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La Potenza della Testimonianza

La Potenza della Testimonianza

 

LA POTENZA DELLA TESTIMONIANZA

Casavatore 05/11/2023                                                                                 ORATORE: PASTORE ANTONIO RUSSO

Domenica scorsa abbiamo concluso la serie di messaggi sul "Conoscere il vero amore", ma ciò non è dovuto all'esaurimento dei contenuti, perché c'è sempre tanto da dire riguardo all'amore Agape di Dio. Durante questo mese, Dio ci ha parlato molto, e questo ci rende consapevoli che ci sono stati momenti di lotta e prove. Ciò indica che, quando la Parola viene proclamata, segue sempre una prova che Dio ci invita a superare nella nostra vita affinché possiamo essere approvati da Lui. Perciò, continuiamo a vivere secondo la volontà di Dio in base a quanto abbiamo condiviso nelle settimane passate, perché con oggi, inizieremo una nuova serie in cui parleremo della “Potenza della Testimonianza”. Trattando questo tema, impareremo che, condividendo le nostre esperienze con Dio, manifestiamo una potenza soprannaturale. Questa potenza è innescata quando raccontiamo come Dio ci ha trasformati, guariti e provveduti, perché tali testimonianze riguardano il Regno di Dio e la Sua volontà. Quindi, ci focalizzeremo sull'importanza di acquisire la cultura della testimonianza, questo perché spesso, ci concentriamo solo su noi stessi, vedremo quanto sia prezioso e importante seguire ciò che Dio ha ordinato riguardo al testimoniare e raccontare agli altri ciò che è successo nelle nostre vite. Sapete, viviamo in un periodo strategico, un tempo di risveglio nella Chiesa, in cui migliaia di anime devono essere portate dalle tenebre al Regno della luce. Dio vuole usare le nostre vite e le nostre testimonianze per condividere il messaggio del Vangelo, perché essa rappresenta l'opera di Dio nelle nostre vite. Alcuni argomenti che esploreremo nelle prossime settimane includono la testimonianza, le esperienze con Dio, e come esprimere la nostra testimonianza, che può essere scritta o parlata. La constatazione che molti di noi hanno sperimentato la potente opera di Dio nelle proprie vite dimostra che abbiamo qualcosa da condividere con coloro che non conoscono né Cristo né l'amore di Dio. Sapete, la testimonianza è un'arma spirituale, oltre alla preghiera, al combattimento spirituale, alla lode e all'adorazione, alla Parola di Dio, al digiuno, e così via che supporta il risveglio nella Chiesa e dimostra la verità. Quindi, la nostra testimonianza è il risultato della fede, dell'obbedienza alla Parola, e credere, agire e ubbidire ci permetterà di raccontare l'opera di Dio nella nostra vita. È importante notare che una testimonianza fresca non è limitata al passato, ma trova fondamento nelle azioni quotidiane di Dio, perché la continua fede, l’azione e l’obbedienza conducono a testimonianze sempre fresche e significative.  Alcuni credenti si limitano a raccontare esperienze del passato, cadendo nella religiosità, senza considerare che Dio continua a operare costantemente in modi nuovi. Sapete, la testimonianza non deve necessariamente essere impattante da un punto di vista drammatico, ma deve riflettere la realtà di Dio nella vita quotidiana. Quindi, non è necessario aver vissuto esperienze straordinarie per possedere una testimonianza forte, ognuno ha una storia unica da raccontare che diventa un'arma potente nelle mani di Dio. Sapete, la testimonianza ha due nemici:

Il primo nemico è la vergogna:

Salmo 119:46; 46 Parlerò dei tuoi precetti davanti ai re e non sarò svergognato.

Dove dobbiamo parlare delle testimonianze di Dio? Davanti a chiunque, anche davanti ai re, e non avremo vergogna; non ne avremo motivo, perché racconteremo le Sue meraviglie.

