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Conquista la città per Dio 2°Parte

Conquista la città per Dio 2°Parte

 

CONQUISTA LA CITTÀ PER DIO 2°Parte

Casavatore 16-06-2024                                                                              PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO

Continuiamo il nostro viaggio nel tema della "Conquista la città per Dio". Questo percorso non inizia semplicemente con il nostro desiderio di vedere le città trasformate, ma comincia da un profondo cambiamento nelle nostre vite personali, estendendosi poi ai nostri cari, al nostro quartiere e infine alla città intera. Quanto è potente la nostra vita di preghiera? Quanto è efficace la nostra intercessione? Riflettiamo su cosa disse il re Davide, descritto come un uomo secondo il cuore di Dio, il quale avrebbe realizzato tutti i voleri del Signore.

2°Samuele 22:35; 35 Egli ammaestra le mie mani alla battaglia e le mie braccia possono tendere un arco di bronzo.

Sapete di cosa parla Davide? Egli si riferisce alla guerra spirituale, al combattimento che affrontiamo attraverso la nostra preghiera e intercessione.

Salmo 144:1; 1 Benedetto sia l'Eterno, la mia rocca, che ammaestra le mie mani alla guerra e le mie dita alla battaglia.

Nel Nuovo Testamento, l'apostolo Paolo ci rivela una verità fondamentale sulla natura del nostro combattimento spirituale. Mentre nell'Antico Testamento riceviamo solo un'ombra delle realtà spirituali, nel Nuovo Patto Paolo chiarisce, soprattutto nella lettera agli Efesini (capitolo 6), che il nostro combattimento non è contro carne e sangue. Il vero conflitto non è contro altre persone, non contro uomini, donne, mariti, mogli, genitori o figli, ma contro le forze spirituali del male: principati, potestà e dominatori delle tenebre. Davide, grande guerriero in Israele, comprendeva che la vittoria in battaglia non dipendeva dalla forza umana ma da Dio. Come scritto in Ezechiele: "Non per forza né per potenza, ma per il mio Spirito, dice il Signore degli eserciti". Anche noi, di fronte a situazioni che sembrano insormontabili, dobbiamo prendere posizione con fede e credere nel Dio Onnipotente, perché è con questa fede, e non con la nostra forza o intelligenza, che vinciamo le nostre battaglie, essendo lo Spirito di Dio a determinarne l'esito. La Bibbia ci insegna che la vera battaglia è spirituale e non contro persone in carne ed ossa, perché dietro ogni conflitto ci sono forze spirituali che dobbiamo affrontare per vincere, anche quando pensiamo che i nostri nemici siano le persone che non sopportiamo. Paolo ci ricorda che il nostro combattimento è contro principati, potestà e dominatori delle tenebre. Nella guerra spirituale, il nostro atteggiamento è cruciale: dobbiamo affrontare la battaglia con determinazione e decisione, consapevoli che la nostra forza viene da Dio. Questo significa che, per liberare le persone dal potere del male nella loro vita, nelle nostre famiglie, nei nostri quartieri o città, dobbiamo prima legare “l'uomo forte", ossia l'influenza negativa che domina su di loro.

Matteo 11:12; 12 E dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti lo rapiscono.

Guardate le parole di Gesù, perché spesso siamo passivi nella nostra guerra spirituale, subendola senza reagire. Quando vediamo tanti credenti attaccati spiritualmente, la reazione comune è il lamento e la passività di fronte alle entità spirituali che si manifestano o si oppongono a noi. Dio ci esorta a non essere passivi verso il diavolo o verso le tentazioni del mondo malvagio, ma a essere feroci nella nostra fede, agendo con autorità nel nome di Gesù, senza arrenderci. Dobbiamo perseverare in ciò che abbiamo iniziato, rimanendo saldi e determinati nella nostra vita spirituale, perché non stiamo combattendo contro persone, ma contro entità spirituali.  

Luca 11:21-22; 21 Quando l'uomo forte, ben armato, custodisce la sua casa, i suoi beni stanno al sicuro. 22 Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, questi gli toglie l'armatura nella quale confidava e ne divide le sue spoglie.

Gesù sta descrivendo un uomo forte che può essere presente nella vita di una persona, di una famiglia, di un quartiere o di una città. Cosa dobbiamo fare? Fino a quando custodiamo i nostri beni, tutto è al sicuro, ma quando viene uno più forte di noi, inizia la vittoria; infatti, lo Spirito Santo che vive nella nostra vita è più grande dell'uomo forte delle tenebre.

