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Conoscere il Vero Amore 4°Parte

Conoscere il Vero Amore 4°Parte

 

CONOSCERE IL VERO AMORE 4°Parte

Casavatore 05/11/2023                                                                                 ORATORE: PASTORE ANTONIO RUSSO

In questo periodo, stiamo esplorando il tema dell'amore di Dio, un argomento straordinario e senza fine perché una delle caratteristiche fondamentali di Dio è il Suo amore. La serie di messaggi iniziata qualche settimana fa, ha riguardato la parabola del “Figliol Prodigo”, con particolare attenzione alle scelte del figlio, al suo ritorno e all'accoglienza amorevole del padre. Abbiamo anche esplorato il ruolo del fratello maggiore, che rappresenta ciascuno di noi e quindi la Chiesa, sottolineando l'importanza di non seguire l’esempio di quel tipo di fratello. Infine, abbiamo discusso sul padre del prodigo e dell'importanza e della necessità della sua benedizione nelle nostre vite. Poi, nelle ultime settimane, abbiamo introdotto il tema dell'amore e del vero amore, che continueremo a esplorare questa sera, che ha, come punto centrale, l'amore di Dio. Sapete, è un peccato che molti nella Chiesa non comprendano il vero amore, perché questa mancanza di comprensione spesso porta a offese, all'abbandono e all'allontanamento dalla Chiesa. Per questo, lo Spirito Santo è interessato a farci comprendere il vero amore, che è l'essenza stessa di Dio. Abbiamo detto che ci sono quattro tipi di amore menzionati nel Nuovo Testamento: l'amore tra amici (Phileo), l'amore di un padre o di una madre (Storge), l'amore sentimentale o carnale (Eros), e l'amore divino (Agape), che è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo. Questo amore è soprannaturale e eterno, perché Dio ci ama per sempre, indipendentemente dalle circostanze. Esso può essere sperimentato, anche se può essere difficile da spiegare mentalmente. È un amore che soddisfa completamente i nostri bisogni e le nostre necessità. Poi, abbiamo detto che è un amore incondizionato che non chiede nulla in cambio, a differenza degli altri tipi di amore che impongono condizioni. L’amore Agape o di Dio è un comando, non un sentimento o un'emozione esso dura per sempre, mentre altri tipi di amore basati sull'aspetto fisico ed emozionali, scompaiono nel tempo. Gesù disse, nel libro di Matteo, capitolo 22, verso 37: "Ama il Signore, Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il primo comandamento, e il secondo è simile a esso: 'Ama il tuo prossimo come te stesso'." Quindi, amare Dio, i nostri fratelli e i nostri nemici è un comando, non una scelta basata sui nostri sentimenti; infatti, quando non ubbidiamo a un comando, dopo dobbiamo affrontarne le conseguenze. Il comandamento di Dio è di amare gli altri come Egli ci ha amato, anche quelli che ci sono difficili da amare. L'amore, Agape, non è un sentimento, ma è ciò che ci permette di benedire chi ci maledice, amare chi parla male di noi e persino chi ci perseguita. L'amore di Dio è un'esperienza che trasforma la nostra vita e la nostra esistenza e anche se non sempre lo percepiamo, la Bibbia ci insegna che dobbiamo praticarlo per il nostro bene e la nostra crescita spirituale. La mancanza di perdono, il rancore e il risentimento possono avere gravi conseguenze sulla nostra salute spirituale, anche se pensiamo di avere ragione; sono come un cancro emotivo che può danneggiarci profondamente. D'altro canto, il perdono è liberatorio e ci fa del bene, proprio come l'amore; infatti, entrambi sono comandi da seguire.

Ora parleremo di un altro aspetto dell'amore di Dio, nello specifico di come Egli si prenda cura delle nostre vite con tenerezza a causa del Suo amore, e di come noi dovremmo fare lo stesso con gli altri. Quindi, l'amore e l'impegno che abbiamo verso una persona durante tutta la vita, non solo per un momento, sono un impegno a prendersi cura di loro senza aspettarsi nulla in cambio. Dio desidera rivoluzionare i nostri pensieri affinché impariamo ad amare il Suo amore senza aspettarci nulla in cambio.

1°Pietro 5:7; 7 gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi.

