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Conquista la città per Dio 3°Parte

Conquista la città per Dio 3°Parte

 

CONQUISTARE LA CITTÀ PER DIO 3°Parte

Casavatore 23-06-2024                                                                              PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO

Proseguiamo con la nostra serie dedicata alla preghiera e all'intercessione, concentrandoci sul tema della Chiesa che conquista le città per Dio, rispondendo alla missione che Egli stesso ci ha affidato non per essere conquistati, ma per essere conquistatori. In ogni territorio, città o paese esiste una realtà spirituale in cui possono accadere due cose: o la Chiesa viene influenzata dal presente malvagio secolo e quindi il mondo, oppure è la Chiesa a esercitare la sua influenza sul mondo e sulla sua città. Quindi, siamo impegnati in una guerra spirituale, non contro carne e sangue, ma contro principati e potestà delle tenebre; per questo, essendo passati dal Regno delle Tenebre al Regno della Luce, dobbiamo renderci conto che Satana è ora contro di noi e ci attacca. Sapete, gli ex satanisti testimoniano che i seguaci di Satana pregano per distruggere la vita dei credenti, ma noi abbiamo una protezione speciale da Dio che ci permette di affrontare la guerra spirituale non in modo passivo, ma aggressivo, perché, come ha detto Gesù, i violenti conquisteranno il Regno di Dio. La nostra "violenza" consiste nel non cedere al peccato, nel non vivere nella menzogna o nell'invidia, ma nel mantenere la santità e la fedeltà a Dio. Resistendo al diavolo e rimanendo fermi sulle promesse di Dio, impediamo a Satana, che viene per rubare, uccidere e distruggere come un ladro di notte, di prendere il sopravvento nella nostra vita. Quindi, dobbiamo vegliare e pregare per non permettergli di rubare le promesse di Dio, riconoscendo che le perdite nella nostra vita sono opera del diavolo, non di Dio. Resistere al diavolo significa sottomettersi a Dio e alla Sua Parola, rimanendo saldi nella fede e dichiarando le promesse di Dio per le nostre vite. A riguardo, l’Apostolo Giacomo ci insegna che quando ci sottomettiamo a Dio e resistiamo al diavolo, quest'ultimo fuggirà terrorizzato dalla nostra vita. Dio ci sta introducendo in un nuovo territorio e ambiente spirituale, dove avviene un continuo processo di maturazione, sia naturale che spirituale, simile a quello che notiamo nella crescita di un bambino solo quando lo rivediamo dopo un certo periodo di tempo. Lo Spirito Santo ci guida verso nuove dimensioni e livelli, mentre come Chiesa stiamo crescendo e maturando, preparandoci per i frutti duraturi nei piani di Dio per noi. Questo processo coinvolge sia il Regno di Dio che il Regno delle Tenebre, seguendo un percorso naturale e fisiologico. Sapete, il nostro cammino spirituale può essere paragonato a quello di un soldato; infatti, Paolo ci esorta a essere pronti per la battaglia, e quindi, anche noi dobbiamo essere vigili e preparati per affrontare le sfide spirituali che ci attendono. Con l'entrata in un nuovo livello spirituale, non possiamo più usare le stesse armi di prima; dobbiamo adattare le nostre strategie e strumenti spirituali, e lo Spirito Santo ci sta rivelando quali armi usare in questa nuova fase. Quindi, è fondamentale che cambiamo e saliamo di livello nelle nostre preghiere e approcci spirituali, perché Dio ci fornisce nuove armi spirituali man mano che cresciamo e maturiamo. Sapete, la nostra identità in Cristo è una potente arma spirituale; essere semplici credenti è diverso dall'essere discepoli, sacerdoti o intercessori, perché ogni ruolo ha un diverso peso spirituale, e le nostre parole nel mondo spirituale hanno un potere significativo. Prima di poter conquistare il mondo per Gesù, dobbiamo liberare noi stessi dalle influenze mondane. Non dobbiamo fare come Israele che, uscito dall'Egitto, portò con sé la mentalità egiziana; invece, dobbiamo cacciare via il mondo dal nostro cuore e dalla nostra mente, rifiutando il peccato e tutte le altre influenze negative. Dobbiamo eliminare l'incredulità, la paura e la passività dalla nostra vita, affrontare le opere del diavolo con aggressività spirituale e arrenderci ogni giorno alla presenza di Dio; solo dopo aver fatto questo, possiamo prendere possesso delle promesse di Dio nella nostra vita.