Matteo 12:29; 29 Ovvero, come può uno entrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli i suoi beni, se prima non lega l'uomo forte? Allora soltanto riuscirà a saccheggiare la sua casa.

Quindi, parliamo di combattimento, di guerra spirituale, con un atteggiamento che deve essere coraggioso e aggressivo contro le opere del diavolo, affrontando le potenze delle tenebre e le entità spirituali. Mosè, vicino al faraone, non stava parlando alla persona fisica davanti a lui, ma alla potestà spirituale che la guidava, dicendogli: “Lascia andare il mio popolo”, per ben sette volte; dopo 400 anni di schiavitù, sopruso e dominio delle tenebre; Dio mandò un uomo per parlare a quella potestà spirituale. I profeti dell'Antico Testamento parlavano in modo simile, come in Isaia 43, quando comandavano le entità spirituali del settentrione e del mezzogiorno dicendo: “Lasciate andare i prigionieri”; essi si rivolgevano a entità spirituali. Quando Gesù parlò con Pietro dopo aver ricevuto la rivelazione, chiedendo loro, "Chi dice la gente che io sia?" e poi rivolgendosi a loro con la domanda, "Voi, chi dite che io sia?" Pietro rispose, "Tu sei il Cristo, il Figlio dell'Iddio vivente." Gesù rispose dicendo, "Non è stata la carne e il sangue a rivelartelo, ma il Padre mio che è nei cieli." Subito dopo che Gesù iniziò a parlare della Sua morte, Pietro lo prese da parte dicendo, “Signore, questo non ti accadrà mai”, e Gesù si rivolse a Pietro, “Satana, vai via perché mi sei di scandalo”. Era come se Pietro Gli avesse detto di non morire, il che significava non poter salvare l'umanità, né liberare le persone dalla schiavitù, ma Gesù non si rivolse a Pietro come persona fisica, bensì a ciò che era dietro di lui. È cruciale conoscere il nostro nemico per combatterlo efficacemente; Dio è sempre dalla nostra parte per darci vittoria, ma dobbiamo comprendere il nemico che ci ostacola.

A volte, il nostro peggior nemico siamo noi stessi, con la nostra passività, incredulità, insicurezze e paure, che ci impediscono di realizzare le promesse di Dio. Le ferite dell'anima, causate dalle esperienze negative, possono paralizzare la nostra fede; tuttavia, lo Spirito Santo è pronto a guarirci e liberarci se glieLo permettiamo. Molti credenti vivono ancorati al passato o proiettati nel futuro, ma Dio è l’Iddio del presente; quindi, dobbiamo vivere nel presente per sperimentare le meraviglie che Dio ha preparato per noi oggi, non permettendo al diavolo di ingannare la nostra vita. Il diavolo non ha pietà e mira a renderci passivi nella lotta spirituale, facendoci deporre le armi e diventare persone che subiscono. Il cristianesimo non è semplicemente una religione per i deboli e sconfitti, ma è la realtà più potente sulla terra, e il fondatore, Gesù Cristo, non era debole né incapace; ha sopportato la croce e ha portato su di sé tutti i nostri peccati, ma il terzo giorno è risorto, la morte non lo ha potuto trattenere. Non possiamo essere passivi nella nostra guerra spirituale: il diavolo cerca di indebolirci perché sa che in noi c'è più potenza che in tutto l'inferno, quindi, quando parliamo, i demoni devono ubbidire; molti di noi, tuttavia, cedono facilmente di fronte a una cattiva notizia. Dobbiamo conoscere bene il nostro nemico, il diavolo, che è già sconfitto e vuole trascinarci alla sua stessa fine. Sapete, diventiamo efficaci e determinati nella preghiera quando comprendiamo profondamente quanto lui ci odia e ci attacca per allontanarci da Dio. Noi abbiamo il nome di Gesù, che è al di sopra di ogni altro nome, ma questo non è una semplice formula magica: per esercitare la nostra autorità dobbiamo avere una relazione autentica e profonda con Dio, perché un credente consapevole della sua identità e della sua comunione con Dio è più potente di tutto l'inferno. Immaginiamo che un malvagio entri in casa nostra per farci del male: non lo supplicheremmo di risparmiarci, ma lo fermeremmo con determinazione e aggressività, usando ogni opportunità per proteggerci, perché il malvagio non conosce la misericordia e il suo scopo è distruggerci. Allo stesso modo, non possiamo trattare il diavolo con passività nella nostra guerra spirituale; dobbiamo usare la nostra autorità nel nome di Gesù per combatterlo attivamente, perché se non lo facciamo noi, neanche il Signore può farlo per noi. Kenneth E. Hagin, un uomo di fede guarito da una grave malattia cardiaca a 15 anni, ebbe una visione in cui Gesù gli parlava, ma un demone si frappose tra loro, impedendogli di comprendere ciò che Gesù diceva; quando Hagin chiese a Gesù perché non avesse scacciato il demone, Gesù rispose che aveva dato a lui l'autorità di farlo e che se non lo avesse fatto, Gesù stesso non avrebbe potuto intervenire. Dio ci ha dato l'autorità di legare e sciogliere sulla terra come in cielo, e quindi dobbiamo diventare aggressivi contro il diavolo, che cerca di distruggere la nostra vita e le nostre famiglie attraverso malattie, depressione, ansia e paura. Non possiamo restare passivi e aspettarci che Dio faccia tutto: ci ha dato il potere di agire nel Suo nome, quindi dobbiamo prendere la nostra posizione di autorità e combattere attivamente contro il male, proprio come difenderemmo con fermezza la nostra casa da un intruso.