In questo passo, vediamo l'amore di Dio che guarisce, un amore che cura la nostra vita, il nostro cuore e la nostra emotività quando ci prendiamo cura degli altri, quindi, prendersi cura di un'altra persona è un'espressione dell'amore di Dio. Dobbiamo anche prenderci cura di noi stessi, perché Gesù ci ha insegnato ad amare il prossimo come noi stessi. Il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo, quindi dobbiamo curarlo per essere in grado di amare gli altri ed imparare ad amare sé stessi è il primo passo per amare gli altri. Inoltre, Dio ci esorta a "gettare su di Lui ogni vostra sollecitudine" perché affrontiamo preoccupazioni legate ad eventi che cercano di destabilizzarci. La versione amplificata usa il termine "lanciare" anziché "gettare" sottolineando l'importanza di fare un gesto deciso, cioè di lanciare su di Lui, tutte le nostre preoccupazioni, ansie, sollecitudini e tutto ciò che ci colpisce, per sempre. Sapete, nel periodo delle vacanze, molte persone mostrano gentilezza e cura attraverso piccoli gesti, come portare un regalo al pastore, anche se l'oggetto in sé potrebbe non essere essenziale. Questi gesti indicano che stanno prendendosi cura degli altri e dimostrano il pensiero e l'attenzione dedicati alla persona. Ad esempio, quando qualcuno prega per noi, dimostra interesse e cura nella nostra vita attraverso la preghiera. Questo anticipare i bisogni delle persone e cercare di soddisfarli dimostra un amore attento e premuroso. Nell'ambito delle relazioni, come il matrimonio, anticipare e soddisfare i bisogni del partner è un segno di cura e attenzione. Questi comportamenti mostrano come le persone si prendono cura degli altri in vari modi. Il Pastore, poi ci ha condiviso un esempio significativo riguardo alla sua chiamata pastorale. Ha cominciato, raccontando che nel 1994, un anno dopo il suo matrimonio, Dio gli ha posto una sfida. Lui e sua moglie avevano appena stabilito la loro casa, cercando di costruire una famiglia e una vita stabile. Tuttavia, Dio gli ha ordinato di iniziare a pregare perché aveva dei piani speciali per lui. Quattro anni prima, Dio aveva parlato con lui riguardo alla Chiesa e gli aveva affidato il compito di pregare per i futuri leader che avrebbe mandato, così, iniziò a prepararsi spiritualmente e a comprendere la responsabilità che lo attendeva. Circa sei mesi dopo il loro matrimonio, Dio gli ha comandato di lasciare tutto e recarsi a Palermo per proseguire la sua preparazione spirituale e anche se era difficile, sapevano che era necessario per rispondere ai piani di Dio per la loro vita. Dunque, ancor prima che noi nascessimo, dal punto di vista spirituale, stavano già pregando per noi e si stavano preparando per prendersi cura di noi quando sarebbe arrivato il momento. Questo ulteriore esempio, dice che quando una persona si prende cura di un'altra persona, è in grado di anticipare i bisogni e le necessità di quest'ultima, intervenendo al momento opportuno. Questo concetto è particolarmente importante poiché rappresentiamo il prolungamento delle braccia del ministero. Infatti, i Pastori delle Chiese, riconoscendo di non essere onnipresenti, onniscienti, né onnipotenti come Dio, hanno bisogno di persone che agiscano come estensione delle loro mani per raggiungere altre persone, portando il messaggio di Cristo. Se ciascun credente evangelizzasse anche solo una persona, ciò porterebbe a un grande impatto in termini di conquista. Questo compito coinvolge tutti noi, richiedendo visione e previdenza, poiché Dio vede i bisogni futuri e li soddisfa in anticipo. La cura consiste nell'anticipare i bisogni prima che si manifestino, proprio come il nostro amorevole Padre celeste ha fatto per noi attraverso Cristo. Dio ci sta dicendo che conosce i bisogni che abbiamo come figli: guarigione, liberazione, risorse finanziarie, una casa e una famiglia. La Bibbia ci dice che per le Sue lividure siamo stati guariti, 2000 anni fa sulla croce quindi, Gesù ha già pagato per la nostra guarigione e per le nostre malattie; dobbiamo solo ricevere ciò che Egli ha già provveduto. È in questo modo che il nostro meraviglioso Padre si prende cura delle nostre vite e ci dice: "Ti amo". Sapete, quando diciamo "Ti amo" a qualcuno, stiamo esprimendo la nostra disponibilità a supplire ad ogni sua necessità e ad ogni suo bisogno. Molte persone camminano sotto il peso di molte preoccupazioni: debiti, il futuro dei figli, problemi economici, lavoro e ansia. Gesù, invece, ci invita a rivolgerci a Lui quando ci sentiamo oppressi, promettendoci il Suo peso leggero in cambio dei nostri pesi, affinché possiamo porre su di Lui tutte le nostre preoccupazioni, perché Egli si prende cura di noi. Quindi, anziché cercare di affrontare tutto da soli, dobbiamo consentire a Dio di prendersi cura delle nostre vite.