Il secondo nemico è la paura:

2°Timoteo 1:7; 7 Dio, infatti, non ci ha dato uno spirito di paura, ma di forza, di amore e di disciplina.

Dobbiamo essere forti, perché Dio non ci ha dato uno spirito di paura, ma uno Spirito di forza, di amore e di autocontrollo. Sapete, quando condividiamo la nostra testimonianza, affermiamo non solo che Gesù è vivo nella nostra cameretta, ma anche pubblicamente; essa va oltre la nostra esperienza personale ed è una dichiarazione che proclama la vita e la risurrezione di Cristo. Un ulteriore beneficio della testimonianza è la capacità di trasmettere l'atmosfera di fede in cui abbiamo ricevuto il nostro miracolo. Questo perché, condividendo le esperienze di guarigione o cambiamento, si crea un ambiente in cui le persone possono sperimentare gli stessi miracoli. Infatti, numerose testimonianze confermano che ascoltare o leggere di storie di guarigione ha portato alla manifestazione di miracoli simili nelle loro vite. Tuttavia, è fondamentale che le testimonianze siano autentiche e senza aggiunte, devono riflettere la verità di ciò che è realmente accaduto, altrimenti perdono la loro genuinità. Lo Spirito Santo, definito nella Bibbia come lo Spirito della Verità, conferma costantemente la verità quando viene proclamata attraverso le nostre parole. La testimonianza, quindi, non solo condivide storie personali, ma serve anche come veicolo attraverso il quale lo Spirito Santo conferma l’autenticità della Parola di Dio.

LA CULTURA DELLA TESTIMONIANZA

La testimonianza non deve essere semplicemente un episodio isolato nella nostra vita, ma deve trasformarsi in uno stile di vita continuo affinché possiamo instaurare e mantenere questa cultura nella nostra casa e nella nostra chiesa. Ora, ciò che dobbiamo comprendere è il principale scopo della presenza dello Spirito Santo in noi. Noi parliamo in altre lingue, come della manifestazione della pienezza dello Spirito Santo, ma negli Atti degli Apostoli, capitolo 1 al verso 8, ci viene detto che, quando riceviamo lo Spirito Santo, diventiamo testimoni di Cristo. La caratteristica distintiva di un testimone è essere qualcuno che ha vissuto di persona un evento nella propria vita, non racconta qualcosa che è accaduto a qualcun altro, ma che ha sperimentato personalmente.

Giobbe 42:5; 5 Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti vede.

Sapete, è importante sottolineare che udire di miracoli è una cosa, ma viverli è un'esperienza totalmente diversa. Ciò implica non solo sentire storie di miracoli, ma vivere e condividere le nostre stesse esperienze di trasformazione e provvidenza. Negli Atti, capitolo 1 al verso 8, oltre a confermare il nostro ruolo di testimoni, si sottolinea che abbiamo ricevuto potenza, Gesù dichiarò: "Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni".  Questa potenza conferisce la capacità di testimonianza diretta, non basata sul sentito dire, ma sull'esperienza personale. Essere chiamati testimoni implica una responsabilità imprescindibile; non si ha alternativa, perché si è stati abilitati a testimoniare chi è Gesù e cosa ha operato nella propria vita. Questa potenza, ricevuta attraverso lo Spirito Santo, è destinata a trasformarsi in testimonianza autentica, anche se molti oggi hanno messo a tacere la propria testimonianza, preferendo esprimere opinioni personali. Sapete, la testimonianza possiede un potere straordinario: rilascia una forza soprannaturale che può generare miracoli in chi ascolta, perché, parlando della verità, si libera una potenza in grado di influenzare positivamente la vita degli altri. La testimonianza non è solo un discorso di opinioni, ma è la condivisione di fatti che hanno trasformato la propria esistenza. La potenza di Dio è a disposizione di chi è disposto a fare esperienza di essa attraverso la testimonianza. Dio chiama ognuno di noi a sperimentare la Sua potenza e a condividerla con il mondo, affinché altri possano essere influenzati, guariti e prosperi.

