Conoscere il Vero Amore 3°Parte
CONOSCERE IL VERO AMORE 3°Parte
Casavatore 29/10/2023 ORATORE: PASTORE ANTONIO RUSSO
In questa domenica, il Pastore ha proseguito il suo insegnamento sull'importanza di conoscere il vero amore, approfondendo la comprensione dell'amore di Dio, ossia l'amore Agape. Durante l'introduzione al tema, ci ha ricordato tre caratteristiche fondamentali che contraddistinguono questo prezioso amore.
La prima di esse è: L'amore di Dio è incondizionato.
Quando diciamo che l'amore di Dio è incondizionato, intendiamo che non esistono limiti o restrizioni per il Suo amore. Non dipende da chi siamo, cosa abbiamo fatto o quale sia la nostra condizione, Dio ci ama indipendentemente dai nostri peccati, errori o difetti. Questo aspetto dell'amore di Dio ci offre un incredibile senso di accettazione e dignità, perché non dobbiamo guadagnarci il Suo amore; lo riceviamo liberamente.
La seconda è: L'amore di Dio non pone aspettative.
Questo significa che Dio non ci ama perché aspetta qualcosa in cambio, esso non cerca ricompense o riconoscimenti. Sapete, molti amori umani sono condizionati da aspettative, ma l'amore di Dio è diverso, è un amore che ci viene offerto liberamente. Non dobbiamo compiere determinate azioni o ottenere risultati specifici per meritare il Suo amore. Questo ci libera dalla pressione di dover soddisfare le aspettative altrui o quelle che ci poniamo, consentendoci di vivere una vita più autentica.
La terza è: L'amore di Dio non delude mai nessuno.
Questo aspetto è particolarmente importante perché il mondo è pieno di delusioni e tradimenti. L'amore di Dio è costante e affidabile, offrendoci una sicurezza straordinaria e aiutandoci a superare le sfide della vita, perché possiamo sempre fare affidamento su di Lui, anche quando le circostanze sembrano andare storte. In sintesi, l'amore incondizionato, privo di aspettative e mai deludente di Dio è la fonte di significato e benedizione nelle nostre vite. Ci offre un'approvazione incondizionata, ci libera dalle aspettative e ci dà la sicurezza di un amore costante. Questi concetti fondamentali ci guidano verso una vita più appagante e significativa, dove possiamo sperimentare l'amore straordinario che Dio ha per noi ogni giorno. Poi il Pastore ci ha illustrato ciò che Gesù ha insegnato riguardo a chi e a come amare gli altri, citando la scrittura riportata nel vangelo di Matteo.
Matteo 5:43-46; 43 Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico". 44 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano, 45 affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Perché, se amate coloro che vi amano, che premio ne avrete? Non fanno altrettanto anche i pubblicani?
In questo brano, Gesù ci esorta ad amare il nostro prossimo, richiamandoci ad un amore straordinario che supera le aspettative comuni dell'umanità. È un amore che trascende la logica razionale, ed è un amore che Gesù stesso ci esorta ad abbracciare, diventando espressione dell'amore di Dio nelle nostre vite. Questo amore non è condizionato da aspettative o condizioni; è incondizionato e va oltre il semplice dare e ricevere, ma ci insegna a benedire coloro che ci maledicono e ad amare anche coloro che potrebbero non rispondere al nostro affetto.
Giovanni 13:34-35;34 Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri. 35 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri».
In questi versi, Gesù fa una dichiarazione chiara e potente riguardo all'amore infatti Egli afferma che esso non è semplicemente un sentimento o un'emozione, ma un comando. Questo è un concetto fondamentale che Gesù ha insegnato ai Suoi discepoli e che ha un impatto profondo sulla comprensione dell'amore di Dio per i credenti. Oltre a questo, Gesù ci offre alcune linee guida importanti da considerare: L'amore è una scelta, il che significa che dobbiamo decidere di amare; è un'azione, quindi è necessario metterlo in pratica; siamo chiamati a manifestarlo, dimostrando la nostra obbedienza a Dio; l'amore è anche motivo di testimonianza, e quando lo viviamo, diventiamo veri discepoli di Cristo. Sapete, la misura per amare gli altri è il modo in cui Dio ci ama. Nella prima lettera ai Corinzi, al capitolo 13, Dio rivela all'apostolo Paolo l'eccellenza suprema dell'amore. Leggendo questo capitolo, cresceremo nella comprensione della perfezione dell'amore di Dio.
