Una Nuova Stagione di Benedizione
UNA NUOVA STAGIONE DI BENEDIZIONE
Casavatore 18-02-2024 PREDICAZIONE: FRATELLO MARCO VITTORIO
L'argomento che affronteremo segue ciò che nelle ultime settimane abbiamo discusso, in accordo con la parola rhema che abbiamo ricevuto riguardante nuove opportunità o nuove stagioni; infatti, il titolo del messaggio che condivideremo è "Una nuova stagione di benedizione". Quanti di noi sono pronti a entrare in questa nuova stagione di benedizione? Sapete, essere benedetti è ciò che Dio desidera nella Sua volontà per le nostre vite; tuttavia, è importante farsi trovare nella giusta posizione per ricevere ciò che Dio ha preparato per noi. Dobbiamo comprendere, però, che il fatto che Dio abbia preparato una stagione di benedizione per noi non significa necessariamente che la riceveremo in automatico. Sapete, Dio ha fatto ogni cosa; infatti, la Bibbia afferma che Gesù un giorno disse che tutto era compiuto sulla croce, quindi, dal punto di vista di Dio, ogni cosa è già stata fatta, e ora tocca a noi prendere ciò che Lui ha preparato per le nostre vite. Nelle stagioni naturali, primavera, estate, autunno e inverno, ognuna con le proprie caratteristiche distintive che segnano l'inizio e la fine di periodi diversi, le viviamo in base alle loro specificità. Lo stesso principio si applica quando Dio prepara una nuova stagione di benedizione per noi ed è per questo che è importante comprendere che dobbiamo adattarci a quella che Egli ha scelto. Ad esempio, se ci troviamo nell'inverno e camminiamo in giro in bermuda e infradito, probabilmente ci ammaleremo perché non ci siamo adeguati alla stagione in corso. Quindi, non possiamo decidere quale stagione attraversare, ma dobbiamo adattarci a ciò che Dio ci presenta. Oggi, è una stagione in cui Dio desidera benedire le nostre vite, un tempo nuovo che dobbiamo accogliere.
Isaia 43:18-19; 18 «Non ricordate più le cose passate, non considerate più le cose antiche. 19 Ecco, io faccio una cosa nuova; essa germoglierà; non la riconoscerete voi? Sì, aprirò una strada nel deserto, farò scorrere fiumi nella solitudine.
Meditiamo insieme su questi versi: nella prima parte ci esorta a non ricordare più le cose passate e a non considerare più le cose antiche. Sapete, alcuni continuano a rivangare nel passato, ma è importante distinguere tra le cose vecchie e quelle antiche: le prime vanno eliminate, mentre le seconde hanno un valore, a volte molto alto. Tuttavia, la Bibbia ci esorta a non considerare più le cose antiche, perché anche se sono state importanti e preziose per noi, possono fungere da ostacolo nel nostro cammino verso il nuovo. Infatti, oggi è una nuova stagione in cui dobbiamo guardare avanti a ciò che Dio ha preparato per noi, senza essere trattenuti dai ricordi del passato. Poi dice, "Ecco, noi facciamo una cosa nuova, essa germoglierà", questo ci ricorda che dopo ogni deserto, Dio inizia sempre qualcosa di nuovo nelle nostre vite. Quindi, non dobbiamo temere il deserto o il momento difficile, perché è solo un periodo che sta anticipando il nuovo che Dio vuole fare nelle nostre vite. Iniziamo dunque a rallegrarci non per quello che stiamo vivendo oggi, ma per quello che Dio vuole farci vivere domani. Per questo, abbiamo bisogno di discernimento per comprendere la cosa nuova che Dio sta facendo, perché spesso siamo ancorati al passato, ma Egli desidera fare qualcosa di completamente nuovo. Il verso continua e dice: "Egli aprirà una strada nel deserto", il che significa che Dio vuole fornirci stabilità dove c'è instabilità e una direzione dove c'è incertezza. Conclude con: "Farà scorrere fiumi nella solitudine", ciò implica che Dio farà fluire acqua viva per dissetare la nostra sete e portare nuova vita nei momenti di desolazione. Dio opera in cicli, e quando uno finisce, ne