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Come creare o edificare aspettative per il futuro

Come creare o edificare aspettative per il futuro

 

COME CREARE O EDIFICARE ASPETTATIVE PER IL FUTURO

Casavatore 01-01-2024                                                                                      ORATORE: PASTORE ANTONIO RUSSO

In questo primo giorno dell’anno, il Pastore ha condiviso una parola che offre indicazioni su come affrontarlo, ma, naturalmente, ci sono anche delle opposizioni, perché il diavolo non vuole che noi possiamo essere benedetti. Quindi, vogliamo affrontare il nuovo anno con aspettative diverse, ed è su come creare e edificare tali aspettative per il nostro futuro che parleremo in questa condivisione. Dobbiamo innanzitutto alzare le nostre aspettative permettendo allo Spirito Santo di guidarci per accedere in quelle “porte” che rappresentano nuove opportunità che Dio ci darà. Come affrontiamo ciò che Dio offre è determinante: le cose prendono forma quando attiviamo la nostra fede e alziamo le aspettative. Nella Parola di Dio è evidente che il modo in cui affrontiamo ciò che Dio ci offre è cruciale: quando ci avviciniamo con aspettative divine, la potenza della fede prende forma. Sapete, alcuni fanno previsioni basate sui cambiamenti naturali, ma per Dio nulla è impossibile, Egli può trasformare le nostre vite in un istante, ma ciò richiede la nostra fiducia assoluta nella Sua volontà e nei Suoi piani. Quindi, è nostro dovere coltivare aspettative divine, perché la mancanza di esse potrebbe privarci delle meraviglie che Dio ha in serbo per ognuno di noi. Come la legge delle aspettative ci insegna, quando chiediamo, Dio risponde, ma è importante non essere troppo familiari con Lui perché, come dimostrato anche durante il ministero di Gesù, ciò potrebbe limitare la manifestazione di miracoli e benedizioni nella nostra vita. Prima parlavamo di come la mancanza di aspettative può ostacolare la fede e l'unzione divina su un uomo di Dio. Durante il Suo ministero sulla terra, Gesù, essendo unto come Figlio di Dio, operava nell'unzione, e coloro che lo ascoltavano ricevevano miracoli perché credevano in Lui e conoscevano la Sua capacità di rispondere ai loro bisogni. Questa unzione gli permetteva di ministrare in modo soprannaturale, un principio che si applica ancora oggi. Tuttavia, si verificò un momento di eccessiva familiarità durante il ministero di Gesù, come a Nazareth, dove Dio desiderava compiere miracoli ma non poté farlo a causa della mancanza di fede e aspettative delle persone. L’intero episodio è riportato nel Vangelo di Matteo al capitolo 13 dal verso 54 al 58, dei quali però leggeremo solo i versi 57-58:

Matteo 13:57-58; 57 E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: «Nessun profeta è disprezzato, se non nella sua patria e in casa sua». 58 Ed egli non fece lì molte opere potenti, a causa della loro incredulità.

L’episodio ci mostra come la familiarità possa generare scandalo, insegnandoci a non restare scandalizzati da ciò che Dio o un uomo di Dio può fare o non fare. Sapete, il nuovo anno può essere un anno di miracoli o non di miracoli, la differenza sta nelle nostre aspettative. Come immagineremo il 2024? Se ci aspettiamo un anno soprannaturale, lo sarà; se ci aspettiamo gloria, lo vivremo gloriosamente; se temiamo il peggio, sarà peggiore dell'anno passato, saranno le nostre aspettative a determinare l'esperienza che avremo. Gesù desiderava operare miracoli, ma a causa dell'incredulità delle persone, non poté farlo, similmente, se non coltiviamo aspettative, non riceveremo ciò che Dio desidera darci. Gesù, un uomo di Dio, portava l'unzione divina e la risposta ai bisogni delle persone, ma Nazareth lo respinse e non ricevette, quindi non facciamo lo stesso errore, perché se lo disprezziamo, non riceveremo da Lui. A Capernaum, dove Gesù fu ben accolto e avvennero numerosi miracoli, un gentile centurione si rivolse a Gesù con grande fede per la guarigione del suo servo, mentre a Nazareth, fra il popolo ebreo, c'era scarsa aspettativa, Egli era sempre lo stesso, ma le aspettative fecero la differenza. Non ci sono cose impossibili per Dio; dobbiamo credere in ciò che Egli può fare al di là di ogni immaginazione e non dobbiamo limitarLo, pensando a Lui come ad un uomo, altrimenti ci priveremo di ciò che Egli desidera donarci. Questo ci conferma che, quando veniamo in Chiesa con aspettative, riceviamo ciò che Dio ha per noi; quindi, alzare le nostre aspettative è fondamentale. Quindi, dichiariamo la nostra fede nelle grandi cose che Dio farà nel 2024 e prepariamoci di conseguenza perché le aspettative influenzano ciò che riceviamo; senza di esse, manca la fede nell'opera di Dio. Sapete, nel cielo, gli angeli hanno grandi aspettative perché sanno che Dio fa sempre cose nuove, quindi, in questo inizio anno, rinnoviamo le nostre aspettative per ricevere da Dio ciò che ci aspettiamo.

