua volontà. Infatti, se non ci mettesse alla prova e non cambiasse le nostre vite, sarebbe un segno distruttivo per noi; tuttavia, quando lo fa, è perché ci ama e desidera portarci a nuovi livelli. Sapete, molte persone iniziano le cose con grande entusiasmo, ma spesso mancano di perseveranza a causa della mancanza di carattere e sostanza, ma la Bibbia, attraverso l'esempio di Gesù, ci insegna l'importanza di perseverare fino alla fine. La nostra trasformazione non avviene con l'inizio di qualcosa, ma piuttosto tramite la costanza e la perseveranza nel completare ciò che abbiamo iniziato, portandoci verso la perfezione e la completezza. Molte volte non percepiamo alcun cambiamento perché iniziamo con grande entusiasmo, magari dopo il culto abbiamo idee grandiose, come dedicare un'ora o due alla preghiera, ma poi ci fermiamo, mancando di perseveranza. Quindi, è preferibile dedicare mezz'ora alla preghiera ogni giorno con costanza, perché è qui che troveremo il vero cambiamento e la trasformazione desiderati. Sapete, ognuno di noi affronta prove personalizzate da Dio, che conosce le nostre esigenze e ci proverà di conseguenza, per questo, è importante non giudicare gli altri per le prove che affrontano, perché ognuno ha la propria strada. Inoltre, dobbiamo accettare le prove come parte del nostro percorso di crescita, perché rimandarle non farà altro che prolungare il processo di cambiamento.

Il secondo peso che Dio mette nei nostri cuori sono le compassioni per i perduti.

Dio ci dona un cuore compassionevole affinché possiamo raggiungere coloro che sono smarriti. Spesso ci ritroviamo a lamentarci delle molte negatività presenti nel mondo, ma non siamo chiamati solo a compiangere il suo stato, perché, come insegnato da Gesù, dobbiamo avere compassione per le folle e agire per aiutarle, seguendo il Suo esempio di guarigione.

Matteo 14:14; 14 E Gesù, smontato dalla barca, vide una grande folla e ne ebbe compassione, e ne guarì gli infermi.

La compassione ci spinge all'azione, ci fa sentire il bisogno degli altri prima ancora di agire, a differenza della pietà, che può lasciarci indifferenti, la compassione ci investe profondamente, facendoci condividere il dolore e il bisogno altrui. Questo sentimento ci sprona ad agire con urgenza, a non restare indifferenti di fronte al bisogno degli altri, ma a cercare attivamente di risolvere i loro problemi. Attraverso la preghiera, l'insegnamento e l'impegno concreto, ci adoperiamo affinché le persone possano essere liberate e strappate dalle mani del nemico. Accogliere questa compassione è fondamentale perché ci rende più compassionevoli e ci spinge ad agire in un mondo che ha bisogno di aiuto. Essa, non ci eleva su un piedistallo di giudizio, ma ci chiama a predicare l'Evangelo e a liberare gli altri dalla loro condizione, e questo è il lavoro della compassione, che ci spinge ad agire seguendo l'esempio di Gesù, che non solo ebbe compassione per le folle, ma agì per alleviare il loro dolore.

Il terzo peso che Dio mette nella nostra vita è la Croce.

Quindi, come detto prima, le compassioni ci portano ai perduti, ma la croce mette un peso nelle nostre vite che ci porta a Gesù, perché, mentre le nostre vite vanno verso una direzione, Dio attraverso un peso ci porta verso la Sua direzione.

Luca 9:23-25; 23 Poi disse a tutti: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. 24 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia, la salverà. 25 Che giova infatti all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi rovina sé stesso e va in perdizione?

Quindi Gesù è molto chiaro nel Suo insegnamento, sfatando il mito secondo il quale Lui ha fatto tutto per noi e quindi non dobbiamo fare nulla; mentre è vero che Gesù ha compiuto la Sua parte, ci esorta anche a fare la nostra. Se vogliamo seguirLo, dobbiamo portare la nostra croce, rinunciando a noi stessi e accettando il Suo modo di pensare, questo significa essere veri discepoli di Gesù. L'apostolo Paolo, nell’Epistola ai Galati scriveva:

Galati 2:20; 20 Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato sé stesso per me.