Ora, ci sono due modi per evangelizzare:

A) Il primo modo di diffondere l'evangelo è attraverso la predicazione, come afferma l'apostolo Paolo parlando “della Pazzia del Vangelo”.

B) Il secondo modo è tramite la nostra testimonianza personale, condividendo il Vangelo attraverso la predicazione o raccontando ciò che Dio ha operato in noi e nella nostra vita.

Alcune persone potrebbero dire di non saper parlare o predicare, ma possono comunque raccontare le grandiose opere che Dio ha compiuto nella loro vita. Sapete, il termine "predicare" nel Libro degli Atti rivela tre elementi chiave: dichiarare, proclamare e dimostrare.

1. Il primo elemento: è che la predicazione dell'Evangelo rivela è la necessità di dichiarare ed esporre con precisione i fatti che sono accaduti nella nostra vita. È importante comunicare con chiarezza gli eventi significativi legati alla nostra esperienza personale con Dio.

2. Il secondo elemento: è la proclamazione, che implica annunciare e diffondere la buona notizia. Cos'è la buona notizia? Prima ero cieco, ora vedo; ero schiavo del peccato, ma sono stato liberato; ero posseduto da demoni, ma ora sono libero; avevo una malattia, ma Gesù mi ha guarito. Sapete, non si tratta di spaventare le persone con la fine del mondo, ma di condividere l'amore di Gesù, raccontare che ha sacrificato la Sua vita sulla croce, prendendo su di sé ciò che meritavamo; questa è la vera buona notizia.

3. Il terzo elemento: è dimostrare, ovvero rendere evidente attraverso fatti e prove ciò di cui stiamo parlando. Sapete, quando si prega per le persone, non è sufficiente semplicemente imporre le mani e pregare; bisogna ascoltare ciò che sta accadendo dentro di loro; quindi, bisogna essere sensibili e raccogliere testimonianze. Non è necessario che avvenga un miracolo spettacolare ogni volta che si prega, ma è sempre importante accertarsi se la persona ha ricevuto guarigione; in caso contrario, bisogna pregare nuovamente affinché essa sia guarita.

Abbiamo un altro esempio che conferma quello che abbiamo discusso negli Atti, sintetizzando questi tre passaggi chiave: predicazione, proclamazione e dimostrazione. Sapete, Gesù ha affidato ai discepoli un mandato: predicare l'evangelo e portarlo a Gerusalemme, in Giudea, in Samaria e fino all'estremità della terra. Tuttavia, ciò che non abbiamo letto è che si sono fermati a Gerusalemme, trascurando Giudea, Samaria e le estremità della terra; così Dio, per spingerli oltre la loro comodità, ha permesso una persecuzione. I discepoli furono costretti a fuggire e Filippo, per questo motivo, si ritrovò a Samaria e sceso nella città predicò loro di Cristo.

Atti 8:5; 5 Or Filippo discese nella città di Samaria e predicò loro Cristo. 6 E le folle, con una sola mente, prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, udendo e vedendo i miracoli che egli faceva.

