Nel Compimento dei Tempi, Dio mandò Suo figlio
NEL COMPIMENTO DEI TEMPI, DIO MANDÒ SUO FIGLIO
Casavatore 22-12-2024 PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO
Il titolo del tema che affronteremo in questo servizio di culto è: “Nel compimento dei tempi, Dio mandò Suo Figlio”, tratto dalla lettera che l’Apostolo Paolo scrisse ai Galati.
Galati 4:4-5; 4 ma, quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge, 5 perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione.
Questo evento è celebrato a Natale, ma molti, anche cristiani, non ne comprendono il vero significato, riducendolo a una mera tradizione. La tradizione, infatti, rappresenta un'azione priva della comprensione del suo scopo originario. È importante quindi distinguere ciò che proviene da Dio, da ciò che è semplicemente umano o culturale, rinnovando la nostra mente e il nostro modo di vivere in accordo con la Parola di Dio. La Bibbia non specifica la data esatta della nascita di Gesù, ma sottolinea il "compimento dei tempi". Gesù è nato nel momento stabilito, quando il tempo era maturo e la terra pronta, come profetizzato nel libro di Isaia.
Isaia 7:14; 14 Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele.
Gli studiosi suggeriscono che Gesù potrebbe essere nato durante il periodo delle feste ebraiche tra settembre e ottobre, come il Rosh Hashanah o la Festa delle Capanne, non a dicembre. Il 25 dicembre, una tradizione introdotta dalla Chiesa cattolica e priva di fondamento biblico, può comunque essere utilizzato da noi per celebrare la nascita di Gesù e testimoniare il Vangelo. Un aspetto critico di questo periodo è l'intrusione dell'anticristo, che cerca di sostituire o opporsi a Cristo. Questo spirito si manifesta nella figura di Babbo Natale, che devia l'attenzione dal vero significato del Natale: celebrare la nascita di Gesù. In televisione e nei media, Gesù è spesso ignorato, mentre Babbo Natale diventa il simbolo centrale, un inganno che distoglie l'attenzione da Cristo e trasforma il Natale in una celebrazione priva del suo vero significato. Noi dobbiamo rifiutare tali inganni, mantenendo Gesù come il fulcro del Natale; per questo è importante non ingannare i nostri figli con figure come Babbo Natale, che distolgono dall'importanza di onorare Cristo. Natale significa "nascita", e il centro di questa celebrazione deve essere Gesù, che non solo è nato, ma ha dato la Sua vita per noi, e per questo, celebrarlo non dovrebbe limitarsi a un giorno, ma diventare parte integrante della nostra vita quotidiana. Anche se Gesù non è nato il 25 dicembre, il Natale rimane una preziosa opportunità che Dio ci regala per stare con la famiglia, per parlare del vero motivo della celebrazione e per condividere il messaggio del Vangelo. Non dobbiamo presumere che i nostri cari conoscano davvero il significato profondo della nascita di Gesù; molti conoscono la storia ma non il contenuto, e questo è fondamentale. È bello pregare insieme come famiglia, onorare Dio e ringraziare Gesù per la Sua venuta, ricordando che Egli ha risposto: “Eccomi, manda me” (Isaia 6:8), quando il Padre cercava chi inviare per riscattare l’umanità. Gesù non si è tirato indietro, e noi non dobbiamo permettere che il Natale si concentri su Babbo Natale o sui regali, perché il dono più grande che Dio ha fatto all’umanità, è Gesù. Dopo questa introduzione fondamentale, dobbiamo comprendere il motivo della venuta di Gesù nel mondo, perché quando realizziamo che è venuto per noi, questo trasforma e arricchisce profondamente la nostra vita. Perché Dio ha mandato Suo Figlio? Molti risponderebbero: "Per salvare l'umanità", ed è vero, ma non è l’unico motivo, perché ce ne sono almeno tre fondamentali.
Il primo motivo della Sua venuta: “Fare la volontà del Padre”.
Giovanni 6:38; 38 perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Ora, per comprendere appieno questa verità, dobbiamo partire dall’inizio, dove nulla è stato lasciato al caso, perché ogni cosa è stata profetizzata nella Scrittura e poi concretizzata.
Genesi 3:15; 15 E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno».