Giovanni 10:10; 10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

Il diavolo è come un ladro che agisce di notte, entrando di nascosto senza avvisare per rubare, uccidere e distruggere, proprio come un ladro che invade una casa mentre dormiamo e la lascia sottosopra. Spiritualmente, agisce allo stesso modo: se non può allontanarci fisicamente dalla chiesa, cercherà di farci addormentare spiritualmente, ed è per questo che Gesù ci ha avvertito di vegliare e pregare. Lui è un ladro che ci sottrae gioia, pace, fiducia, risorse economiche, fede e comunione con Dio e con gli altri credenti, mentre Dio, al contrario, è un donatore di vita e di verità, sempre dalla nostra parte. Il diavolo cerca di rubarci la pazienza, le promesse di Dio e la visione che Dio ha per le nostre vite, sfruttando le nostre debolezze conosciute, perché, prima di essere salvati, camminavamo con lui. Tuttavia, abbiamo l'autorità nel nome di Gesù per resistere e sconfiggere il male, quindi dobbiamo diventare aggressivi contro le sue opere, fortificare le nostre aree deboli e ricordare che Dio è sempre dalla nostra parte, non contro di noi. Noi possiamo sconfiggere il diavolo nella nostra vita e nella nostra mente nel momento in cui comprendiamo che Cristo in noi è più potente e più forte di qualsiasi avversità e di tutto ciò che ci circonda.

Giacomo 4:7; 7 Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.

Attraverso questi due principi, noi sottomettendoci a Dio e resistendo al diavolo, possiamo vedere lui fuggire terrorizzato dalla nostra vita. Quando ci sottomettiamo, significa mettere la Parola di Dio al di sopra di ogni nostro pensiero e circostanza, nella nostra vita. Gesù ha detto che il cielo e la terra passeranno, ma le Sue parole non passeranno mai. Il diavolo ha ingannato Adamo ed Eva, facendoli dubitare della Parola di Dio, e cercherà di fare lo stesso con noi, inducendoci a dubitare di ciò che Dio ha detto. Se arriva una malattia, dobbiamo credere in quello che Gesù ha detto: "Per le Sue lividure siamo stati guariti". Qualcuno ha scritto nella sua Bibbia: "Dio l'ha detto, io ci credo, la questione è chiusa", questo ci permette di riposare come Gesù, anche durante le tempeste della vita. Dobbiamo affrontare il diavolo senza paura né terrore, resistendogli in faccia; ciò implica contrastare con la propria forza l'assalto, l'offesa e l'impeto del nemico senza lasciarci sopraffare né travolgere. Nel linguaggio militare e sportivo, resistere implica dominarsi, rimanere imperturbabili e fermi, senza cedere alla compassione verso il diavolo, il quale non ha pietà di noi. Dobbiamo opporci a lui, rimanendo fermi sulle promesse di Dio e dichiarando: “Da qui non mi muovo, ti resisto nel nome di Gesù.”

Concludiamo usando la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio, mentre molti usano diverse armi come frecce, pistole e altre ancora. Dio desidera portarci a un livello spirituale superiore, dove entriamo in nuovi tempi e nuovi livelli, affrontando con fede le nuove entità spirituali e dichiarando la nostra vittoria. La spada è l'unica arma offensiva nella nostra armatura spirituale, e dobbiamo sguainarla, usare la nostra autorità e proclamare la Parola di vita. 

 

 

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