Il primo passo coinvolge l'ascolto della Parola in relazione alla fede, mentre il secondo implica la dimostrazione attraverso i miracoli che venivano compiuti; quindi, non si tratta solo di saper predicare, ma anche di dimostrare ciò di cui si sta parlando. Se si parla di salvezza, la gente deve essere salvata; se si parla di guarigione, le persone devono essere guarite, questo è ciò che rappresenta la dimostrazione. L'apostolo Paolo, pur essendo uno dei più grandi apostoli del Nuovo Testamento e unto potentemente da Dio, dichiarò di considerare la sua conoscenza come spazzatura di fronte alla rivelazione dell'eccellenza di Cristo. Egli affermò di non essere venuto con parole persuasive di sapienza umana, ma con dimostrazione di spirito e di potenza. Il predicare l'Evangelo deve produrre miracoli, quali la salvezza, la liberazione, le risorse soprannaturali e la salute. Tali miracoli, a loro volta, generano testimonianze che devono essere condivise senza vergogna; quindi, è fondamentale raccontare le grandi cose che Dio fa nella nostra vita. Una persona senza testimonianza di ciò che Dio ha fatto nella sua vita non ha nulla per supportare il messaggio che sta predicando; esso deve essere sostenuto da una testimonianza che dimostri che c'è stato un cambiamento. Una chiesa senza testimonianza manca di dimostrazione di cambiamento e trasformazione, perché essa è ciò che fornisce la prova di ciò che viene predicato. La predicazione del Vangelo è vitale e non si tratta solo di parlare, ma di dimostrare con la testimonianza personale; infatti, essa è una dimostrazione di ciò che Dio ha fatto nella vita di una persona, vissuto e sperimentato di prima mano. Sapete, non tutti sanno predicare, ma tutti possono testimoniare di Cristo; questo perché condividere l'esperienza con Cristo alle persone dimostra in prima persona ciò che Dio ha fatto nella nostra vita. La testimonianza è una forma per misurare se ciò che viene insegnato sta funzionando. Sapete perché non testimoniamo e non annunciamo le grandi cose di Dio? Perché pensiamo di ripetere sempre lo stesso messaggio, ma dobbiamo realizzare una verità: le persone davanti a noi cambiano e sono sempre diverse. La testimonianza di Dio è eterna, ed è efficace perché ogni volta che la condividiamo, è come se la raccontassimo per la prima volta. Sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento, Dio ha istituito la testimonianza come un comandamento. Guardate cosa è scritto nei Salmi:

Salmo 119:2; 2 Beati quelli che osservano i suoi precetti, che lo cercano con tutto il cuore

La versione amplificata afferma che coloro che mantengono le testimonianze di Dio sono benedetti e favoriti da Lui; ciò implica la necessità per noi di cercare e desiderare queste testimonianze nella nostra vita. Mantenere le testimonianze significa perseverare, custodire e garantire e un modo per farlo è quello di mantenere gli occhi fissi su Dio, riconoscendo che ciò che abbiamo non è frutto delle nostre capacità, ma è opera Sua nelle nostre vite. Mantenere la testimonianza non si limita al silenzio, ma richiede un impegno attivo nel condividerla con i nostri figli, i nostri genitori e la comunità, raccontando ciò che Dio ha operato per noi; questo ci aiuta a mantenere uno sguardo costante su Dio. Deuteronomio 6:6-12; Salmo 78:5-8. Queste due scritture enfatizzano l'importanza di trasmettere e mantenere vive le testimonianze e le leggi di Dio attraverso le generazioni. Nel Deuteronomio, si indica l'importanza di tenere sempre presenti la Parola di Dio nei cuori, di insegnarle ai figli, e di ricordarla costantemente in ogni aspetto della vita quotidiana per evitare di dimenticare la relazione con Dio anche quando si gode dei benefici. Nel Salmo, si evidenzia l'importanza di trasmettere le testimonianze a tutte le generazioni successive affinché possano mettere la loro fiducia in Dio, osservare i Suoi comandamenti e non ripetere gli errori delle generazioni passate, che si erano allontanate e avevano dimenticato le Sue opere nelle loro vite.

