Dalle promesse alla possessione
DALLE PROMESSE ALLA POSSESSIONE
Casavatore 26-11-2017 PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO
La più importante delle promesse è la salvezza. Molti credono che consista semplicemente nel ricevere la nuova nascita, ma non è così. La nuova nascita ne è solo una parte, dato che la salvezza comprende l’appropriazione dei benefici prodotti dall’espiazione e dalla redenzione che Cristo realizzò per ridare al credente la vita eterna e la gloria, perdute a causa della caduta di Adamo. Alla croce è avvenuto un grande scambio: Gesù è divenuto peccato, malato, povero e tutto quello che eravamo noi, per farci diventare quello che è Lui. Il proponimento di Dio è quello di avere una famiglia in cui tutti i componenti abbiano l’immagine di Gesù; per questo lo Spirito Santo si adopera per conformare ciascuno di noi alla Sua immagine. Romani 8:29 “Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine (e alla somiglianza) del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. 30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati”. Ogni volta che pecchiamo, perdiamo vita divina e per riappropriarcene è necessario che un altro si sacrifichi e versi il suo sangue. Per rimediare alla perdita di vita divina, l’unico rimedio è lo spargimento di sangue. Le parole “espiazione” e “sangue” sono scritte nella Bibbia 523 volte, tale è la loro importanza. Ma cosa è avvenuto nell’espiazione di Cristo? Quali benedizioni ha acquistato per noi Gesù, spargendo il Suo sangue? Qui di seguito ne vengono citate diciotto.
-La remissione dei peccati, la loro cancellazione. (Ro. 3:24, 25; Ebr. 9:22; Ef. 1:7, 1 Gv.1:7).
-La salvezza dall’ira a venire (Es. 12:13, 23; Ro. 5:9-11; 1Tess. 5:9-10).
-La liberazione dall’inferno (Zac. 9:11; Ro. 5:1-11; Ap. 5:8-10).
-La santificazione (Ebrei 2:11; 10:14, 29; 13:12).
-La cittadinanza dei cieli (Ef. 2,12,13; Fil. 3: 20-21; Ga. 3:27-29).
-La pace con Dio (Ro. 5: 1, Col. 1:20).
-La purificazione della coscienza e la liberazione dal senso di colpa (Ebr. 9:14).
-La redenzione, cioè il riscatto dalla schiavitù di satana (Ro. 3:24, 25, Ef. 1:7, Ebr. 9:15; 1 Pt. 1:18-23, Ap. 5:8-10).
-I benefici sacerdotali (Ebr. 4:14-16; 9:21; 10:1-18).
-Il diritto di accedere davanti al trono di Dio (Ebr. 10:19; Ef 2:14-18).
-L’elezione divina (1 Pt. 1: 2).
-La purificazione da tutti i peccati (Ap. 1:5; 7:14; 1 Gv. 1:7-9; Ef. 1:7).
-La vita eterna e una vita abbondante (Ro. 5: 1-11; Col. 1:20).
-Un nuovo patto (Mt. 26:28).
-La nuova nascita (1 Pt. 1:18-23).
-La giustizia divina che si riceve quando si nasce nella famiglia di Dio (Ap. 7:14; 19: 8).
-La vittoria su tutta la potenza del nemico (Ap. 12:11).
-L’appartenenza al corpo di Cristo (Atti 20:28).
Il NT contiene ben 750 promesse e 58 si trovano nei Salmi. Non è difficile appropriarsene, anzi possiamo affermare che è molto semplice. Non ci giova il fatto che Dio ce le abbia fatte, dobbiamo farle nostre. Per essere salvati e riappropriarsi della natura divina basta un attimo, come ad Adamo bastò un attimo per perderla. Basta credere nel cuore e proclamare con la bocca che Gesù è risuscitato dai morti per darci la Sua giustizia e che Lo riceviamo come Signore della nostra vita. A questo punto viene esaminata l’esperienza fatta da Giosuè, successore di Mosé nella guida del popolo di Dio, nella conquista della terra promessa. Nei quarant’anni trascorsi nel deserto gli Israeliti avevano sognato di entrare nella terra che Dio aveva loro assegnato, ma che era abitata dai Cananei. Dio gliel’aveva data, ma per passare dalla promessa al possesso doveva esserci un processo di appropriazione. L’esperienza di Giosuè è importante perché fu lui a far passare il popolo dal sogno alla conquista. Così è per noi: ad esempio possiamo credere alla guarigione che Dio ci promette, possiamo sognarla, ma non basta, dobbiamo appropriarcene. Giosuè 13:1 Or Giosuè era vecchio e avanzato negli anni; e l’Eterno gli disse: «Tu sei vecchio e avanzato negli anni, e rimane ancora una grandissima parte del paese da conquistare La stessa cosa avviene nella Chiesa: molti si accontentano facilmente, però poi si lamentano perché Dio non guarisce i malati di cancro. Ma quanti sono disposti a fare sacrifici, a pregare e digiunare per conquistare quei territori? Sono ancora tanti i territori che Dio si aspetta che ciascuno di noi conquisti personalmente. Sono tante le persone che dobbiamo portare alla salvezza o liberare, soprattutto i nostri familiari, i parenti e gli amici non convertiti. Sono tanti i territori spirituali in cui abbiamo bisogno di crescere, ma per impossessarcene dobbiamo combattere. Anche noi, come gli Israeliti, non abbiamo ancora messo i piedi in molti territori che Dio ci ha dato. Perché? Perché ci accontentiamo. Dobbiamo volere di più, mettere piede in sempre nuovi territori e passo dopo passo conquistarli, usando le armi che il Signore ci ha dato ed evitando di adagiarci in una vita comoda.