Isaia 42:9; 9 Ecco, le cose di prima sono avvenute, e ora vi annuncio cose nuove; io ve le faccio conoscere prima che germoglino».

Il passato è passato, dobbiamo dimenticarlo per evitare delusioni, infatti, le cose passate sono immutabili, ma Dio apre la strada a nuove possibilità. Quindi, dobbiamo dichiarare ciò che desideriamo per il futuro, aumentare le aspettative e parlare con fede, dichiarando la cancellazione dei debiti in loro presenza, la guarigione se siamo malati, e che noi e la nostra casa serviremo l’Eterno. Dio annuncia cose nuove e le proclama prima che accadano, quindi, quello che proclamiamo e tutto quello che dichiareremo, sarà ciò che riceveremo nella nostra vita. Cosa ci dice la Bibbia riguardo a quello che fanno per l’eternità gli angeli in cielo?

Isaia 6:3; 3 L'uno gridava all'altro e diceva: «Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria».

Le attività degli angeli in cielo sono continue, e una di queste consiste nel proclamare la santità di Dio, gridando “Santo, Santo, Santo”. Questa ripetizione non è casuale, ma riflette l'aspetto sempre nuovo e differente di Dio che essi vedono costantemente nell'eternità. Questo significa che Dio sta compiendo qualcosa di nuovo, e in questo nuovo anno, Egli è pronto a rivelare alla Sua chiesa nuove prospettive e azioni inedite. Mentre noi come esseri umani, il più delle volte, tendiamo a vivere sempre allo stesso modo, mentre il nostro Dio è in continuo movimento, pronto a mostrare novità a coloro che hanno aspettative e credono in Lui. Ora andiamo a sottolineare alcune rivelazioni che certamente ci aiuteranno durante quest'anno: delle perle preziose riguardo al significato e all'importanza delle aspettative.

Atti 3:1-2; 1 Or Pietro e Giovanni salivano insieme al tempio verso l'ora nona, l'ora della preghiera. 2 E vi era un uomo zoppo fin dalla nascita, che veniva ogni giorno portato e deposto presso la porta del tempio, detta Bella, per chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio. 

Quindi parliamo del libro degli Atti, dopo la discesa dello Spirito Santo e la risurrezione di Gesù, i discepoli seguirono l’esempio del Maestro andando regolarmente al tempio a pregare. Pietro e Giovanni, in particolare, salivano verso l'ora della preghiera e si imbatterono in un uomo zoppo, probabilmente presente lì da molti anni per elemosinare. Chissà quante volte Gesù passò davanti a quell'uomo nel corso degli anni e lo avrà sicuramente visto, ma nonostante la presenza di Gesù, non ha mai ricevuto il miracolo della guarigione, per questo c'è una ragione che esploreremo a breve.

Verso 3-5; 3 Costui, avendo visto Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, chiese loro l'elemosina. 4 Allora Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guarda noi». 5 Ed egli li guardava attentamente, sperando di ricevere qualche cosa da loro.

Nonostante Gesù, colui che guariva, visitasse quel luogo, l’uomo non aveva aspettative di ricevere un miracolo, ma ora, qualcosa era diverso: l'uomo aveva alzato le sue aspettative cominciando a nutrire speranze. E noi, cosa ci aspettiamo? Alziamo anche noi le aspettative per il nuovo anno, riceveremo ciò che desideriamo. Ora vediamo ciò che questo episodio vuole rivelarci: La prima cosa, è che le aspettative sono il seme della fede e rappresentano quel qualcosa che l'uomo successivamente ha dovuto ricevere. Perché lo zoppo non fu guarito quando Gesù passò da quel posto? Semplicemente, in quel momento non aveva aspettative, ma quando incontrò i discepoli, esse erano cambiate, erano cresciute.

