Le radici ebraiche della fede cristiana
LE RADICI EBRAICHE DELLA FEDE CRISTIANA
Casavatore 06-05-2018 PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO
Sapete Dio ama Israele e se Dio ama Israele noi dobbiamo amare quello che Dio ama. Dio ci chiede di fare qualcosa verso questo popolo. Quindi vuole che noi preghiamo per la pace d’Israele. Altra cosa che Dio ci chiede di fare è quello di provocare in loro una gelosia santa nel loro cuore verso di noi, per portarli ad una gelosia spirituale. Quello che noi dobbiamo comprendere e che Dio non due progetti o due volontà, una per Israele e l’altra per il Chiesa, no la volontà di Dio è una sola. Dio ha un solo piano per tutti i Suoi figli. Infatti Dio ci parla di un albero, l’albero dell’olivo dove i rami naturali sono Israele, mentre noi siamo stati innestati, quando Dio stesso ha mandato Gesù per riscattare i nostri peccati. Oggi stiamo vivendo un tempo di tristezza proprio perché purtroppo, nel tempo, la Chiesa ha dimenticato le sue radici. Quando ad un albero gli togli le radici, gli stai togliendo la vita, infatti, effetto ottenuto è che non può più germogliare o portare frutto, per questo dobbiamo ritornare alle nostre radici. Queste cose possiamo capirle e ricevere solo per rivelazione (Salmo 119:130). Allora se la rivelazione illumina e se in una persona non c’è rivelazione, cosa succede? Che si vive nell’oscurità, nell’inganno del diavolo e in tutto quello che blocca il piano di Dio per la nostra vita. Ricordate quando i discepoli chiesero a Gesù quando avrebbe riportato il Regno sulla terra? Gesù cosa rispose? (Atti 1:8). Dio sulla terra ha solo due testimoni: Israele e la Chiesa, se tu li togli, rimuovi la luce di Dio e di conseguenza si vivrà nell’oscurità e nelle tenebre. Quanti testimoni ci sono? Poniamoci la domanda: Ma noi, come Chiesa e come cristiani, siamo veramente testimoni di Gesù su questa terra? Lo scopo del diavolo qual è stato? Quello di indebolire Israele e la Chiesa dividendoli e mettendoli l’uno contro l’altro. Come possiamo separarci dalle sue radici se Gesù e gli Apostoli, che ci hanno lasciato i vangeli e trasmesso della chiesa di Cristo, erano israeliti e quindi ebrei? la Parola stessa che ci hanno tramandato e abbiamo ricevuto, viene da quella terra; Come abbiamo potuto rinnegare la Sua origine? Ci sono riferimenti storici che testimoniano delle conseguenze di questa divisione, infatti la Chiesa di Cristo ha vissuto, sotto la dominazione romana e dagli Ebrei stessi, che avevano rinnegato il Messia, tempi di persecuzioni. Questo stato di cose, terminò con l’editto dell’imperatore romano Costantino, perché le tante persone che venivano uccise nelle arene, provocavano un effetto opposto da quello sperato in virtù del fatto che tanti spettatori si convertivano perché vedevano che i cristiani anziché disperarsi e gridare di paura, lodavano il Signore. Anche gli Ebrei sono stati perseguitati per non aver avuto la rivelazione che Gesù era il Messia, infatti, Israele per mezzo di Hitler ha vissuto una persecuzione così sterminatrice di cui ancora oggi si parla e che toccò il suo apice crudele con l’olocausto. Svariati popoli e uomini, in diversi periodi storici, hanno perseguitato gli ebrei e i cristiani realizzando quello che era ed è ancora, il progetto di satana; distruggere Israele e la Chiesa di Cristo. (Romani 11:25) Questo verso ci indica che noi abbiamo la responsabilità di vivere nella pienezza, affinché per Israele la persecuzione possa cessare. Cos’è la pienezza? Una Chiesa che vive nella pienezza spirituale è una Chiesa nella quale ogni membro vive secondo la volontà di Dio, ricercando la Sua presenza e vivendo nel soprannaturale. Quindi imponiamo a noi stessi di liberarci dalle cose che non onorano Dio e incominciamo a consacrarci a Lui, affinché possiamo realizzare quella pienezza che ci permetterà di diventare testimoni veraci in questo mondo, per far sì che i perduti ci possano vedere come persone diverse che vivono la prosperità di Dio in ogni area della loro vita. Dobbiamo fare in modo che la nostra vita sia un modello per gli altri, per far sì che in loro possa nascere e crescere quella gelosia santa che li permetteranno di arrendere la loro vita a Cristo, perché desidereranno avere quello che abbiamo noi. (Giovanni 13:3 1) Gesù sapeva 3 cose: 1. Che il Padre gli aveva dato tutto nelle Sue mani. 2. Conosceva bene le Sue radici. 3. Che era figlio. (Galati 3:16) Chi non conosce Cristo è estraneo alle cose di Dio e quindi non vive la sua eredità, ma tu che conosci Dio e sei figlio, devi prendere le sue promesse e viverle. (Romani 11:17-20) In questo verso Dio usa come similitudine un albero che rappresenta: a) Abrahamo, il padre della fede, che ha creduto nella Sua esistenza senza avere alcuno come riferimento che gli parlasse di Lui, raffigura le radici. b) Israele, sono i rami, cioè la sua discendenza intesa come ebrei e dopo Gesù come cristiani. c) La chiesa è il ramo innestato. d) La grassezza è la prosperità di Dio. Noi siamo partecipi, della prosperità di Israele. Ricorda che i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento. Sappiate che Dio non dimentica nessuna preghiera e nessun'offerta. (Apocalisse 8:3-5) Questa è un’altra rappresentazione dove la Parola ci parla di preghiera e di quello che riguarda la nostra vita spirituale. 1. Voci: La voce della rivelazione di Dio che giunge nel nostro spirito. 2. Tuoni: Essi vengono sentiti da tutti, questi rappresentano la tua forte esperienza con Dio. 3. Lampi: sono come un flash, una luce che illumina il tuo cammino. 4. Terremoto: nel naturale un terremoto porta distruzione e confusione, ma questo terremoto spirituale porta ordine e costruzione.