Matteo 8:28-34; 28 E quando giunse all'altra riva, nella regione dei Ghergheseni, gli si fecero incontro due indemoniati, usciti dai sepolcri, tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella via. 29 Ed ecco, essi si misero a gridare, dicendo: «Che vi è tra noi e te, o Gesù, Figlio di Dio? Sei tu venuto qui, per tormentarci prima del tempo?». 30 Non lontano da loro, vi era un grande branco di porci che pascolava. 31 E i demoni lo pregavano, dicendo: «Se tu ci scacci, permettici di andare in quel branco di porci». 32 Ed egli disse loro: «Andate!». Così essi, usciti, se ne andarono in quel branco di porci; ed ecco tutto quel branco di porci si precipitò dal dirupo nel mare, e morirono nelle acque. 33 Coloro che li custodivano fuggirono e, andati nella città, raccontarono tutte queste cose, incluso il fatto degli indemoniati. 34 Ed ecco tutta la città uscì incontro a Gesù; e, come lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.

La storia dei due indemoniati ci insegna che i demoni sapevano già la loro fine e hanno implorato Gesù di farli entrare nei porci, consapevoli del loro destino. Dobbiamo essere consapevoli che dentro di noi c'è Cristo, e proprio per questo, la Parola afferma che Colui che è in noi è più grande di quello che è nel mondo; dunque, dobbiamo permettere a Cristo di trionfare nella nostra vita. Gesù non ha mai negoziato con i demoni né ha chiesto al Padre di guarire i malati o scacciare i demoni; sapeva di avere autorità e la esercitava, e anche i discepoli seguivano il Suo esempio, utilizzando l'autorità che avevano ricevuto. Anche noi, oggi, come Chiesa e come singoli credenti, abbiamo l'autorità nel nome di Gesù e dobbiamo usarla per scacciare i demoni e affrontare le sfide spirituali. Come chiesa, la nostra missione è fare discepoli, non solo credenti, e questo richiede un impegno serio con Dio e una crescita costante nella nostra fede. Essere discepoli significa essere in una scuola spirituale, dove apprendiamo a servire Dio, a ubbidire alla Sua parola e a compiere la Sua volontà. Sapete, dobbiamo pregare e prepararci in privato per poter manifestare l'autorità di Dio in pubblico. Gesù ci ha insegnato che alcuni spiriti maligni possono essere sconfitti solo con preghiera e digiuno; questo significa che dobbiamo essere pronti in anticipo, avendo già digiunato e pregato, così da essere preparati per affrontare qualsiasi sfida spirituale quando si presenta. Nel libro degli Atti, vediamo i discepoli operare miracoli, come la guarigione dello zoppo alla porta del Tempio; questo ci insegna che Dio vuole che anche noi operiamo miracoli nel Suo nome. Quando incontriamo persone che hanno problemi spirituali, dobbiamo essere pronti a intervenire, portandole a Dio e pregando con loro per la salvezza. La salvezza non si basa sulle opere ma sulla fede in Gesù e sull'accettazione del Suo sacrificio. Dobbiamo sapere come guidare una persona verso Dio, presentando il piano della salvezza e aiutandola a ricevere Gesù nel cuore; per fare ciò, non c'è bisogno di un ambiente religioso formale, possiamo pregare e guidare le persone verso Cristo ovunque ci troviamo.

Atti 3:6; 6 Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!».

Come Gesù, che non ha pregato il Padre per guarire, noi dobbiamo agire usando l'autorità che abbiamo nel nome di Gesù di Nazaret; spesso, però, tendiamo ad aspettare che Dio faccia qualcosa, mentre Egli ci esorta a prendere noi stessi l'iniziativa. A volte le nostre preghiere diventano solo formali e religiose; infatti, molte persone, specialmente quelle religiose, pensano che citare più parole dalla Bibbia faccia più effetto, ma questa pratica, oltre a non avere efficacia, stanca l'ascoltatore. Questo significa che a volte complichiamo le cose, mentre a noi basta usare l'autorità ricevuta nel nome di Gesù, proprio come fece Pietro nel guarire lo zoppo alla porta chiamata Bella o Golden Gate.

