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Direzioni per gli ultimi tempi 1°Parte

Direzioni per gli ultimi tempi 1°Parte

“DIREZIONI PER GLI ULTIMI TEMPI 1°Parte”

Casavatore 23-05-2021                                                                              PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO

Romani 8:29; 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.

Questo verso, ci parla del grande proposito che Dio ha per la nostra vita che è quello che ognuno di noi deve diventare ad immagine del nostro Signore Gesù. Per questo scopo, lo Spirito Santo ha iniziato questo lavoro nella nostra vita e Lui è fedele nel portarlo a termine attraverso la nostra disponibilità. In questi tempi, le persone stanno vivendo in uno stato di confusione e preoccupazione, ma non dobbiamo preoccuparci per questo, perché tutto è sotto il controllo di Dio. Il Suo desiderio è che anche la nostra vita sia sotto il Suo controllo, ma questo dobbiamo deciderlo noi. Quello che stiamo vedendo, riguardo ad Israele e ad altri segni profetici, non fa altro che confermarci che ci troviamo negli ultimi tempi, quindi al rapimento della chiesa e al ritorno di Gesù condottiero, per questo parleremo delle direzioni che Dio ci vuole dare a riguardo.

Una delle direzioni è quella di non guardare indietro.

Luca 9:62; 62 Gesù gli disse: «Nessuno che ha messo la mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Questo dice tanto riguardo al guardarci indietro perché chi lo fa, rimpiange il modo mondano con cui viveva sconfessando la vita in Cristo che oggi sta vivendo. Nelle Scritture, riguardante Israele nel deserto, il popolo incominciò a guardare indietro ripensando alle cipolle che il faraone gli provvedeva e quindi cominciarono a mormorare. Nel libro dei numeri sono riportati i “10 mormorii d’Israele nel deserto” tanto che poi l’Eterno, a questo, si stufò e nessuno, oltre i venti anni, entrò nella terra promessa.

Numeri 14:26-30; 26 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 27 «Fino a quando sopporterò io questa malvagia assemblea che mormora contro di me? Io ho udito i mormorii che i figli d’Israele fanno contro di me. 28 Di’ loro: Come è vero che io vivo, dice l’Eterno, io vi farò quello che ho sentito dire da voi. 29 I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; voi tutti che siete stati recensiti, dall’età di vent’anni in su, e che avete mormorato contro di me, 30 non entrerete di certo nel paese nel quale giurai di farvi abitare, ad eccezione di Caleb, figlio di Jefunneh, e di Giosuè, figlio di Nun.

Paolo quando parla dell’armatura di Dio, ha raffigurato solo la parte anteriore, questo perché non è previsto l’andare indietro, ma solo l’andare avanti. Questo ci dimostra che il pensiero di Dio per la nostra vita è quello di andare sempre avanti, vivendo nelle vittorie senza guardarci indietro che vuol dire vivere nella sconfitta. Quindi, la prima direzione che non dobbiamo guardare è indietro perché è uguale alla sconfitta.

Altra direzione che non dobbiamo guardare è attorno.

Guardarsi attorno, significa guardare i difetti del fratello, guardare a quello che altri hanno e che non hanno loro. Quando ci guardiamo attorno diventiamo distratti, perdiamo il proposito di Dio per la nostra vita, inoltre diveniamo facili prede del nemico. Non dovremmo guardarci attorno perché dovremo guardare prima dentro di noi. L’apostolo Paolo a riguardo disse che se giudichiamo gli altri, quale sarà il giudizio per noi che facciamo lo stesso. Ci sono tanti che si guardano attorno, perché devono trovare scuse per giustificare la loro condotta. Altri, invece, che il sacrificio di loro stessi non vogliono farlo mai, arrivano davanti all’altare e poi scappano, mentre Dio, attraverso la Parola, ci dice tutt’altro.

Romani 12:1; 1 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio.

Questi sono sacrifici che Dio vuole che noi facciamo alla Sua presenza e questo vuol dire che dobbiamo rinnegare noi stessi, togliere ogni attitudine peccaminosa dalla nostra vita affinché possiamo rispondere alla volontà di Dio per noi.