Qual è la prova che dimostra che stiamo amando?
1) La prima è che, se non amiamo le persone, non amiamo Dio infatti, l’amore per Lui si manifesta nell'amore che avremo verso gli altri.
2) La seconda è che, quando obbediamo a ciò che Dio ci dice, osservando la Sua Parola, dimostriamo il nostro amore verso Lui.
Gesù, con la Sua vita, ci ha dimostrato che il vero amore si manifesta attraverso due azioni principali:
1) L'obbedienza.
2) L'atto di amare.
Esemplificando queste due azioni, Gesù ci ha insegnato come dimostrare l’amore in azione.
1°Giovanni 2:3-6; 3 E da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 4 Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. 5 Ma chi osserva la sua parola, l'amore di Dio in lui è perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui. 6 Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch'egli come camminò lui.
Questa scrittura, ci dice che se osserviamo la Parola di Dio, manifestiamo il nostro amore per Lui e dimostriamo che Lo conosciamo davvero. In altre parole, la conoscenza di Dio è strettamente collegata all'obbedienza alla Sua Parola, il che riflette il nostro amore per Lui.
"L'AMORE È UNA DECISIONE, NON UN SENTIMENTO."
Quando decidiamo di amare chi ci ha offeso, criticato o ferito, dimostra che abbiamo raggiunto una conclusione. Definizione della parola "CONCLUSIONE": Il risultato di una serie di riflessioni e lotte per giungere al punto essenziale. Non possiamo mai raggiungere una conclusione senza prima considerare quale dovrebbe essere quella conclusione. Facendo ciò, inizieremo a prendere decisioni ispirate da principi santi. Tutte le nostre decisioni devono sempre essere in linea con la volontà di Dio e con la Sua Parola. Dio ci insegna a camminare nell'amore e nel perdono, spingendoci a raggiungere un livello superiore di amore nel quale amiamo persino coloro che ci calunniano, diffamano o tradiscono. L'amore di Dio è incondizionato, e il vero amore va dimostrato attraverso le nostre azioni, quindi anticipiamo le necessità degli altri e tendiamo una mano a chi è in difficoltà. Gesù, attraverso la parabola del "Buon Samaritano", ci offre un chiaro esempio di ciò di cui stiamo parlando. Nel vangelo di Luca, capitolo 10, versetti 25-29, viene raccontato di un dottore della legge che, con l'intenzione di mettere alla prova Gesù, gli pone una domanda su come ottenere la vita eterna. Invece di rispondere direttamente, Gesù chiede al dottore cosa sia scritto nella legge in merito a questo. Il dottore risponde citando il comandamento di amare Dio con tutto il cuore, l'anima, la forza e la mente, e di amare il prossimo come sé stesso. Continueremo ora con il racconto di Gesù, esaminando man mano i versi rimanenti.
Luca 10:30; 30 Gesù allora rispose e disse: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei ladroni i quali, dopo averlo spogliato e coperto di ferite, se ne andarono lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada e, veduto quell'uomo, passò oltre, dall'altra parte. 32 Similmente anche un levita si trovò a passare da quel luogo, lo vide e passò oltre, dall'altra parte. 33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, passò accanto a lui, lo vide e ne ebbe compassione. 34 E, accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 E il giorno dopo, prima di partire, prese due denari e li diede al locandiere, dicendogli: "Prenditi cura di lui e tutto quello che spenderai in più, te lo renderò al mio ritorno". 36 Quale dunque di questi tre ti pare sia stato il prossimo di colui che cadde nelle mani dei ladroni?». 37 E quello disse: «Colui che usò misericordia verso di lui». Gesù allora gli disse: «Va' e fa' lo stesso anche tu».