Entrambe le scritture sottolineano la responsabilità di trasmettere la conoscenza e la fede in Dio attraverso le generazioni successive. Da chi arriva questo messaggio? È scritto e rivelato da Dio, che comprende la propensione umana alla dimenticanza. Pertanto, Dio ha enfatizzato l'importanza di parlare, di legare, come ancora oggi fanno gli ebrei con i "tefillin", il costante mantenimento della Sua Parola e delle Sue testimonianze con noi, affinché non dimentichiamo il nostro legame con Dio. Sapete, la mancanza di testimonianza porta all'allontanamento da Dio, questo vuol dire che partecipare alle attività della Chiesa non significa avere una stretta relazione con Lui. La costante presenza della Parola di Dio davanti ai nostri occhi è fondamentale per mantenere un legame personale e un'intimità con Lui, altrimenti rischiamo di volgere lo sguardo verso direzioni lontane alla Sua volontà per la nostra vita.

Giosuè 1:8; 8 Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai.

Parlare della Parola di Dio e meditare agendo con fedeltà a quello che Essa dichiara porta successo, perché aderire ai Suoi precetti, garantisce prosperità e benedizioni. Quindi, la testimonianza, essendo un comando e una legge, ci impone di essere testimoni di Gesù, raccontando le grandi cose che Lui ha compiuto nelle nostre vite.

Giosuè 4:6-7; 6 affinché questo sia un segno in mezzo a voi. Quando in futuro i vostri figli vi domanderanno, dicendo: "Che cosa sono per voi queste pietre?", 7 voi risponderete loro: "Le acque del Giordano furono divise davanti all'arca del patto dell'Eterno; quando essa passò il Giordano, le acque del Giordano furono divise, e queste pietre saranno per i figli d'Israele un ricordo per sempre"».

La nostra testimonianza è come una pietra preziosa che mantiene viva la memoria di ciò che Dio ha compiuto in noi e quando smettiamo di testimoniare, ci allontaniamo da Lui rischiando di dimenticare le Sue opere nella nostra vita. Essa è un sostegno per la fede degli altri, mentre la sua mancanza mette a rischio i nostri valori e i nostri principi. Mantenere una buona testimonianza con la nostra vita è fondamentale, ma è altrettanto essenziale adempiere al comando di Dio diffondendo il messaggio della salvezza mentre svolgiamo le nostre attività quotidiane. In un'epoca dominata dal pettegolezzo e dalla televisione, la gente è attratta dalle vicende altrui; ciò che principalmente desiderano conoscere sono le storie degli altri. Tuttavia, siamo chiamati a condividere le nostre testimonianze, raccontando di quando eravamo persi nel peccato e di come Dio ci ha salvati. Andiamo verso la conclusione sottolineando attraverso alcuni versi del Salmo 119, noto come “salmone”, la trasformazione personale, la gioia e la meraviglia che derivano dall'osservanza della Parola di Dio a causa della Sua bellezza e magnificenza.

Salmo 119:67; 67 Prima di essere afflitto andavo errando, ma ora osservo la tua parola.

Cosa sta dicendo l’autore? “Prima ero nel problema senza rendersene conto, ma ora, considerando la Tua parola e le Tue testimonianze, comprendo la mia situazione. So che sei buono e fai del bene attraverso le Tue testimonianze, perciò ti chiedo: Signore, insegnami la Tua parola e le Tue testimonianze”.

Salmo 119:111; 111 I tuoi precetti sono la mia eredità per sempre; essi sono la gioia del mio cuore.

I Tuoi precetti, ossia le Tue testimonianze, costituiscono la nostra eredità; cosa rappresentano? Raccontare l'opera di Dio nella nostra vita. Quando condividiamo, stiamo costruendo un lascito per la nostra vita; i Suoi precetti e le Sue testimonianze sono la nostra eredità per sempre e rappresentano la gioia del nostro cuore mentre condividiamo le esperienze passate e attuali.

Salmo 119:129; 129 I tuoi precetti sono meravigliosi, perciò l'anima mia li osserva.

Ecco perché la nostra vita deve essere un esempio di testimonianza. Cosa significa? Significa che i nostri figli vedranno come Dio ha operato e continua ad operare nella vita di papà e mamma, e diranno: 'Voglio il loro Dio”.

 

 

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