Altra direzione, non guardare in basso.

Chi guarda in basso, sono le persone che vivono nello scoraggiamento, persone abbattute, senza stimoli. Guardando in basso, si hanno sempre gli occhi sui propri fallimenti dando al nemico la possibilità di lavorare sui sensi di colpa e di condanna nella propria vita. Il nemico dice che siamo dei falliti, Gesù invece, vuole farci realizzare quello che è la nostra vittoria in Cristo. Quando guardiamo ai nostri fallimenti, ci sottraiamo dall’affrontare le difficoltà che succedono nella vita. Ma Gesù dove guardava? Guardava il Padre.

Ebrei 12:2; 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.

La Parola ci dice che non dobbiamo guardare indietro, attorno o in basso, ma dobbiamo guardare a Gesù, che è coLui alla quale dobbiamo l’intera nostra esistenza. Dov’è che stiamo guardando? Perché la direzione di dove stiamo guardando farà la differenza nella nostra vita. Vogliamo superare le prove, le tentazioni e i problemi che possono verificarsi nella nostra vita? Vogliamo rimanere stabili e fermi nella fede? Allora dobbiamo guardare avanti all’autore e compitore della nostra fede che è Gesù. Quello di cui abbiamo parlato, ci ha detto che se ci guardiamo indietro, attorno o in basso, non stiamo guardando nella direzione di Dio fallendo così, il Suo proposito per la nostra vita.

Ora, per questi ultimi tempi, parleremo di tre principi o principali obbiettivi di Dio per la nostra vita:

1) Un solo capo (Gesù) nei cieli e sulla terra.

I tempi si stanno compiendo e, per questo, Dio ha detto che per il compimento dei tempi, si va verso la realizzazione che ci sarà un solo capo nei cieli e sulla terra.

Efesi 1:10; 10 per raccogliere nella dispensazione del compimento dei tempi sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che sono nei cieli come quelle che sono sulla terra.

Questo significa che tutto quello che è nei cieli e che è sulla terra, obbedirà Dio. Se sappiamo come finirà, eviteremo di perdere tempo, useremo saggezza e sapienza e faremo del nostro meglio, nella nostra vita terrena, affinché tutte le cose le porteremo a compimento.

2) Un solo regno con tutti i nemici rimossi.

1°Corinzi 15:24-26; 24 Poi verrà la fine, quando rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo aver annientato ogni dominio, ogni potestà e potenza. 25 Bisogna infatti che egli regni, finché non abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi. 26 L'ultimo nemico che sarà distrutto è la morte.

La chiesa è un mezzo che Dio usa per poter manifestare il Regno, quindi lo scopo finale non è la chiesa ma il Regno. I nostri nemici, non sono la moglie quando c’è attrito o il fratello, ma sono la nostra carne, il presente malvagio secolo che è il mondo e il diavolo. Comunque questi nemici hanno un solo destino nella nostra vita, quello di essere sotto i nostri piedi e quindi sconfitti. Altro nemico distrutto sarà la morte, essa ha il potere di mettere paura alle persone, questo perché non hanno ancora realizzato quello che c’è dopo di essa. Noi, come figli, dobbiamo avere la consapevolezza che dopo la morte del corpo, c’è la vita eterna, ora se con Gesù o all’inferno è una cosa che decideremo noi in base alle scelte che facciamo durante la nostra vita terrena. Dio non ha creato la morte, essa è venuta per causa del peccato, mentre la vita eterna è venuta per mezzo di Gesù. In Romani 6:23 è scritto “perché il salario del peccato è la morte…”. Questo vuol dire che se una persona muore nel suo peccato senza che questo sia stato rimosso dalla sua natura, la sua morte è eterna e il suo destino è l’inferno. Ma leggendo anche il resto del verso 23 “…ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”, abbiamo la nostra via d’uscita che è quella di ricevere il dono che Gesù ci ha fatto attraverso la Sua morte e la Sua resurrezione.

3) Una sola famiglia.

In questo si realizza il piano di Dio per la famiglia, avere figli per l'eternità.

