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La Rivelazione di Gesù 2°Parte

La Rivelazione di Gesù 2°Parte

 

LA RIVELAZIONE DI GESÙ 2°Parte

Casavatore 03-01-2021                                                                                       ORATORE: PASTORE ANTONIO RUSSO 

Prima di iniziare a condividere la Parola, il Pastore, facendo riferimento al tema de “La rivelazione di Gesù”, ci ha esortati a predicare l’Evangelo in ogni luogo, purtroppo, però, tante volte non ci è consentito andare in determinati luoghi della terra. Ma Dio sta operando in modo soprannaturale, sconvolgendo vite e suscitando esperienze straordinarie che stanno accadendo sia nell'ambito della Palestina sia tra gli arabi e sia tra i giudei. Questo sta accadendo anche tra i bambini che sognano un uomo vestito di bianco e rimangono sorpresi quando si manifesta come Gesù, credendo che sia Lui a soccorrerli nei momenti di necessità. Il tema centrale degli ultimi giorni ha riguardato la continua rivelazione della vera natura di Gesù, mettendo in evidenza quanto poco comprendiamo effettivamente della Sua grandezza, forse appena l'1% o il 2%. Questo indica chiaramente come la nostra comprensione di Gesù sia un percorso in costante evoluzione, destinato a rimanere aperto anche nell'eternità per un approfondimento costante. Nel corso dell'ultima domenica, abbiamo sperimentato una presenza gloriosa di Dio che ha fatto riflettere su come, quando Gesù viene esaltato, attira l'attenzione su di sé. Questo ci ha insegnato che il vero protagonista della nostra vita non dovremmo essere noi stessi, ma piuttosto Gesù, il nucleo della nostra esistenza, è fondamentale, quindi, indirizzare cuore e mente verso Cristo. Facciamo un rapido riepilogo, del messaggio di domenica scorsa, iniziando da una lettura tratta dal libro di Matteo. Quello di cui abbiamo discusso riguardava la domanda comune: “Chi è Gesù?” E Gesù stesso ha posto questa domanda anche ai Suoi discepoli.

Matteo 16:13; 13 Poi Gesù, giunto dalle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dicono gli uomini che io, il Figlio dell'uomo, sia?».   

Ad un certo punto, Egli li ascolta, ma il Suo obiettivo è un altro: cercare di capire quello che loro credono riguardo a chi Egli sia; in realtà, non gli sembrava importare ciò che il mondo diceva di Lui, quindi, nel verso successivo, continua e dice:

Matteo 16:15; 15 Egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?». 16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

