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La potenza del ringraziamento

La potenza del ringraziamento

"LA POTENZA DEL RINGRAZIAMENTO"

Casavatore 27-12-2020                                                                          PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO                                                                                

La potenza del ringraziamento e quella della lamentela sono attitudini che hanno caratteristiche differenti infatti, se una apre le porte del cielo e quindi alla vita, l’altra apre quelle dell’inferno e di conseguenza alla morte. Bisogna essere continuamente grati a Dio perché Egli è così potente che dal male è capace di tirare fuori il bene.

La potenza del ringraziamento non viene dal fatto che ringraziamo con le labbra, ma è un qualcosa che parte dal profondo del cuore, un grande senso di riconoscenza e gratitudine. Gratitudine e riconoscenza sono attitudini del nostro cuore, attraverso la quale riceveremo sempre una meravigliosa e straordinaria ricompensa da parte di Dio perché abbiamo riconosciuto ciò che Lui ha fatto per e nelle nostre vite.

Efesi 5:20; 20 rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio e Padre nel nome del Signor nostro Gesù Cristo;

Dobbiamo ringraziare Dio in ogni cosa e in ogni situazione anche negativa, perché non c'è nessun'altra persona che può benedirci in dimostrazione, solo il nostro Dio lo fa. Chi non ringrazia mormora, parla male, perché nel suo cuore non c'è riconoscenza verso le cose, non solo verso Dio ma anche verso le persone, questo non deve diventare una nostra attitudine, la dobbiamo rifiutare.

Quando ci lamentiamo non stiamo ringraziando, non abbiamo un cuore grato, quindi non lamentiamoci per quello che non abbiamo, ma impariamo a ringraziare Dio per quello che ha provveduto per noi. Quello che siamo e quello che abbiamo non è opera nostra, non è nostra capacità ma è l'intervento soprannaturale di Dio, quindi ringraziamoLo per la Sua bontà e per chi Lui è. Ognuno di noi ha tanti motivi per doverLo ringraziare, per quello che ha fatto, per quello che fa e farà nella nostra vita. Il nostro cuore è come uno scrigno dove riponiamo quello che abbiamo di più prezioso e questo deve essere sempre colmo di ringraziamento e di amore verso Dio e se non lo è, nello spazio lasciato, prende posto la lamentela.

Al popolo di Israele, Dio aveva dato una promessa e dopo 400 anni di schiavitù dove tante generazioni erano passate, Israele in un modo soprannaturale venne liberata, non per opera di un uomo o di un condottiero, ma per mezzo dell’opera meravigliosa di Dio. Malgrado la liberazione e le opere soprannaturali di Dio, molti non entrarono nella terra promessa, perché non credettero più in Lui e cominciarono a lamentarsi allontanandosi così dalla Sua benevolenza.

Salmo 106:24-25; 24 Essi disprezzarono ancora il paese delizioso, non credettero alla sua parola,

Chi non ringrazia e non crede alla Sua parola disprezza; una persona che si lamenta e che mormora è una persona che disprezza e che non crede in quello che Dio ha detto nella Sua Parola.

Vso. 25 ma mormorarono nelle loro tende e non diedero ascolto alla voce dell'Eterno.

Israele, a causa della loro lamentela e del loro mormorare, vagò per quarant’anni nel deserto andando a zonzo, senza direzione, e di quella generazione, nessuno entrò nella terra promessa.

Cosa facciamo a casa nostra, cosa diciamo, mormoriamo e ci lamentiamo? Chi mormora o si lamenta a casa propria, non permette alla presenza di Dio di poter vivere in essa. Questo porta disordine e perdita di vista di quelli che sono i propri ruoli e così si comincia a vivere una facciata diventando persone ipocrite e religiose. Come insegna la Parola stessa, non esiste il forse ma solo il sì e il no, così come è nella vita delle persone, non possono essere presenti ringraziamento e mormorio, o c’è l'una o l'altra cosa.

La Bibbia, parla di tanti personaggi caratterizzati dalla gratitudine e dal ringraziamento e alcuni di quelli di cui parleremo, sono gli amici di Daniele: Shadrak, Meshak e Abednego.

Daniele 3:23-25; 23 E questi tre uomini, Shadrak, Meshak e Abed-nego, caddero legati in mezzo alla fornace di fuoco ardente. 24 Allora il re Nebukadnetsar, sbalordito, si alzò in fretta e prese a dire ai suoi consiglieri: «Non abbiamo gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». Essi risposero e dissero al re: «Certo, o re». 25 Egli riprese a dire: «Ecco, io vedo quattro uomini slegati, che camminano in mezzo al fuoco, senza subire alcun danno; e l'aspetto del quarto è simile a quello di un figlio di Dio».