Salmo 55:22; 22 Getta sull'Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli.

Dio ha pensato e ha studiato a come provvedere alle nostre necessità, non solo domani, ma ora, quindi i nostri pesi dobbiamo lasciarli ora. Quando abbiamo dei pesi, lì dobbiamo gettare via, non dobbiamo tenerli per noi, poniamoli su di Lui e Egli ci sosterrà, perché non permetterà mai che i giusti vacillino, Egli è il nostro sostegno e la nostra forza. Sapete, molte persone hanno bisogno di una casa, di una macchina, o di un incontro personale con Dio, alcuni desiderano anche cambiare perché si sentono stanchi di sé stessi. Per questo è importante andare alla presenza di Dio e porre su di Lui i pesi che ci opprimono, perché Lui ci cura teneramente. Perché Dio fa ciò? Perché ciascun uomo è importante per Lui, principalmente se è Suo figlio.

Sapete, ci sono almeno otto bisogni che ogni essere umano ha e che Dio ha supplito:

Il primo è il bisogno di Identità: Dio risponde a questo bisogno, dicendo che siamo i Suoi figli; Il secondo è il bisogno di Sicurezza: La Bibbia ci insegna che è sotto l’ombra di Dio il posto in cui la troviamo; Il terzo bisogno è il Proposito: Dio ha preparato un proposito unico per ciascuno di noi, valorizzandoci; Il quarto bisogno è il Valore: Ognuno di noi ha un valore inestimabile per Dio, donandoci Gesù che ha sacrificato la Sua vita per riscattarci; Il quinto bisogno è l’Importanza: Dio ascolta le nostre preghiere perché non siamo solo numeri, siamo persone e Lui ci conosce e ci chiama per nome; Il sesto bisogno è la Protezione: Sentirsi protetti è una sensazione preziosa, e troviamo certezze nel fatto che Dio ci protegge; Il settimo bisogno è l’Appartenenza: A chi apparteniamo? Appartiamo a Dio, che è nostro Padre; L’ottavo bisogno è quello Materiale: Dio ha già provveduto a ogni nostro bisogno materiale, li ha già tutti preparati, dobbiamo soltanto avvicinarci a Lui e riceverli nella nostra vita. Ora, ricordate cosa significa battezzarsi nell'amore di Dio? Significa una totale immersione nell'amore divino, che soddisfa tutti i bisogni. Sapete, come Pastore di questa comunità, egli si impegna a fornire cura pastorale, non solo materiale ma anche spirituale, cercando la guida divina per nutrire il suo gregge con la Parola di Dio. Ogni settimana, cerca la direzione del Signore per condividere una parola che possa dare forza e orientamento a coloro che ascoltano. Per capire se qualcuno si sta prendendo cura di noi o se ci stiamo prendendo cura di qualcuno, ci sono alcuni segni distintivi. Prima di tutto, il tempo: quando dedichiamo il nostro tempo a qualcuno o qualcuno dedica il proprio tempo a noi, è un segno di cura. In secondo luogo, le risorse: quando condividiamo le nostre risorse con gli altri o qualcuno mette a disposizione le proprie risorse per noi, dimostra una forma di cura reciproca. Ad esempio, quando qualcuno ci dedica il suo tempo, sta offrendo una parte preziosa della propria vita che non potrà mai recuperare, questo è un gesto di cura. Quindi, è importante riconoscere e ringraziare coloro che condividono il loro tempo con noi, benedicendoli e pregando per loro. Il vero amore si manifesta attraverso la cura per gli altri, rispondendo ai loro bisogni e alle loro necessità. D'altra parte, se qualcuno non si preoccupa dei nostri bisogni o agisce solo per interesse personale, è considerato un mercenario secondo la Bibbia.