Noi comprendiamo chi è Gesù non a causa della nostra intelligenza o abilità, ma grazie alla rivelazione del Padre nella nostra vita. Sapete, ricevere rivelazione, è simile a come togliere un velo e questo ci permette di vedere chiaramente, così è accaduto a Pietro: non è stato merito suo, ma della rivelazione del Padre celeste. Gesù ha detto che lo Spirito Santo, inviato dal Padre, testimonierà di Lui e ci rivelerà la verità; infatti, Lo rivela a coloro che desiderano conoscerLo veramente, trasformando le loro vite profondamente. Quando ci avviciniamo a Dio, realizziamo che noi stessi siamo il problema, ma Dio ha la soluzione che possiamo ricevere abbandonando l'egoismo, trovando così la libertà. Prendendo spunto dal capitolo 16 di Matteo, abbiamo esaminato la dichiarazione di Simon Pietro su Gesù, riconoscendolo come il Cristo, “l'Unto di Dio”. Questa affermazione enfatizza l'importanza dell'unzione sia nella vita di Gesù che nella nostra, perché tutti noi siamo stati unti per servire Dio. Inoltre, Pietro ha dichiarato che Gesù è il Figlio dell'Iddio vivente, evidenziando la Sua divinità e la Sua stessa natura di Dio. Sapete, in confronto alle altre religioni, nel cristianesimo cerchiamo una relazione con l'Onnipotente Iddio. Mentre i fondatori delle altre credenze erano solo esseri umani, Gesù è unico essendo sia vero uomo che vero Dio, anche se nelle altre fedi, Gesù è visto come un profeta, un buon maestro o addirittura uno dei tanti idoli. Tuttavia, la rivelazione di Pietro su Gesù come il Cristo, "l'Unto", e il "Figlio dell'Iddio vivente" è fondamentale: Lui è completamente uomo e completamente Dio. Inoltre, mentre i fondatori di altre religioni sono morti e rimasti nelle loro tombe, Gesù ha vinto sulla morte, dichiarando: "Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà". Gli altri cercavano la verità, mentre Gesù è la via, la verità e la vita; loro erano solo uomini, mentre Gesù è sia Dio che il Figlio di Dio. Riflettiamo sul significato della parola "Dio"; questa parola non è un sostantivo, bensì un titolo che spiegheremo ora. Nel libro dei Salmi, troviamo una frase significativa: «Lo stolto ha detto nel suo cuore: “Non c'è Dio”» (Salmo 14:1). Questa affermazione rappresenta il pensiero di coloro che non conoscono Dio, infatti, alcuni atei sostengono che i seguaci di Gesù hanno inventato la storia della Sua divinità, ma questo è decisamente falso. La Bibbia dimostra il contrario, confutando questa grande menzogna, questo perché, l'obiettivo dello spirito dell'anticristo è negare la divinità di Cristo. Come gli apostoli insegnarono, chi rinnega il Figlio, rinnega anche il Padre, chi conosce il Figlio, conosce anche il Padre. Il titolo "Dio" significa che Lui è auto-esistente e autosufficiente, il che indica che Dio non ha bisogno di noi per esistere, mentre noi abbiamo bisogno di Dio per vivere, Lui non dipende da nessuno per esistere, essendo Onnipotente.

Giovanni 5:26; 26 Poiché, come il Padre ha vita in sé stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in sé stesso;

Questo verso afferma che, come il Padre ha vita in sé stesso, così ha dato al Figlio di avere vita in sé stesso. Siamo noi che riceviamo la vita da Dio; il nostro respiro è un dono, non siamo auto-esistenti né autosufficienti, dipendiamo da Dio per esistere. Gesù non possiede semplicemente la vita, Egli è la vita stessa, l'essenza della vita, Egli si è rivelato come El Shaddai, l'Onnipotente, ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe. Sapete, al tempo i discepoli non erano ancora a tempo pieno ma avevano un lavoro secolare e durante la pesca, pur essendo pescatori esperti, non avevano preso nulla durante la notte. Quando Gesù chiese loro cosa avessero preso, Pietro rispose deluso dicendo che non avevano preso nulla, allora Gesù, come l'auto-esistente e autosufficiente, diede loro una parola: "Gettate le reti dalla parte destra della barca."  Pietro obbedì, seppur con un misto di obbedienza e dubbio, tanto che potrebbe aver detto a Gesù: "Tu sei un maestro eccellente, ma per quanto riguarda la pesca, non si pesca di giorno. Noi abbiamo pescato tutta la notte e non abbiamo preso nulla. Ma alla Tua parola, calerò le reti." Pietro abbassò la rete e catturò una quantità così grande di pesci che la rete cominciò a rompersi, rischiando di perderne l'abbondanza e la raccolta. Questo è ciò che succede quando incontriamo Gesù: una sola parola da parte Sua può cambiare completamente il corso della nostra vita. Sapete, il problema è nella presenza di due voci contrastanti: la prima voce, quella di Dio, giunge mentre leggiamo la Parola, riceviamo istruzioni e siamo spinti ad agire in fede, a muoverci in base alla Sua volontà. Al momento diciamo sì, promettiamo obbedienza, ma al ritorno a casa, cosa accade? Entra in gioco la seconda voce, quella non appartiene a Dio, è del diavolo, che cerca di distrarci dal proposito e dall'opera che Dio ha per noi. Sapete, nel prossimo anno, Dio ci offrirà nuove opportunità: porte aperte nelle nostre famiglie, nel lavoro e nel servizio a Lui, ma per coglierle, dobbiamo compiere due azioni fondamentali.