Paolo aveva pienamente compreso questa realtà; sapeva che la vita che stava vivendo su questa terra non era più per far prevalere il suo io, il suo orgoglio e il suo pensiero, ma era per Cristo che viveva in lui. Nonostante Paolo potesse vantarsi di molte cose e fosse un uomo di grande conoscenza, in un altro passo egli afferma che reputava tutto ciò come spazzatura, perché è la rivelazione di Cristo che cambia e che trasforma. Quello che dobbiamo comprendere è che c'è una croce, un peso della Croce di Gesù Cristo che ciascuno di noi deve portare sulla propria vita, rinunciando a sé stessi. Quindi, liberiamoci dall'egoismo che ci blocca e seguiamo l'esempio di Giovanni il Battista, che un giorno, disse a Gesù: "Più di te è meno di me". Se Gesù ha detto di portare la croce, possiamo farlo, e non diciamo che è troppo pesante, perché è il minimo che possiamo fare in risposta all'amore di Dio. Ma siamo così forti da sopportare questi pesi che Dio ci affida? Non dobbiamo ascoltare il diavolo quando ci dice che siamo deboli; noi siamo forti, perché abbiamo Gesù che vive dentro di noi.

Il quarto peso che Dio mette nella nostra vita è quello dei propri fratelli.

Noi dobbiamo sostenere il fratello, non giudicarlo né condannarlo, perché c'è già qualcuno che condanna i fratelli, e questo non è il nostro ruolo.

Galati 6:1-3; 1 Fratelli, se uno è sorpreso in qualche fallo, voi che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Ma bada bene a te stesso, affinché non sii tentato anche tu. 2 Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo. 3 Se infatti qualcuno pensa di essere qualche cosa, non essendo nulla, inganna sé stesso.

Quindi, dobbiamo seguire l'insegnamento della Bibbia che ci dice di aiutare il nostro fratello quando sbaglia, mostrando spirito di mansuetudine, ma dobbiamo anche prestare attenzione a noi stessi per non cadere nelle stesse tentazioni. Spesso siamo così concentrati a osservare gli altri che trascuriamo di guardare dentro di noi, ricordandoci che ciò che è successo a lui potrebbe accadere anche a noi, perché siamo tutti esseri umani. La nostra responsabilità è quella di aiutarci reciprocamente a portare i pesi della vita, non quella di giudicare o condannare perché, portare i pesi, significa offrire sostegno e aiuto al nostro fratello per uscire dalla situazione difficile in cui si trova. Se qualcuno pensa di essere qualcosa di importante, la Bibbia ci ricorda che siamo nulla e ci auto-inganniamo, dobbiamo dunque evitare l'atteggiamento di superiorità verso gli altri e invece essere pronti a condividere il peso insieme al nostro fratello. Leggiamo un ultimo verso riguardante questa prima parte della predica:

2°Corinzi 4:16-18; 16 Perciò noi non ci perdiamo d'animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; 18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

Quindi, dobbiamo abbracciare un importante cambiamento di prospettiva: anziché concentrarci solo sulle cose tangibili, spostiamo il nostro sguardo verso quelle invisibili, perché sono esse che hanno un valore eterno. Come afferma il verso, Le sfide attuali, che sembrano così oppressive, sono solo temporanee, non durano per sempre, mentre la gloria di Dio è eterna; quindi, non lasciamoci abbattere dalle difficoltà, ma comprendiamo che attraverso queste prove, stiamo accumulando un peso di gloria smisurato. Il termine "smisurato" significa senza misura: quando Dio mette alla prova i nostri cuori e le nostre vite, anche se sembra difficile, non temiamo, perché questo momento di prova è solo transitorio e ci aprirà le porte a nuovi livelli di gloria.

I PESI CHE DOBBIAMO LASCIARE:

Quindi, parleremo ora dei pesi che dobbiamo assolutamente eliminare dalla nostra vita. Molte persone rimangono intrappolate nelle stesse condizioni per anni, a causa di legami e pesi che impediscono loro di progredire. Frequentano la chiesa, partecipano agli studi, ma non vedono mai un cambiamento significativo nella loro vita perché qualcosa sta indirizzando il loro percorso, qualcosa che non è di origine divina. Per questo, è necessario rompere con certi elementi del passato e chiedere a Dio di interrompere questo ciclo vizioso, dunque, per molti, è giunto il momento di liberarsi del fardello che grava sulla loro vita. Quindi, come menzionato precedentemente, ci sono pesi che ci bloccano e ci frenano, uno di questi è il giogo, uno strumento di cui la Bibbia tratta ampiamente, indicandolo come legami e situazioni che bloccano le nostre vite.

