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La restaurazione del sacerdozio

La restaurazione del sacerdozio

LA RESTAURAZIONE DEL SACERDOZIO

Casavatore 10-06-2018                                                                              PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO                                

Quando parliamo di ALTARE non possiamo fare almeno di parlare di SACERDOZIO, perché sull’ALTARE i sacerdoti facevano sacrificio. La parola sacrificio è dura da ascoltare e da mettere in pratica, perché noi vogliamo tutto e subito. Sapete questa è un’attitudine infantile dove il bambino dà per scontato che quello che chiede lo avrà, ma Dio vuole che noi dobbiamo apprezzare le cose. Oggi la società, purtroppo cerca di offrirci una vita più facile, ma non è così è soltanto un inganno perché La vita non è facile, bisogna fare sacrifici. Nel mondo le persone di successo, per la maggior parte, hanno fatto sacrifici. Perciò le cose che hai le devi apprezzare perché dietro c’è sacrificio. Adesso andiamo a vedere la nostra posizione come cristiani. La Bibbia parla dell’altare dei sacrifici, parla pure, nel nuovo testamento che siamo re e sacerdoti. Ma andiamo con ordine. Esodo 27:1-2. Dio in effetti qui dà indicazioni su come doveva essere costruito l’altare. La volta scorsa abbiamo parlato di Elia e di come era distrutto l’altare, però abbiamo visto anche che appena lui lo restaurò, Dio mandò il fuoco dal cielo. Il nostro altare non deve essere così, ma potrebbe essere in qualunque luogo dove tu ti incontri con Dio e dove sperimenti sulla tua pelle la Sua preziosa presenza. Un giorno Giobbe, dopo aver passato una marea di problemi che il diavolo gli procurava e con amici che gli consigliavano di rinnegare l’Eterno, lui restò fermo e fedele a Dio incurante dei problemi anche fisici che aveva, disse: Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti vede. Una cosa è sentire parlare di Dio e un’altra è sperimentare Dio. Per accedere all’altare c’è bisogno di una chiave, sapete qual è? È il sacrificio. 1Pie. 2:5. Il sacerdote è una persona che offre sacrifici spirituali. La bibbia dice che tutti noi siamo sacerdoti: Apo. 1:6; Apo. 5:10. Dio vuole ricordarti la tua funzione e vuole farti sapere che non ti trovi nella tua chiesa per occupare un posto, ma per essere parte attiva di essa. SIAMO STATI FATTI RE E SACERDOTI. Un re è un uomo che governa e il nostro governo non è nel mondo naturale ma in quello spirituale. Il re nella Bibbia è una persona che ha AUTORITÀ e POTENZA nel mondo spirituale, l’inferno ci conoscerà per la nostra autorità e potenza. Non ci deve interessare se il mondo mi conosce attraverso la mia posizione in chiesa, voglio che sia il diavolo a conoscermi per le vittorie che conseguirò in Cristo sul mondo delle tenebre, perché? Perché lui sa che io posso governare nel mondo spirituale. Da cosa dipende il nostro GOVERNARE? Dipende da come teniamo vivo il fuoco sul nostro altare, in modo da non permettere ai nostri nemici di averla vinta su noi, sulla nostra vita e sulla nostra casa e prendendo un impegno serio con Dio, dando il nostro corpo in sacrificio per Lui; Gesù ha fatto lo stesso e ora siede alla destra del Padre. L’altare è il luogo del sacrificio dove bruci il tuo io, il tuo ego, il tuo orgoglio e dove, ogni giorno, muori a te stesso ed è così che vedrai il fuoco sarà sempre vivo. (Ebr. 8:3) I sacrifici del sacerdote del N.T. non sono per ricevere favori divini, perché il sacrificio per eccellenza l’ha fatto Gesù dando la Sua stessa vita, ma perché, avendo un altare sacrificale nella nostra vita, nei momenti difficili, sappiamo che possiamo correre all’altare ad invocare Dio così vedremo che Egli risponderà con il fuoco della Sua potenza e la Sua provvidenza, andrà per noi in opposizione a qualunque cosa ci verrà contro, inoltre ci aiuterà a sostenere le benedizioni che Dio ha per le nostre vite ed infine è lì che incominceremo a vedere che Dio non ci lascerà e non ci abbandonerà mai; sarà sempre con noi, in eterno. Quindi i sacerdoti del N.T. sono chiamati ad offrire sacrifici, perché? Perché sono parte della funzione di un sacerdote. Perché partono dal senso di gratitudine che hanno verso Dio. Un re e un sacerdote, è uno che offre sacrifici continui a Dio delle seguenti cose: 1° Lode e adorazione: Ebr. 13:15. 2°Preghiera e intercessione. Alcuni pensano che essere intercessori sia una chiamata di Dio riservata solo ad alcuni, invece non è così, tutti siamo chiamati ad intercedere. 3°Digiuno. 4°Sacrifici del nostro corpo: Rom. 12:1. Il nostro corpo deve essere presentato a Dio in sacrificio. 5°Offerte: ebr. 11:1. 6°Fare del bene Ebrei 13:16. Questo sacrificio è verso il tuo prossimo, la bibbia dice che TUTTI dobbiamo farlo. 7°La morte all’io. Questo è il sacrificio massimo che puoi offrire. UN UOMO CHE CAPÌ LA GRAZIA MA SENZA SMETTERE MAI DI FARE SACRIFICI. Scrisse 14 epistole, più di mezzo testamento ed in queste parlò spesso della GRAZIA, continuando a fare sacrifici con la sua stessa vita; egli era l’Apostolo Paolo. Da lui impariamo che i SACRIFICI che facciamo non servono: Per piacere a Dio, per avere favori divini o per sostituire quello di Cristo, ASSOLUTAMENTE. Qui Paolo sta parlando ai figli: 2°Cor. 6:3-13. Perché Paolo dice queste cose? Perché lo stavano accusando di essere un falso apostolo, e lui inizia ad elencare le sue credenziali. (2°Cor. 4:7-12) Paolo stava dicendo che questi suoi sacrifici gli permettono di morire a sé stesso e mentre muore, la vita di Cristo viene testimoniata attraverso di lui. (2°Cor. 12:7-10) Di cosa sta parlando qui Paolo? Di GRAZIA, ci fa scoprire come si manifesta la POTENZA in azione con la GRAZIA. (2°Cor. 12:11-12; 2°Cor. 11:21-28) Quello che Paolo dice, viene riassunto nelle sette cose che riguardavano i sacrifici che egli presentava continuamente davanti a Dio. Questo viene definito: SACRIFICIO APOSTOLICO. Purtroppo, Il messaggio dell’Iper Grazia ha tolto queste sette cose dalla chiesa di oggi. Questa generazione vuole tutto gratis, la parola sacrificio non esiste nel loro vocabolario. Noi come sacerdoti siamo chiamati a presentare queste cose davanti a Dio sull’altare. Restauriamo il nostro altare e ripristiniamo il nostro sacerdozio, questo ci permetterà di testimoniare fedelmente che la nostra vita appartiene a Dio, affinché le persone, attraverso di noi, potranno vedere il nostro Signore Gesù. Ricorda che all’altare, sperimentiamo che Dio è l’ONNIPOTENTE.

 

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