La prima: Essa consiste nel riconoscere e discernere queste nuove opportunità che Dio ci offre come doni divini, come porte aperte da Dio perché, se non le vediamo, non potremo realizzare ciò che Dio sta operando. La vera domanda è: riusciremo a vederle e discernere cosa Dio sta facendo? Il problema non è se ci saranno, ma se saremo capaci di riconoscerle.

La seconda: È che, quando vediamo quella porta, quella nuova opportunità che Dio ci sta offrendo, dobbiamo agire con fede e per fede, avendo la certezza che l'autosufficiente, l'auto-esistente e l'Onnipotente è con noi. Dobbiamo fare come Pietro che, di fronte all'autorità di Cristo, disse: "Io calerò la rete", senza essere influenzati dal fallimento perché l'Onnipotente non fallisce mai. Quindi, ringraziamo Dio per ciò che ha già fatto: liberazioni, guarigioni e provvidenza nei momenti di bisogno, sapendo che il meglio deve ancora arrivare. Dio ha preparato meraviglie per la nostra vita e dobbiamo essere pronti ad obbedire, agendo con fede sulla Sua Parola.

Continuiamo ora con la rivelazione che ricevette Pietro nei versi riportati in Matteo.

Matteo 16:17; 17 E Gesù, rispondendo, gli disse: «Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.

In altre parole, quello che Gesù gli stava dicendo era che non è stata la sapienza o l'abilità umana a rivelargli ciò, ma piuttosto, Dio stesso.

Verso 18; 18 Ed io altresì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell'inferno non la potranno vincere.

Gesù, non lo chiama più Simone, vi ricordate il perché? Questo nome significa instabilità e rappresenta la natura mutevole, simile a una canna che si piega al vento delle circostanze. Ma quando Gesù gli cambia il nome in Pietro, il cui significato in greco è "Petros" o "piccola pietra", avviene un cambiamento radicale dovuto alla rivelazione dell'identità di Gesù. Tuttavia, il nome "Petra", che significa “sasso”, non è stato attribuito a Pietro, ma rappresenta il concetto più grande di una roccia o fondamento, indicando Cristo stesso come la roccia o fondazione su cui la Chiesa è costruita. Infatti, anche se la Chiesa cattolica può avere pensieri dottrinali diversi, noi sappiamo che la nostra roccia è Cristo, la nostra pietra angolare, perché la Chiesa non è fondata su un uomo, ma su Cristo e sulla rivelazione di chi è Gesù. La parola "Chiesa" deriva dal greco "Ecclesia", “I chiamati fuori”, che significa l'agenzia di Dio, l'agenzia del Suo governo qui sulla terra. In altri termini, Essa è l'estensione del Regno di Dio qui sulla terra, che ha ricevuto potenza e autorità grazie all'Iddio Onnipotente, colui che guarisce, libera e sana. Il verso continua e afferma che le porte dell'inferno, riferendosi alla Chiesa, non la potranno vincere, perché? Perché Cristo è la pietra angolare, la roccia su cui poggiamo la nostra vita. Sapete, molti cristiani, commettono l'errore di nascondersi, pregando Dio di proteggerli, mettendosi dietro la porta dell'inferno, chiedendo di non fargli accadere nulla. Ma questo approccio è sbagliato, dobbiamo stare in prima linea, combattendo, non dietro e impauriti, come figli di Dio, dobbiamo affrontare le sfide, combatterle nel nome di Gesù, abbattendo le porte dell'inferno. Dobbiamo essere coraggiosi, affrontare i nostri bisogni e le difficoltà nel nome di Gesù, così che sfide come depressione, oppressione, malattia e paura non prevalgano su di noi.