I tre uomini furono gettati nella fornace, ma la cosa sorprendente e soprannaturale, fu che non si bruciarono e che il re vide che quelli all’interno della fornace erano in quattro. Uomini che non ebbero paura di affrontare la morte, uomini ripieni di gratitudine e di riconoscenza che rifiutarono di prostrarsi davanti al re di Babilonia, perché riconobbero Dio quale proprio Signore e Re alla quale andava la loro obbedienza. Attraverso questo episodio, la Bibbia vuole insegnarci che nei momenti di difficoltà e nelle prove, se vivremo con un’attitudine di ringraziamento e gratitudine, sperimenteremo la potenza di Dio.

Tre chiavi su cosa determina nella nostra vita il ringraziamento:

1- Il ringraziamento rilascia il favore divino nella nostra vita.

Filippesi 4:6; 6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento.

Quello che riporta questo verso è per coloro che camminano e vivono nel ringraziamento, che non conoscono l’ansia e la preoccupazione, perché vivono nella benedizione e nel favore divino. Favore significa accesso, una persona che ha il favore divino, ha il benestare ad accedere, ha le porte aperte. A questo proposito, bisogna capire che tutto quello che Dio apre nessuno lo può chiudere, e tutto quello che Dio chiude nessuno lo può aprire. Ma abbiamo accesso a cosa? A luoghi, a cose e a persone. Sapete questo cosa significa? Significa avere un trattamento speciale, avere la chiave giusta. Porte che finora ci erano state chiuse alle quali non avevamo accesso, si sono aperte attraverso il ringraziamento e la gratitudine, perché siamo in possesso della chiave giusta.

2- Avere un’attitudine di ringraziamento e gratitudine, rilascia benedizioni e moltiplicazioni nella nostra vita.

Quando entriamo nell'ansia e nella paura, comincerà a subentrare la lamentela nella nostra vita, ma se viviamo nella gratitudine avremo uno stile di vita migliore. La gratitudine è una chiave per moltiplicare.

Giovanni 6:11-13; 11 Poi Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì ai discepoli, e i discepoli alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12 E, dopo che furono saziati, Gesù disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati perché niente si perda».

Lo stile di vita di Gesù era ringraziare. Quando Dio provvede per noi, non pensa solo a noi, ma anche agli altri, Egli li vuole benedire attraverso la nostra vita.

Vso. 13 Essi dunque li raccolsero e riempirono dodici cesti con i pezzi di quei cinque pani d'orzo avanzati a coloro che avevano mangiato.

Quello che rimase, e non fu un caso che ne rimasero dodici, fu la loro ricompensa per il lavoro svolto nella distribuzione, una cesta per uno per provvedere alle loro famiglie. Dio non ha provveduto solo alle cinquemila persone, ma anche per le famiglie dei discepoli, quindi la moltiplicazione non è solo per noi è anche per gli altri. Dio è alla ricerca di cuori grati, ma quando ci lamentiamo e mormoriamo, Lui non ci può benedire, desidera poterlo fare, ma non può.

Questa scrittura, parla di una delle tante promesse di Dio per la nostra vita.

Deuteronomio 6:10; 10 Quando poi l'Eterno, il tuo DIO, ti avrà fatto entrare nel paese che giurò ai tuoi padri, ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe, di darti grandi e belle città che tu non hai costruito, 11 e case piene di ogni bene che tu non hai riempito, pozzi scavati che tu non hai scavato, e vigne e uliveti che tu non hai piantato; quando dunque avrai mangiato e ti sarai saziato,

Queste sono le abbondanti benedizioni che stanno arrivando sulle nostre vite!!! Molti hanno dimenticato da dove sono stati tirati fuori, ma noi non ci dobbiamo dimenticare di coLui che ci ha tratto fuori dalla depressione, dalla paura, dall’alcolismo, dalla droga, dal peccato, Egli, da tutto questo ci ha liberati e salvati. Questo è il tempo dove noi e la nostra casa ne usciremo benedetti, non è più tempo di paura, depressione o altro, è tempo di ringraziamento e gratitudine per le promesse che Dio ha realizzato e realizzerà per nostre vite.

3- Il ringraziamento crea dentro di noi ASPETTATIVE PER IL FUTURO.

Il ringraziamento ci proietta in una condizione che porta aspettative nel nostro futuro.

Giovanni 11:41; 41 Essi dunque tolsero la pietra dal luogo dove giaceva il morto. Gesù allora, alzati in alto gli occhi, disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito.

Cosa fa il ringraziamento? Il ringraziamento ci prepara per il futuro, per la nostra vita. Dobbiamo ringraziare Dio, dichiarando che tutto quello che era morto nella nostra vita è resuscitato. Cosa fa la fede? Chiama le cose che non sono e quindi morte, come se fossero.

Impariamo a vivere con un’attitudine di ringraziamento e di gratitudine per ogni cosa, essa ci permetterà di avere le chiavi giuste, per una vita benedetta che ci farà realizzare tutte le promesse che Dio ha preparato per le nostre vite.

 

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