Qualcuno potrebbe essere un giogo di questo genere:

1) Un legame più forte di noi.

Nel contesto naturale, il giogo viene usato accoppiando un bue più anziano con uno più giovane, in modo che il bue più maturo possa guidare quello più giovane, il quale è costretto a seguire il più dominante, impedendogli di fare altro. Molte persone vivono sotto un giogo spirituale che non possono e non devono portare, perché ciò le porta alla distruzione, infatti, esso può rappresentare un legame più forte di noi stessi o qualsiasi altra forza che ci faccia perdere il controllo della nostra vita.

2) Una idea sbagliata del Vangelo.

La nostra comprensione del Vangelo può essere distorta, infatti, non sono solo i demoni a influenzare la nostra vita; ci sono anche pensieri radicati nella nostra mente che ci impediscono di accogliere la verità di Dio. A volte, creiamo teologie e interpretazioni del Vangelo che si discostano dalla sua autentica essenza. Il nemico ha diffuso false informazioni, come “l'Ipergrazia”, che sostiene la possibilità di vivere nel peccato senza conseguenze facendo leva sull’amore di Dio, contrariamente al vero Vangelo, queste idee rappresentano un peso che ci allontana dalla volontà di Dio.

3) Un sentirsi superiore.

Molti di noi talvolta partecipano al culto con un atteggiamento di superiorità, criticando severamente ciò che si sta condividendo, anche se ciò che si sta dicendo, proviene direttamente da Dio. Dovremmo invece avvicinarci a Dio con fiducia, umiltà e mitezza, come la Bibbia ci insegna, per ricevere ciò che Egli vuole comunicarci. Tuttavia, alcuni si trovano intrappolati in un pericoloso giogo spirituale che impedisce loro di crescere spiritualmente portandoli verso la rovina.

4) Avere pensieri religiosi di Dio.

Dio non è una religione, né uno schema che abbiamo nella nostra mente, Egli è libero, e lo Spirito Santo agisce con sovranità secondo la Sua volontà. Sapete, non siamo noi che dettiamo le regole a Dio; al contrario, dipendiamo da Lui, perciò, evitiamo di avere una mentalità religiosa nei Suoi confronti, senza voler imporGli come dovrebbe agire o pensare, perché Egli è Sovrano. Questi concetti errati riguardo al Vangelo ci allontanano da Dio anziché avvicinarci, sono come un giogo che, invece di guidarci nella giusta direzione, ci trattiene e ci porta su strade sbagliate.

5) Legami spirituali che influenzano la nostra vita.

La presenza di demoni può legarci e influenzarci, agendo come una catena che ci impedisce di vivere liberamente. Questi legami spirituali limitano la nostra capacità di esprimere liberamente ciò che abbiamo nel cuore e ostacola il nostro desiderio di fare la volontà di Dio. Anche se cerchiamo di seguire ciò che ci viene predicato, talvolta ci troviamo bloccati da queste influenze; tuttavia, il solo fatto che stiamo parlando di esse segna il momento in cui possiamo rompere questi legami e liberarci da queste catene.

6) Amicizie e conoscenze che non sono da Dio.

Dobbiamo fare attenzione alle persone che frequentiamo, perché non tutte sono guidate da Dio e molte possono influenzarci negativamente, allontanandoci da Lui. La Bibbia ci fornisce chiare indicazioni in merito: non possiamo essere amici delle tenebre e vivere nella luce contemporaneamente.

2°Corinzi 6:14; 14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre?

Quindi, la Bibbia ci esorta a non metterci con gli infedeli, una lezione che spesso applichiamo ai giovani e ai fidanzati. Sapete, essere infedeli significa non essere fedeli a Dio, e non tutti coloro che frequentano la Chiesa sono fedeli a Lui, per questo è importante che i giovani cerchino partner che amano Dio e temono il Suo nome, perché se sono fedeli a Lui, lo saranno anche verso di loro. Il giogo è qualcosa che non possiamo portare, non è per noi, e non deve influenzarci, perché la luce e le tenebre non possono coesistere.