Atti 14:8-10; 8 Or a Listra c'era un uomo paralizzato ai piedi, che stava sempre seduto e non aveva mai camminato, essendo storpio sin dal grembo di sua madre. 9 Costui udì parlare Paolo che, fissati gli occhi su di lui, e vedendo che egli aveva fede per essere guarito, 10 disse ad alta voce: «Alzati in piedi». Ed egli saltò su e si mise a camminare.

A volte le persone si avvicinano all’altare per ricevere preghiera, senza mostrare una vera fede visibile o senza essere affamate dal desiderio di ricevere un miracolo. Sapete, il libro degli Atti non si conclude con il capitolo 28; continua con la Chiesa, con noi e con tutti i cristiani nel mondo. Questo significa che Dio non ha smesso di operare; ha operato, opera e continuerà a operare, essendo lo stesso ieri, oggi e in eterno, poiché questo è nella Sua natura. Alcuni religiosi sostengono che i miracoli siano cessati dopo la prima chiesa e gli apostoli, ma non c'è alcuna base biblica per questa affermazione. Invece, Gesù, al contrario, disse che avremmo fatto opere ancora più grandi delle Sue, nel Suo nome, anche se per noi sarebbe sufficiente fare ciò che Lui ha fatto.

Atti 16:18; 18 Ed essa fece questo per molti giorni; ma Paolo, infastidito, si voltò e disse allo spirito: «Io ti comando nel nome di Gesù Cristo di uscire da lei». E lo spirito uscì in quell'istante.

In questo episodio, una donna posseduta, che era una maga, seguiva Paolo e Sila per molti giorni dichiarando che erano servi del Dio Altissimo, e Paolo, infastidito, si girò e comandò allo spirito di uscire nel nome di Gesù Cristo, e lo spirito uscì immediatamente. Conoscere la nostra identità in Cristo e l'autorità che Dio ci ha dato è fondamentale per agire come discepoli: dobbiamo pregare in privato e manifestare la potenza di Dio in pubblico, senza complicare le cose o dare spazio al diavolo nelle nostre vite. Gli Atti degli Apostoli continuano con noi oggi, esortandoci a rifiutare la lamentela e lo scoraggiamento, a sottometterci a Dio e a resistere al diavolo, portando la nostra autorità spirituale per guarire, liberare e salvare come insegnato da Gesù. La nostra chiamata è usare l'autorità nel nome di Gesù per operare miracoli e testimoniare la potenza di Dio in ogni ambito della nostra vita.

Marco 16:17; 17 E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue;

Questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto. Qualche tempo fa, abbiamo parlato di cosa significa essere accompagnati: questi segni saranno sempre con noi, ovunque andiamo. Ci siamo mai chiesti quanti demoni abbiamo cacciato oggi, o se i segni ci stanno accompagnando? Dobbiamo vivere in modo da poter dire che i segni ci seguono; quindi, quando vediamo un malato, non dobbiamo rimandare la preghiera alla domenica in Chiesa, ma pregare subito, anche semplicemente tenendo le sue mani e dichiarando nel nome di Gesù la guarigione. Quindi, dichiariamo che i segni ci accompagnano, che nel nome di Gesù abbiamo l'autorità di cacciare i demoni, che nessun cibo o bevanda ci farà del male e che imporremo le mani agli infermi, e questi guariranno. Concludiamo meditando su due passi biblici che ci ricordano l'identità e la potenza che il nostro Signore Gesù ci ha donato.

Apocalisse 5:10; 10 e ci hai fatti re e sacerdoti per il nostro Dio, e regneremo sulla terra».

Luca 10:19; 19 Ecco, io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni, e su tutta la potenza del nemico; e nulla potrà farvi del male.

Sapete, la comprensione profonda di questi versi ci rivela la nostra posizione privilegiata e l'autorità conferitaci da Cristo. Infatti, come re e sacerdoti, siamo chiamati a regnare con Lui sulla terra, mentre il potere di calpestare serpenti e scorpioni simboleggia la nostra capacità di resistere e di sconfiggere ogni male. Questi insegnamenti ci invitano a vivere con fiducia nella nostra identità spirituale e a esercitare il nostro potere in Cristo con saggezza e determinazione. 

 

 

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