Gesù è il compimento delle profezie, in cui Dio promette che il “seme della donna” avrebbe schiacciato il capo del serpente. Questo “seme” rappresenta Cristo, che ha tolto l’autorità usurpata dal diavolo ad Adamo, restituendo all’umanità la possibilità di riconciliarsi con Dio. Non è Maria a schiacciare la testa del serpente, ma Gesù, il Messia, che ha ristabilito l’autorità divina sulla Terra. Il diavolo si è appropriato dell'autorità data da Dio all’uomo attraverso l’inganno, seminando dubbi in Adamo ed Eva, con la domanda: «Ha DIO veramente detto: "Non mangiate di tutti gli alberi del giardino"?». (Genesi 3:1), e inducendoli così a disobbedire a Dio. Inoltre, quando il diavolo ha promesso che i loro occhi si sarebbero aperti, in realtà si sono chiusi spiritualmente, e con questo inganno ha rubato l’autorità divina. Riflettendo sulla venuta di Gesù, scopriamo che molte mogli degli uomini di Dio erano sterili, come Sara, Rebecca e Rachele; e questo non è un caso, ma parte di un piano diabolico, perché il diavolo sapeva che il Messia sarebbe nato da una donna e, cercando di rendere sterili le mogli degli uomini scelti da Dio, pensava di fermare la nascita del Messia. Tuttavia, Dio ha sempre dimostrato la Sua sovranità: Sara, pur essendo avanti con l’età, ha partorito Isacco quando ormai il suo grembo era "morto" (Romani 4:19). Anche Rebecca e Rachele, nonostante la sterilità, hanno dato alla luce figli, dimostrando che nessun piano umano o diabolico può contrastare la volontà divina. Il diavolo ha continuato a opporsi al piano di Dio; infatti, anche Erode, ispirato dal male, cercò di impedire la venuta del Messia ordinando il massacro di tutti i bambini di Betlemme, tuttavia questo atto crudele non fermò il piano di Dio: Gesù era già nato e protetto secondo la Sua volontà. Questo ci insegna che ogni vita, specialmente quelle nate da situazioni impossibili, ha un proposito divino, e noi dichiariamo, nel nome di Gesù, che i nostri figli sono destinati a compiere il piano preparato da Dio per le loro vite. Anche oggi vediamo l’azione del diavolo nella promozione degli aborti, un attacco contro vite che potrebbero essere parte di piani divini. Ma ricordiamo che il seme della donna, Gesù Cristo, ha schiacciato il capo del serpente (Genesi 3:15), ristabilendo l’autorità perduta e proclamando la vittoria di Dio. Noi celebriamo questa vittoria, consapevoli che il nostro Dio, il Re dei re, compie la Sua opera nonostante ogni opposizione. Questa battaglia è spinta dalla consapevolezza che tra quei bambini che potrebbero nascere ci sono profeti, apostoli e uomini che faranno la differenza. L'aborto, legalizzato in varie fasi della gravidanza, fino a nove mesi in alcuni luoghi, è un omicidio. Anche metodi come la pillola del giorno dopo o la spirale, che distruggono la vita già concepita, rappresentano un piano diabolico per eliminare queste vite destinate a portare gloria a Dio. Il diavolo, come scritto nel libro della Genesi, sapeva che Gesù avrebbe ottenuto la vittoria, ma non immaginava che il piano di Dio si sarebbe compiuto sulla croce, perché accecato dalla sua ignoranza, non comprese il mistero celato da Dio.
1°Corinzi 2:8; 8 che nessuno dei dominatori di questa età ha conosciuta; perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
Il piano di redenzione di Dio è glorioso e, sebbene sembri follia agli uomini, rappresenta la Sua sapienza; a riguardo, Paolo scrive:
1°Corinzi 1:21-24; 21 Infatti, poiché nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio per mezzo della propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare quelli che credono mediante la follia della predicazione, 22 poiché i Giudei chiedono un segno e i Greci cercano sapienza, 23 ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che è scandalo per i Giudei e follia per i Greci; 24 ma a quelli che sono chiamati, sia Giudei che Greci, noi predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio;
La croce, che agli occhi del mondo appare come debolezza, è potenza e salvezza per chi crede. Quando siamo salvati, i nostri occhi si aprono, vediamo nella croce la fonte della nostra guarigione, dei miracoli e della salvezza. Dichiarare Gesù come Signore della nostra vita ci permette di vivere nella potenza e nella sapienza di Dio, anche se agli occhi del mondo ciò sembra follia.
Il secondo motivo della Sua venuta: “Per cercare e salvare i perduti”.
Luca 19:10; 10 Perché il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Sapete, a volte usiamo termini comuni come "io ho accettato Gesù", ma dobbiamo riconoscere che non siamo stati noi ad accettare Lui, bensì è stato Gesù ad accettare noi, è stato Gesù che ha corso dietro a noi. Questo cambia tutto, perché quando eravamo perduti, lo Spirito Santo correva verso di noi, ma una volta salvati, i ruoli si invertono e diventa nostro compito correre dietro allo Spirito Santo. Cosa celebriamo nel Natale? Celebriamo che Gesù ci ha cercato e salvato, non perché eravamo perfetti, ma perché eravamo perduti. Quindi, non siamo stati noi a cercare Lui, ma è stato Lui a cercare noi, come illustrato in Genesi 3, quando Adamo, dopo aver peccato, si nascose, e Dio lo cercò dicendo: "Adamo, dove sei?"