inizia uno nuovo; quindi, non rimaniamo bloccati nello stesso ciclo, ma guardiamo avanti a ciò che Dio ha preparato per noi, dobbiamo però assicurarci di essere nella giusta posizione. Un "ciclo" è definito come una sequenza ripetitiva di eventi o fasi che si svolgono in un certo ordine, e può riferirsi a processi naturali, come il ciclo dell'acqua o il ciclo di vita di una pianta, oppure a processi artificiali, come il ciclo di produzione di un prodotto o il ciclo economico. Nel naturale, ci sono diversi cicli che riflettono il modo in cui Dio agisce, procedendo da un ciclo all'altro. Sapete, esistono cicli positivi e negativi, i quali non sono sempre avversi, perché è Dio il sovrano dei cicli e delle stagioni. Egli ha il controllo di tutto ciò che accade nella nostra vita, come afferma la Bibbia, che Dio siede sul Suo trono, dominando su tutto, dunque, non dobbiamo temere né preoccuparci, perché Dio è al comando della nostra vita. È importante considerare chi attiva un ciclo: da una parte, è Dio che crea i cicli, ma dall'altra siamo noi che li attiviamo attraverso l'obbedienza o la disobbedienza, determinando se verranno attivati cicli di benedizione o di maledizione. Leggiamo ora qualcosa che è scritto nella Bibbia:
Isaia 1:19; 19 Se siete disposti a ubbidire, mangerete le cose migliori del paese;
La Bibbia pone una condizione: se si è disposti ad ubbidire alla voce di Dio, allora la benedizione si attiva sulla nostra vita. Quando obbediamo, le porte della benedizione si aprono nei cieli sopra di noi; l'ubbidienza crea un canale per l'unzione e la benedizione divine, al contrario, quando c'è disobbedienza, ciò porta alla maledizione.
Efesi 5:6; 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l'ira di Dio sui figli della disubbidienza.
Quindi, dobbiamo considerare le conseguenze della disobbedienza, che scatena l'ira di Dio. Molti pensano che Dio non possa infliggere punizioni, ma è proprio la nostra azione che attiva determinati processi. Quando Adamo ed Eva peccarono, portarono una maledizione sulla loro vita, ma fu la loro disobbedienza a causarla, ribellandosi a Dio. Questa dinamica è sempre esistita, e oggi, purtroppo, alcune interpretazioni errate dell'ipergrazia suggeriscono che Dio accetti qualsiasi comportamento senza conseguenze perché mosso dall’amore che prova per noi. Ma noi, invece, sappiamo che Dio ama il peccatore ma non il peccato; il Suo amore non ci dà il permesso di peccare. Come genitori, correggiamo i nostri figli quando sbagliano, e Dio, essendo un padre migliore di noi, agisce nello stesso modo, perché sa che il peccato è dannoso per le nostre vite. Quindi, è importante comprendere che la grazia non è un'approvazione del peccato, ma un invito alla santità. Il fatto che la nostra obbedienza porta benedizioni, mentre la disobbedienza attira maledizioni, non è detto per spaventarci, ma per farci comprendere l'importanza di avere timore di Dio e seguire i Suoi comandamenti. Dio desidera benedirci e ci parla non per condannarci, ma per guidarci verso una vita piena di benedizioni e favori divini.
Proverbi 3:33; 33 La maledizione dell'Eterno è nella casa dell'empio, ma egli benedice la dimora dei giusti.
Quindi, è importante che ognuno di noi riceva questa verità come una soluzione per la propria vita anziché concentrarsi solo sugli aspetti negativi; se ciò non accade, potrebbe indicare una mancanza di volontà nel cambiare. Chi desidera veramente cambiare prende la decisione di abbracciare l'obbedienza anziché la disobbedienza, aprendo così le porte alla possibilità di essere benedetti da Dio. Ora, se c'è una nuova stagione, dobbiamo sapere come entrarvi, perché il fatto che Dio l'abbia preparata significa che noi dobbiamo impegnarci per farlo; quindi, adesso vedremo quattro modi per entrare in una nuova stagione.
