La preghiera apre i cieli
LA PREGHIERA APRE I CIELI
Domenica 07-08-2016 Predica: Pastore Antonio Russo
Lo scopo del nostro sacerdozio è offrire adorazione e preghiera a Dio. La preghiera apre i cieli, essa è il mezzo diretto per parlare con Dio ed essere trasformati a Sua immagine. Il tabernacolo di Mosè era il luogo in cui i sacerdoti svolgevano il loro servizio, e a noi, che siamo i sacerdoti del Nuovo Testamento, interessa conoscere in cosa deve consistere il nostro servizio. Anche oggi, come al tempo di Mosè, l’altare è luogo di sacrifici e di offerta, il luogo in cui ci si priva di qualcosa, ma a differenza dell’A.T. quelli che noi offriamo a Dio sono sacrifici di tipo spirituale. Un principio sempre valido da tenere presente è quello secondo cui dal cielo non scende nessuna benedizione se prima non sale a Dio la nostra offerta. A dover morire sull’altare, oggi non sono più gli animali, come nell’A.T., ma la nostra natura adamica, che è dura a morire, e solo quando moriamo a noi stessi, Dio può manifestare la Sua vita attraverso di noi. L’altare dell’incenso era fatto di legno d’acacia, che ha la caratteristica di essere molto duro, ed era rivestito d’oro. Il legno rappresenta la natura umana, l’oro rappresenta la natura divina. Questo altare rappresenta Gesù, che aveva due mantelli: quello della natura umana, che è l’unzione, e quello della natura divina, che è la gloria, la perfezione. Il tabernacolo era costituito da tre parti: il cortile, il luogo santo e il luogo santissimo. Nel cortile c’era l’altare dei sacrifici, che parla del sacrificio della croce e della fede che ci serve per appropriarci dei benefici che da esso derivano. Il luogo santo parla dell’unzione; il luogo santissimo parla della gloria. Al cortile potevano accedere quasi tutti, al luogo santo erano ammessi solo i sacerdoti, al luogo santissimo era permesso di entrare solo al sommo sacerdote una volta l’anno. Mosè realizzò il tabernacolo in modo perfetto, secondo le istruzioni dategli da Dio, il quale suggellò quella perfezione facendovi scendere la nuvola della gloria e il fuoco dal cielo. Scopo principale del sacerdote, quindi anche nostro è stare davanti a Dio, ascoltare la Sua voce e ministrare innanzitutto a Lui. Se non offriamo sacrifici spirituali abbiamo fallito lo scopo del nostro sacerdozio e non permettiamo ai cieli di aprirsi su di noi.