Isaia 58:6; 6 Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo?

Dio si compiace di questo tipo di digiuno e di vedere gioghi spezzati, catene sciolte e oppressi liberati, e se ci sono dubbi su ciò che Dio desidera, dobbiamo sapere che questo è esattamente ciò che Egli vuole.

Isaia 10:27; 27 In quel giorno avverrà che il suo carico sarà allontanato dalle tue spalle e il suo giogo dal tuo collo; il giogo sarà distrutto dall'unzione dell'olio».

Quindi, dobbiamo credere, che l'unzione di Dio abbia il potere di distruggere la condizione che stiamo vivendo, liberandoci una volta e per sempre. Anche il giogo o il peso possono essere trasformati, perché il giogo rappresenta un peso che ciascuno di noi porta nella propria vita, ed è Gesù, il nostro Maestro, che ci insegna su questo.

Matteo 11:28-30; 28 Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. 30 Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!».

Ci potrebbe sembrare confusionario, ma Gesù ci offre una prospettiva diversa, spiegando che il concetto di “giogo” si riferisce a qualcosa di trasformativo. Leggendo sul web, si scopre che la parola "giogo" ha origine dalla radice "coniugato", suggerendo che quando siamo legati a Gesù, troviamo una vera libertà. Gesù ci invita a lasciare i pesi della vita e ad abbracciare il Suo giogo, leggero e ristoratore, offrendoci una nuova guida: da influenze negative a una relazione con Lui che porta riposo e leggerezza, simile a quella di fidarsi del conducente durante un viaggio in macchina.

7) Lo stress e i sensi di colpa.

Molti vivono con il peso dei sensi di colpa per gli errori passati, ma è importante ricordare che Gesù ci ha perdonato; inoltre, la Bibbia assicura che quando confessiamo i nostri peccati, Dio è fedele nel perdonarci ogni iniquità. Non possiamo permetterci di essere bloccati dai sensi di colpa, perché mentre ci concentriamo su di essi, il diavolo cerca di distruggere le nostre vite. Quindi, dobbiamo liberarci da questi sensi di colpa che ci opprimono, pentirci, chiedere perdono a Dio e andare avanti, perché non possiamo cambiare il passato, ma possiamo influenzare il presente e il futuro.

8) Afflizioni e ferite emotive che portiamo dal nostro passato.

Salmo 147:3; 3 Egli guarisce quelli che hanno il cuore rotto e fascia le loro ferite.

La Parola ci conferma quello che noi dobbiamo riconoscere, che è Dio colui che guarisce e sana i cuori spezzati. Non dobbiamo continuare a portare il peso delle nostre ferite e lamentarci costantemente, perché questo non ci porta guarigione, l'unica vera guarigione viene dallo Spirito Santo, il Consolatore, che può lenire ogni ferita. Quindi, dobbiamo liberarci da questo peso e permettere allo Spirito Santo di agire nelle nostre vite, correre verso Gesù e rispondere al Suo appello di venire a Lui per trovare pace e sollievo dalle nostre angosce.

9) Problemi finanziari.

Questo è un peso soprattutto dei papà, degli uomini che hanno famiglia e che molte volte pensano di dover essere loro quelli che devono provvedere alla propria casa. Ma Gesù un giorno disse: "Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né raccolgono nei granai, eppure il Padre vostro celeste li nutre. E voi non valete forse più di loro?". Quindi non siamo noi a dover portare questo peso, è un peso che Dio si prende. Lui provvede alla nostra vita e quindi dobbiamo permettere a Dio di essere il socio della nostra vita, della nostra economia, noi dobbiamo essere semplicemente buoni amministratori.

Concludiamo leggendo un verso che troviamo nell’Epistola agli Ebrei:

Ebrei 12:1; 1 Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti,

Gettando via i pesi che ci stanno bloccando e afferrando il giogo di Gesù, che è dolce e leggero, permettiamo all’unzione di Dio di spezzare il giogo del nemico, così potremo diventare leggeri e correre la gara che ci è stata affidata!

 

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