1) Per entrare nel nuovo, dobbiamo annullare il vecchio.
Non possiamo entrare nel nuovo con la mentalità e il modo di fare del passato; come detto precedentemente, dobbiamo eliminare le vecchie abitudini per abbracciare il nuovo.
Filippesi 3:13; 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti,
L'apostolo Paolo, nonostante il suo grande impegno per Dio, non si considerava arrivato. Molti in chiesa si sentono arrivati, forse perché la frequentano da anni, sono mentori o responsabili, o anche solo perché sono presenti da tempo e hanno visto molte cose. Pensano di aver fatto tanto per il Signore, ma ciò che conta non è ciò che hanno fatto finora, bensì ciò che Dio vuole che facciano oggi. Quindi, dobbiamo adottare questa mentalità per abbracciare il nuovo e abbandonare il vecchio, perché nulla di nuovo può manifestarsi finché non lasciamo andare il passato. Per procedere verso il nostro futuro, dobbiamo abbandonare i vecchi modi di pensare, parlare e agire. Spesso usiamo un linguaggio nocivo senza rendercene conto, dichiarando involontariamente maledizioni sulla nostra vita, per questo, dobbiamo abbandonare questo modo di parlare e adottare un linguaggio nuovo, positivo e in linea con la volontà di Dio.
Cose da lasciare per entrare nel nuovo:
a) La Malizia.
1°Corinzi 14:20; 20 Fratelli, non siate bambini di senno, ma siate bambini in malizia e uomini compiuti in senno.
Molti usano comportamenti infantili all'interno della chiesa, dove alcuni reagiscono a situazioni banali con capricci e pettegolezzi, anziché affrontare le questioni direttamente. La Bibbia ci esorta a non essere bambini nel pensiero, ma a essere maturi nel discernimento. Sapete, i bambini non hanno malizia e agiscono con semplicità; invece, in molti persistono nel nutrire pensieri negativi e sospetti verso gli altri, perdendo l’opportunità di abbracciare la nuova stagione che Dio ha per loro. Quindi, dobbiamo abbandonare questa mentalità distruttiva e adottare la semplicità e la fiducia dei bambini, come ci insegna Gesù, quando dice che per entrare nel Regno di Dio dobbiamo essere come piccoli fanciulli.
b) Le Tradizioni.
Molte volte, con le nostre azioni, facciamo diventare le tradizioni più importanti della Parola di Dio. Sapete, non si dovrebbe fare qualcosa, solo perché è sempre stata fatta in un certo modo, senza esaminare attentamente ciò che stiamo facendo. Il fatto che una pratica sia stata tramandata dai genitori o dai nonni non la rende automaticamente giusta. Quindi, dobbiamo lasciare andare le tradizioni perché rappresentano ricordi, mentalità e abitudini del passato.
c) Le Ferite del passato.
Ci sono sicuramente delle ferite nella nostra vita, ma Gesù può guarirci; Egli ci ha già guariti sulla croce. Quindi, dobbiamo smettere di auto-commiserarci e di rimanere intrappolati nel dolore delle stesse ferite, ma è essenziale afferrare la nostra guarigione, cercando la presenza di Dio e lo Spirito Santo. Questo è il momento di rompere con i nostri schemi mentali e con le nostre abitudini, dobbiamo essere disposti a sacrificare ciò che eravamo fino ad oggi, dobbiamo muoverci verso ciò che Dio ha preparato per noi, ma solo quando saremo liberi da ciò che ci trattiene. Dio desidera liberarci e guarirci, ma dobbiamo desiderarlo e accettarlo; solo così potremo entrare nella nuova stagione che Dio ha in serbo per noi. Sapete, quando entriamo nella benedizione, dobbiamo prepararci ad accogliere nuove opportunità ed esperienze.
La prima cosa; Una maggiore intimità con Dio.