Romani 8:29; 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.

Se Gesù è il primogenito fra molti fratelli, di cosa ci sta parlando? Ci sta parlando di una famiglia infatti, il proposito di Dio è quello di conformarci alla somiglianza di Gesù nella santità e nell’integrità affinché la nostra appartenenza alla famiglia di Dio sia completa e santa. Ora di tutti e tre obiettivi di Dio di cui abbiamo parlato, un solo capo nei cieli e sulla terra, un solo Regno con tutti i nemici che vengono rimossi e una sola famiglia, li ritroviamo in un solo verso.

1°Corinzi 15:28; 28 E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora il Figlio sarà anch'egli sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.

Quando parla di Dio, sta parlando di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. Dio Padre che ha il proposito di realizzare una famiglia, Dio figlio che ha il proposito di realizzare e portare avanti la Sua sposa che è la chiesa e Dio Spirito Santo che ha il proposito di preparare un tempio. Noi siamo il tempio dello Spirito Santo e questo vuol dire che Dio vive dentro di noi. Dopo aver spiegato questi tre obbiettivi di Dio, adesso dobbiamo capire come poterli realizzare praticamente nella nostra vita.

Ci sono dei principi che Dio ci ha dati nella Parola alla quale sottometterci e seguire perché solo in questo modo noi realizzeremo quella che è l’intenzione finale di Dio per la nostra vita.

Il primo principio posto da Dio è la paternità.

Non c’è famiglia senza il padre.

Il secondo principio è la direzione.

Noi dobbiamo avere una chiara direzione, perché essa ci dà una destinazione in modo da sapere dove stiamo andando. Sottomettersi alla Parola di Dio, ci dà direzione e questo porterà ordine e governo nella nostra vita.

Il terzo principio è la comunione.

Non c’è nulla di più importante nella vita di un cristiano che la sua relazione con Dio. Questa condizione santa deve essere sempre coltivata è come se fosse una piantina da annaffiare ogni giorno, altrimenti questa muore. Dobbiamo capire che, quando abbiamo una buona relazione con Dio, manteniamo anche una buona relazione, pace e comunione con gli altri.

Salmo 133; 1 Ecco, quanto è buono e quanto è piacevole, che i fratelli dimorino assieme nell'unità! 2 È come l'olio prezioso sparso sul capo, che scende sulla barba di Aaronne, che scende fino all'orlo delle sue vesti. 3 È come la rugiada dell'Hermon, che scende sui monti di Sion, perché è là che l'Eterno ha posto la benedizione, la vita in eterno.

Dio nella comunione fraterna, ha posto la Sua benedizione, ci dà vita e permette il servirci gli uni gli altri.

Tornando alla paternità, se andiamo ad indagare profondamente, vedremo che l’influenza maggiore subita da ognuno di noi è arrivata da nostro padre, no da nostra madre. Quattro caratteristiche della paternità:

a) È il padre a dare il proprio nome ai figli.

Efesi 3:14-15; 14 Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, 15 dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra.

b) La paternità dà un’identità ai figli.

Infatti, non sapremo mai chi siamo fino a quando il Padre non ci dice chi noi siamo. Chi è orfano ha sempre un vuoto dentro di sé ed è sempre alla ricerca delle sue radici. Un padre con i figli è una famiglia, mentre una madre con i figli è una vedova, questo vuol dire che quello che stabilisce l’identità è la paternità.

c) La paternità dà sicurezza ai figli.

La paura, nella maggior parte delle persone, ha la sua radice nella mancanza di paternità o nella scarsa relazione con il padre.

d) La paternità dà eredità.

Romani 8:17; 17 E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.

L’orfano, quello che non ha accettato Gesù come Signore e quindi Dio come Padre, non ha l’eredità che Dio ha riservato ai Suoi figli.

Possiamo concludere dicendo che questa pandemia, da oltre un anno, ha minato quelli che sono i quattro pilastri fondamentali per la chiesa, riportati negli atti:

1) L'insegnamento apostolico; 2) La preghiera; 3) La comunione; 4) La cena del Signore.

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