La discesa da Gerusalemme a Gerico può essere vista come un simbolo della caduta dell'umanità nel peccato e nella maledizione. In questa analogia, l'uomo rappresenta l'intera umanità, Gerusalemme simboleggia il cielo e la comunione con Dio, mentre Gerico rappresenta l'inferno o la lontananza da Dio. I ladroni che attaccano l'uomo possono essere interpretati come i demoni o le forze del male che cercano di privare l'umanità della sua relazione con Dio. In altre parole, questo racconto rappresenta la caduta dell'umanità dalla sua originaria gloria, la perdita della comunione con Dio e la morte spirituale dovuta al peccato. È un modo di illustrare la condizione umana separata da Dio e la necessità di redenzione e salvezza.
Verso 31; 31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada e, veduto quell'uomo, passò oltre, dall'altra parte. 32 Similmente anche un levita si trovò a passare da quel luogo, lo vide e passò oltre, dall'altra parte.
Il sacerdote e il levita riportati in questi versi, rappresentano coloro che hanno una posizione o un ruolo religioso, ma mancano di compassione verso l'uomo bisognoso.
Verso 33; 33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, passò accanto a lui, lo vide e ne ebbe compassione.
Il Samaritano siamo io e te, e per questo dobbiamo anche noi rappresentare, come lui, un esempio di amore, compassione e altruismo da seguire. Gesù stesso è stato un esempio supremo di amore e compassione, poiché ha sacrificato la Sua vita per noi, identificandosi con l'umanità.
Verso 34; 34 E, accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
Ecco alcune delle simbologie presenti in questo versetto:
- Le piaghe rappresentano i dolori e le sofferenze che ciascun individuo può sperimentare nella vita.
- L'olio simboleggia l'unzione purificatrice dello Spirito Santo.
- Il vino simboleggia il prezioso sangue di Gesù, portatore di gioia e redenzione.
- Il termine "cavalcatura" indica come Gesù sollevi l'umanità, ristabilendo la sua posizione e dignità.
- La locanda, nel contesto, rappresenta la chiesa, luogo in cui i credenti possono trovare rifugio, guarigione e restaurazione.
Verso 35; 35 E il giorno dopo, prima di partire, prese due denari e li diede al locandiere, dicendogli: "Prenditi cura di lui e tutto quello che spenderai in più, te lo renderò al mio ritorno".
Anche in questo verso troviamo altre simbologie:
- La locanda: rappresenta la chiesa, luogo in cui, con il sostegno del Pastore, ci prendiamo cura degli altri e riceviamo aiuto spirituale.
- I due denari: rappresentano l'equipaggiamento spirituale che Dio ci ha dato, le risorse e le abilità che possiamo utilizzare per servire gli altri e testimoniare della Sua grazia.
Concludiamo con gli ultimi due versi, il 36 e il 37, di questa parabola, dove Gesù chiede al dottore della legge quale dei tre personaggi coinvolti, il sacerdote, il levita e il Samaritano, abbia dimostrato di essere il prossimo dell'uomo ferito dai ladroni. L'uomo risponde che è stato il Samaritano, poiché ha usato misericordia verso l'uomo bisognoso. Gesù quindi lo esorta a fare lo stesso, cioè ad amare e aiutare gli altri in difficoltà, mostrando compassione e misericordia. Gesù ha compiuto questo atto d'amore per noi, e noi a nostra volta dobbiamo seguire il Suo esempio e mostrare amore e compassione verso gli altri. La chiesa non dovrebbe essere caratterizzata dalla critica, ma piuttosto da un amore che riflette quello di Gesù. La vera risposta non si trova nella religione, ma solo in Gesù, ed è attraverso di noi che il Suo amore può essere manifestato. Dio desidera restaurare l'amore nella Sua chiesa affinché possa essere un faro di speranza e compassione nel mondo.