Forse fino ad oggi abbiamo sperimentato la Sua presenza, ma c'è un'intimità ancora più profonda. C'è un meraviglioso verso biblico che dice che ci sono cose che l'occhio non ha visto, che l'orecchio non ha udito e che non sono mai salite nel cuore dell'uomo, cose che Dio ha preparato per coloro che lo amano. Quindi, sappiamo che c'è un'intimità ancora più profonda che Dio ha predisposto per noi. Siamo pronti a riceverla? Prepariamoci, perché in questa nuova stagione, Dio ha preparato per noi una maggiore intimità, dove comincia a rivelarci cose nascoste che nessuno riesce a vedere.
La seconda cosa; Una maggiore indipendenza finanziaria.
In questa realtà, dove occhio non ha visto e che orecchio non ha udito, si cela anche un nuovo cammino per le nostre vite, perché Dio desidera svelarci strategie nuove a cui altri non possono accedere; saremo pronti a coglierle? Sapete, è un'ispirazione diretta dal cielo, che nessuno potrebbe concepire, ma noi possiamo perché abbiamo la guida dello Spirito Santo. Per molti, ci sarà l'opportunità di avviare una nuova attività o di avere un lavoro più vantaggioso. Molti vivono il proprio lavoro come una schiavitù, ma Dio desidera liberarci da questa condizione, condurci verso la libertà e l'indipendenza economica. Tuttavia, dobbiamo essere preparati, perché se la nostra mente è altrove, non riusciremo a percepire la volontà divina. Immagina Dio pronto a donarci questa benedizione, mentre noi siamo fermi alle cose del passato o concentrati su altro: in questo modo, Egli non potrà realizzare nulla per noi.
La terza cosa; Porta ad una trasformazione.
Dio vuole portare una trasformazione nelle ricchezze in questa nuova stagione, un trasferimento di ricchezza. La Bibbia afferma che Dio trasferirà le ricchezze degli ingiusti ai giusti e noi dobbiamo essere pronti a riceverle; che si tratti di diventare nuovi laureati, acquistare una casa, liberarci dai debiti o vedere tutta la nostra famiglia salvata e impegnata nel servizio a Dio. Nuovi miracoli, segni e prodigi ci accompagneranno, forse sono cose che abbiamo già sentito, ma oggi è un nuovo tempo, una nuova stagione. Ora, con questo, stiamo dicendo che le cose che abbiamo elencato probabilmente le abbiamo già ascoltate, ma oggi è un nuovo tempo, un tempo in cui Dio ha aperto porte e sta inaugurando una nuova stagione, e noi dobbiamo entrarci per afferrare ciò che Egli ci offre. Quindi, alziamo la nostra fede e non guardiamo più al passato, perché forse ci siamo scoraggiati quando nel passato abbiamo creduto per certe cose che non si sono realizzate, ma continuiamo a credere in ciò di nuovo che Dio vuole fare.
2) Per entrare nel nuovo, dobbiamo esaminare noi stessi.
È fondamentale che ci esaminiamo costantemente, perché quando ci sentiamo arrivati e pensiamo di non aver più bisogno di cambiare, entriamo in una pericolosa zona di comfort. Il momento in cui smettiamo di esaminarci è il momento in cui cominciamo a decadere spiritualmente; quindi, dobbiamo essere costantemente disposti a interrogare noi stessi e a cercare di migliorare continuamente.
2°Corinzi 13:5; 5 Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi stessi che Gesù Cristo è in voi? A meno che non siate riprovati.
Il verso ci esorta a esaminare noi stessi, un passo fondamentale per realizzare il progetto che Dio ha per ognuno di noi. Purtroppo, però, nonostante Dio ci porti in nuovi cicli, restiamo intrappolati in vecchi schemi, convinti di essere già a posto. Tuttavia, la verità è che c'è sempre spazio per il miglioramento, ma per progredire, dobbiamo chiedere allo Spirito Santo di illuminare i nostri successi e fallimenti, identificando ciò che ostacola il piano divino per la nostra vita. Ogni giorno, dobbiamo essere auto-critici e interrogarci sinceramente davanti a Dio: "Come ho vissuto la mia giornata? Ho onorato i tuoi desideri nella mia vita? Se c'è qualcosa che non va, mostramelo, perché desidero cambiare." Questa deve essere la nostra costante attitudine.