Giovanni 10:13; 13 Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore.

Chi è il mercenario? È colui che fa le cose per uno scopo personale, non per uno scopo divino; non si interessa della cura delle persone, mentre, chi ama Dio, ama il prossimo e le persone. Ora, esaminiamo l'amore in azione di cui Gesù ha parlato nella parabola del "Buon Samaritano", un amore concreto in azione. Il Samaritano agisce e fa qualcosa per l'uomo bisognoso, dopo avergli prestato le prime cure, scende dalla sua cavalcatura e lo aiuta a montarla per andare alla locanda. A questo punto, aveva due opzioni: poteva andare a piedi o mettersi lui stesso in sella al cavallo, anche se sarebbe stato scomodo; questo si chiama sacrificio. Gesù anche nel Vangelo di Matteo parla di amore in azione:

Matteo 25:35-40; 35 Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, 36 fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi". 37 Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 E quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? O ignudo e ti abbiamo rivestito? 39 E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?". 40 E il Re, rispondendo, dirà loro: "In verità vi dico: tutte le volte che l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me".

Gesù si identifica con le persone, e ogni volta che si compiono azioni di gentilezza verso gli infermi, i forestieri, gli affamati o uno dei Suoi fratelli, lo si sta facendo a Lui. Questo dimostra come Gesù sia pienamente in sintonia con i bisogni umani, e questo rappresenta l'amore in azione che Egli ha insegnato. Dio chiama ciascuno di noi a compiere azioni di bene verso gli altri, a condividere l'Evangelo e a svolgere azioni che possano fare la differenza. Ad esempio, andando a trovare un ammalato in ospedale, scrivendo lettere ai carcerati o pregando per loro, queste sono azioni che manifestano l'amore e la cura di Dio.

1°Giovanni 3:16; 16 Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli.

L'amore è una persona, ed è Dio; abbiamo conosciuto Dio attraverso il Suo amore, perché ha dato la Sua vita per noi. In risposta a questo amore anche noi siamo chiamati a dare la nostra vita per i nostri fratelli anziché criticarli o giudicarli. Quando preghiamo per qualcuno o condividiamo la Parola di Dio, stiamo donando parte del nostro tempo e della nostra vita in un gesto di amore e cura verso gli altri. Se Dio desidera che la Sua Chiesa prosperi, è fondamentale che eleviamo il nostro livello di prosperità, perché spesso la cura richiede risorse.

1°Giovanni 3:17; 17 Ora, se uno ha dei beni di questo mondo e vede il proprio fratello che è nel bisogno e gli chiude le sue viscere, come dimora in lui l'amore di Dio?

Quando si fa la spesa e si riempie un carrello, donare parte del cibo a un banco alimentare può essere considerato come una risposta alla chiamata di Dio a condividere con chi è bisognoso. L'obiettivo è prosperare, ma anche essere pronti ad aiutare i bisognosi quando si presentano le opportunità. Andiamo verso la conclusione, evidenziando l'insegnamento di Gesù nel Vangelo di Matteo.

Matteo 5:38-41; 38 Voi avete udito che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente". 39 Ma io vi dico: Non resistere al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra, 40 e se uno vuol farti causa per toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. 41 E se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due.

Gesù dice di non resistere al malvagio e di essere disposti a dare una seconda possibilità a chi si pente e chiede perdono. Gli insegnamenti indicano che i cristiani non dovrebbero denunciare i loro fratelli nella fede né portarli in tribunale, ma dovrebbero essere tolleranti e conciliabili. Inoltre, dobbiamo condividere e aiutare gli altri in vari modi, come donando vestiti, cibo e visitando i malati, ma senza porre condizioni al nostro amore. Infine, in risposta all'ultimo verso, quando dice che siamo costretti a percorrere un miglio, ne faremo due, il primo lo percorriamo perché è nostra responsabilità farlo, il secondo invece, rappresenta la dimostrazione del nostro amore. Il vero amore è l'amore Agape di Dio, che non pone condizioni e che si manifesta nelle nostre vite, attraverso il sacrificio di Cristo, per ciascuno di noi.

 

 

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