Verso 6; 6 Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!».

Le aspettative, essendo il seme della nostra fede, ci permettono di ricevere ciò in cui crediamo prima che la fede cresca e si manifesti nei risultati. È ciò che è successo nella vita di quell'uomo, e questa è la prima lezione da considerare. La seconda cosa è che le aspettative sono il punto dove il soprannaturale si incontra con l'uomo. La terza cosa è che le aspettative sono il mezzo che ci permettono di avere dei cambiamenti e il motore della nostra fede. Chi vive con aspettative costanti sperimenta continui mutamenti e crescita, mentre coloro privi di aspettative rimangono immutati nel tempo, senza progredire e quindi senza essere trasformati. La quarta cosa è che le aspettative vanno oltre il semplice desiderio e richiedono obbedienza per manifestarsi. In altre parole, non basta soltanto aspettare che le cose cambino, perché in questo modo, non avverrà alcun cambiamento; è necessario invece credere nel cambiamento, perché la vera trasformazione inizia quando si inizia a credere e a compiere passi di obbedienza. Ora ci sono due tipi di aspettative, naturali e soprannaturali, ma innanzitutto, esse sono la fede in azione, infatti, se mancano aspettative, la fede è inattiva, priva di dinamismo, perché è proprio da esse che la fede prende slancio. Quindi, per noi, è fondamentale avere aspettative nei confronti di Dio, in quanto queste rivitalizzano la fede e alimentano la potenza che può cambiare e trasformare le nostre vite. Le aspettative e l'ottimismo, sebbene spesso confusi, rappresentano concetti diversi; l'ottimismo, seppur positivo, non ha nulla a che fare con la fede. Le aspettative sono il motore della nostra fede, rappresentano un impegno di credere prima che la fede si manifesti. Mentre l'ottimismo è naturale, le aspettative hanno un fondamento solido basato sulla Parola di Dio, non sul desiderio umano. L'ottimismo, infatti, è limitato a desideri positivi per il futuro senza basi solide e spesso si attribuisce tutto a Dio, senza un coinvolgimento attivo per il cambiamento. L'ottimista si limita a sperare che le cose vadano bene, se Dio lo permette, mentre la fede comporta una responsabilità personale nel credere. La fede, fondata sulla Parola di Dio, si distingue per il suo impegno attivo nel credere, pregare, digiunare e cercare cambiamenti, credendo nella realizzazione delle promesse divine, senza delegare interamente a Lui la responsabilità. La fede non si basa sull'eventualità che Dio voglia o meno fare qualcosa, ma sulla certezza che se Lui lo ha detto, lo farà. Questo vuol dire che, se non riceviamo, non dobbiamo rassegnarci, ma valutare il nostro livello di fede, continuando a credere che Dio manterrà le Sue promesse. Sapete, durante un funerale, ci si chiede spesso perché qualcuno sia morto giovane, attribuendo a volte la responsabilità a un'assenza di Dio, ma questa non ricade su di Lui, dato che Egli ha già fatto la Sua parte 2000 anni fa per mezzo delle lividure di Gesù. Chi ha fede invece, non si chiede il perché, si impegna a credere ancor di più, sapendo che Dio ha già operato. Le aspettative soprannaturali si fondano sul fare ciò che è giusto secondo la Parola di Dio, quindi, per vivere un anno soprannaturale, non basta solo desiderarlo o proclamarlo, ma è necessario obbedire e agire in accordo alla volontà di Dio per avere il diritto di ricevere ciò in cui crediamo. Molti parlano di aspettarsi grandi cose quest'anno, ma la vera domanda è se stiamo facendo ciò che è giusto per ricevere tali benedizioni. Quante persone pregano costantemente per la salvezza delle loro famiglie senza assistere a cambiamenti significativi? Quali azioni potrebbero intraprendere per cambiare questo scenario? La chiave è agire in accordo con la Parola di Dio. Molte persone si aspettano un cambiamento economico da Dio, ma la domanda fondamentale è: stiamo effettivamente compiendo le azioni giuste? Se desideriamo un cambiamento nella nostra situazione economica, dobbiamo valutare se stiamo effettivamente seminando nel modo corretto, adempiendo alle responsabilità come restituire la decima e dare le offerte, seguendo gli insegnamenti delle Scritture. Dio richiede un coinvolgimento attivo, non solo un desiderio passivo, ma un'azione concreta. Sapete, aspettarsi la ricompensa divina significa fare ciò che è giusto agli occhi di Dio: obbedire, pregare, digiunare, adorare e seminare restando saldi nella fede, garantendo così un'abbondante raccolta nella nostra vita, perché raccogliamo ciò che abbiamo seminato nell'area finanziaria in base alla Parola di Dio. Per questo motivo il nuovo anno, sarà migliore a quelli passati, non solo desiderandolo ma iniziando a fare la cosa giusta. Come Dio stesso ha detto, se ubbidiamo e Lo mettiamo alla prova facendo la cosa giusta, vedremo il cielo aprirsi e riceveremo benedizioni così abbondanti da non poterle contenere. Fare la cosa giusta, vuol dire porre le nostre aspettative su Dio per evitare delusioni, perché Egli non ci deluderà mai. Sapete, la delusione spesso sorge dall'aver posto aspettative su persone, luoghi o cose sbagliate, impedendoci di ricevere ciò in cui credevamo, al contrario, Dio non delude mai perché le Sue capacità superano sempre le nostre aspettative. Quindi prepariamoci per il nuovo anno, proteggendo il nostro cuore dalle delusioni e ponendo le nostre aspettative su Dio. Se speriamo in poco, Dio ci invita a credere in molto; piccole aspettative diventano grandi speranze realizzate per la Sua fedeltà, questo perché indipendentemente da ciò che crediamo, le Sue possibilità superano sempre le nostre speranze. Ogni inizio d'anno porta aspettative, ma per realizzarle è essenziale agire con ubbidienza, impegnandoci fin da subito a fare la cosa giusta per un cambiamento in un'area specifica della nostra vita, non limitandoci solo a sperare o a desiderare. La fede richiede azione e non si basa solo sui buoni desideri, ma sull'impegno concreto, quindi, bisogna comprendere che le aspettative divine necessitano di un'effettiva azione da parte nostra per realizzarsi. Stiamo cominciando a fare le cose giuste? Ci stiamo relazionando alle persone con perdono come Dio perdona? Stiamo amando come Dio ama? L'apostolo Paolo, ispirato divinamente, guardate cosa disse:

Galati 6:7; 7 Non v'ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l'uomo semina, quello pure raccoglierà.

Sapete, questo distrugge nella nostra vita, la mentalità dannosa di chi si lamenta costantemente e che pensa che tutto gli vada sempre contro. Dio ci avverte che raccoglieremo sempre ciò che abbiamo seminato, e se vogliamo uscire da questa situazione e da questa mentalità, dobbiamo ammettere questa realtà senza ingannarci. In altri termini, la semina determina il raccolto: seminando bene otterremo un buon risultato, mentre una semina negativa produrrà conseguenze negative, quindi, dobbiamo fare ciò che è giusto, come indicato nella Parola di Dio. Per concludere, ritorniamo al verso che abbiamo letto inizialmente, dello zoppo fuori alla porta detta “Bella”:

Atti 3:6; 6 Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!».

In quel momento, nonostante l'Apostolo Pietro avesse pronunciato parole di fede, lo zoppo, pur avendo ricevuto quelle parole, ancora non aveva ottenuto la guarigione.

Versi 7-8; 7 E, presolo per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante i suoi piedi e le caviglie si rafforzarono. 8 E con un balzo si rizzò in piedi e si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio.

Cos'è che ha attivato il miracolo? L'azione giusta: “Nel nome di Gesù, alzati e cammina”, ma non è stata ancora quella, è stato quando l'Apostolo Pietro prese la sua mano e lo alzò, che l'azione si è attivata. Questo ci insegna che non basta desiderare o avere pensieri positivi; dobbiamo iniziare ad agire, quindi, se Dio ci ha detto di fare qualcosa, non dobbiamo solo pensarci, ma agire con fede, basandoci sulle Sue promesse.

 

 

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