3) Per entrare nel nuovo, dobbiamo cambiare i nostri cuori.
Un'altra cosa da considerare è la necessità di cambiare il nostro cuore; quindi, dovremmo esaminarci e consentire a Dio di cambiare il nostro cuore.
Ezechiele 36:26; 26 Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Questo verso ci esorta a dover riconoscere che Dio ha il potere di cambiare i nostri cuori; anche se un giorno ha già operato in noi, è fondamentale permettere che continui a farlo. Sapete, tutto nasce e muore nel nostro cuore, come sottolineato nella lettera ai Romani: la vera fede inizia con il credere con il cuore e con il confessare con la bocca. Chiediamo a Dio di cambiare il nostro cuore, perché solo quando le nostre disposizioni interiori sono corrette, potremo vedere cambiamenti reali nelle nostre vite. Mentre le apparenze possono ingannare per un certo tempo, è ciò che c'è dentro di noi che alla fine emerge, per questo Dio opera nei cuori, non nelle apparenze, perché è lì che risiede la vera essenza dell'uomo. Quindi, evitiamo l'arroganza di credere di avere sempre ragione e cerchiamo invece la guida dello Spirito Santo per individuare gli aspetti da migliorare. Dobbiamo capire che solo quando i nostri cuori sono trasformati, Dio riconosce che siamo pronti per abbracciare la nuova stagione che ha preparato per noi.
4) Per entrare nel nuovo, dobbiamo pentirci.
Una volta che ci siamo esaminati e abbiamo individuato le aree che necessitano di cambiamento, è importante comprendere che il semplice riconoscimento del bisogno di cambiare non garantisce che effettueremo effettivamente quel cambiamento. Molte persone sono consapevoli dei propri errori ma non sempre decidono di agire per correggerli, quindi, per cambiare davvero, è necessario il pentimento che spinge al rifiuto di ripetere ciò che è stato fatto e una sincera volontà di cambiare. Molti possono piangere per i propri errori, ma senza un vero desiderio di cambiare, rimangono intrappolati nella stessa condizione; per questo un autentico pentimento, invece, porta a una reale trasformazione e alla volontà di non ripetere gli stessi errori.
2°Cronache 7:14; 14 se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese.
Il riferimento biblico, ci ricorda che Dio ci esorta a rivolgerci a Lui con pentimento, affinché possa rispondere alla promessa di perdonare tutti i nostri peccati. Un altro passaggio biblico afferma che confessando i nostri peccati, Dio è fedele e giusto, da perdonarci da ogni peccato e da ogni iniquità, così da purificarci e da renderci capaci di non peccare più. Cosa è l’iniquità? L'iniquità è la conseguenza del peccato che abbiamo commesso.
Quindi, dobbiamo attingere da questi quattro processi: abbandonare le vecchie abitudini, esaminare attentamente le nostre vite, trasformare i nostri cuori e pentirci. Nel concludere, ribadiamo che il pentimento apre la porta ad una nuova stagione. Ora, è importante ricordare che Dio è un gentiluomo, e come tale, non entrerà dove non è stato invitato, ma quando ci pentiamo, stiamo essenzialmente invitando Dio a intervenire in quelle aree della nostra vita che non possiamo cambiare da soli. Sapete, è fondamentale che, dinanzi al peccato, non cerchiamo scuse o giustificazioni di fronte a Dio, ma confessiamo i nostri peccati chiedendo il Suo perdono e il Suo aiuto. Troppo spesso, cerchiamo di giustificarci anziché pentirci sinceramente, lo stesso Adamo, nel suo peccato, tentò di giustificarsi anziché pentirsi davanti a Dio, e questo lo allontanò dalla benedizione divina. Quindi, impariamo dall'esempio di Adamo e abbracciamo il pentimento come primo passo verso una nuova stagione di benedizioni, permettendo così a Dio di compiere la Sua opera nella nostra vita.