Questo ci insegna che anche se ci nascondiamo, non possiamo mai sfuggire al Suo sguardo, a dimostrazione che Dio, in Cristo, continua a cercarci senza sosta. Molti di noi possono testimoniare che, prima di conoscere Cristo, ogni evento della nostra vita sembrava puntare a Lui: incontravamo persone che ci parlavano di Gesù, trovavamo un messaggio spirituale inaspettato, o persino un film che ci ricordava di Lui. Ricordiamo che la salvezza è un dono, frutto della misericordia e della grazia di Dio, e che non siamo stati noi a convincerci, ma è lo Spirito Santo a convincere il mondo di peccato, giustizia e giudizio. Dio ci ha perseguitati con il Suo amore, proprio come il Buon Pastore che lascia le novantanove pecore per cercare quella smarrita; questo è il cuore di Dio: non abbandona mai nessuno e continua a cercarci, desiderando che torniamo alla Sua presenza. Nel racconto di Zaccheo, un uomo odiato e disprezzato per il suo ruolo di esattore di tasse, Gesù lo cercò, lo chiamò per nome ed entrò nella sua casa, dimostrando che conosce ciascuno di noi personalmente. Zaccheo, riconoscendo la salvezza ricevuta, decise di restituire quanto aveva sottratto, mostrando il cuore di chi si arrende a Gesù: un cuore trasformato che risponde alla salvezza con un cambiamento di vita. Come Chiesa, dobbiamo comprendere che le anime perdute sono la realtà più preziosa per Dio, perché ogni anima salvata rappresenta una vittoria nel Suo regno. Quando vediamo persone che non conoscono ancora la grazia di Dio, non possiamo restare indifferenti: dobbiamo cercarle come Gesù ha cercato noi.
Il terzo motivo della Sua venuta: “Per distruggere le opere del diavolo”.
1°Giovanni 3:8; 8 Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
Questo ci insegna che Gesù è venuto non solo per salvarci, ma per liberarci dalle trappole e dagli inganni del maligno. Dobbiamo ricordare che l’inganno del nemico consiste nel farci credere che tutto sia bello e facile, mentre il suo vero obiettivo è la nostra anima. Nelle chiese moderne c'è una tendenza a ingannare le persone e a sottrarre credenti da altre comunità, ma la missione di Gesù è distruggere le opere del diavolo e portare salvezza e verità a chi è perduto, e oggi la Chiesa è chiamata a continuare questa missione. Sapete, oggi la maggior parte delle chiese non rappresentano una vera minaccia per il diavolo perché non stiamo distruggendo le sue opere. Non stiamo andando nel mondo per salvare i perduti, ma ci stiamo concentrando su quelli già salvati, restando nei nostri luoghi di culto, e questo non è il piano di Dio. Abbiamo però bisogno di comprendere che la missione di Dio non si limita alla salvezza personale, ma include anche la distruzione delle opere del diavolo, come la malattia, la povertà, la divisione, la depressione e il disordine. Quando guariamo un malato, e sottolineiamo “guariamo” perché Gesù non ha mai detto di pregare per i malati, ma di guarirli, diventiamo una minaccia per il diavolo. Questo accade anche quando seminiamo nel Regno di Dio, parliamo di Gesù o portiamo qualcuno alla fede; Dio ce lo conferma dicendoci: “Ti sto chiamando a essere una minaccia per il Regno delle tenebre”.
Matteo 10:7-8; 7 Andate e predicate, dicendo: "Il regno dei cieli è vicino". 8 Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Gesù non ci ha detto di pregare per i malati, ma di guarirli, di liberare, di annunciare il Regno di Dio, e di farlo gratuitamente. Questo è il nostro mandato: amare le persone nel bisogno, provare compassione per loro, ma al contempo odiare le opere del diavolo che le tengono prigioniere. Natale non è solo una celebrazione della nascita di Gesù, ma un promemoria del fatto che noi siamo stati potenziati per agire contro l’afflizione, l’odio, il rancore e tutte le forme di oppressione. Un esempio ispirante viene dalla chiesa del pastore Bill Johnson in Texas, che ospita una scuola di miracoli in cui bambini di pochi anni imparano a collaborare con Dio per guarire gli infermi. Durante uno di questi incontri, una bambina, guidata dallo Spirito Santo, disegnò un paio di occhiali e li consegnò a una persona con gravi problemi di vista, che, indossando gli “occhiali di carta”, riacquistò miracolosamente la vista; con innocente fiducia, la bambina rispose: “Per questo motivo li ho fatti”. Questo ci insegna che, con fede e obbedienza, noi possiamo essere strumenti nelle mani di Dio per portare guarigione, speranza e libertà al mondo. Dio ci ha scelti e potenziati per continuare la missione di Gesù: "Fare la volontà del Padre, cercare e salvare i perduti, distruggere le opere del diavolo".
Andiamo quindi con coraggio e fede, dichiarando il Regno di Dio in ogni luogo! Amen.