Verso 19; 19 Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli».

A tutti noi sono state conferite "le chiavi", non solo a Pietro, rappresentando autorità e potere; Dio ci ha dato tale autorità, concedendoci le chiavi del Regno dei Cieli, con il potere di legare e liberare sia sulla terra che in cielo. Questo ci permette di vietare sulla terra ciò che è già vietato nei cieli: proibiamo malattie, povertà e qualsiasi opera delle tenebre nel nome di Gesù e, quando lo proclamiamo, il cielo risponde. Chi è Gesù per noi? È il nostro meraviglioso Signore, l’Onnipotente, l’El Shaddai, l’Autosufficiente e l’Autoesistente.

Nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 4, si racconta di un incontro tra Gesù e una donna samaritana. Gesù, prima di chiederle dell'acqua da bere, mandò i Suoi dodici discepoli a fare la spesa, prevedendo che sarebbero stati un ostacolo. Quindi, mentre iniziarono a parlare, Gesù raccontò la storia della vita della donna e lei ne rimase sorpresa, chiedendo se Egli fosse un profeta.

Giovanni 4:25-26; 25 La donna gli disse: «Io so che il Messia, che è chiamato Cristo, deve venire; quando sarà venuto lui ci annunzierà ogni cosa». 26 Gesù le disse: «Io sono, colui che ti parla».

Gesù si sta rivelando, non intende rimanere nascosto, Egli desidera farsi conoscere, solo che fatichiamo a comprendere chi Egli sia veramente. Ma Gesù ci sta dicendo che è colui che ci parla e ci guarisce, colui che ci benedice, che ci rende prosperi, colui che ci ama.

Verso 27; 27 In quel momento arrivarono i suoi discepoli e si meravigliarono che parlasse con una donna; nessuno però gli disse: «Che vuoi?» o: «Perché parli con lei?». 

Quindi, arrivarono i Suoi discepoli, svelando così il motivo per cui li aveva mandati a fare la spesa: sarebbero diventati un ostacolo. Infatti, essi si meravigliarono del fatto che Gesù stesse parlando con una donna, soprattutto perché lei era samaritana, in contrasto con la cultura di quel tempo che limitavano le interazioni tra giudei e samaritani. Questo rappresenta l'atteggiamento dello spirito religioso, che impedisce l'opera di Dio nella vita delle persone. Comunque, anche se si stupirono del Suo parlare con la donna, nessuno osò chiedergli il motivo o porgergli la domanda su questa scelta.

Verso 28; 28 La donna allora, lasciato il suo secchio, se ne andò in città e disse alla gente:

La donna era lì per attingere dell'acqua, ma non era più interessata all'acqua, quando Gesù le disse che le avrebbe dato un'acqua che avrebbe placato per sempre la sua sete. Sapete, la donna andava sempre a prendere l’acqua a mezzogiorno per evitare il giudizio dei suoi concittadini, che sapevano dei suoi cinque matrimoni e della situazione che stava vivendo con il sesto uomo che non era suo marito. Così, dopo che Gesù le svelò dettagli della sua vita, lei corse in città dicendo alla gente di andare a vedere un uomo che le aveva rivelato tutto su di lei, chiedendosi se potesse essere il Cristo. Inizialmente pensava che fosse un profeta ma alla fine ebbe la rivelazione che era il Messia "l'Unto del Dio Onnipotente". Su questo, c’è da dire anche un’altra cosa, Gesù si rivelò a lei, ma nonostante questo, quando andò in città già non ne era tanto sicura che Egli fosse il Messia perché ai suoi concittadini disse: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che io ho fatto; non sarà forse lui il Cristo?». Questo significa che anche noi, pur avendo avuto esperienze soprannaturali con l'opera di Cristo, spesso, di fronte ai problemi o alle circostanze, siamo assaliti da piccoli dubbi che, sebbene siano insignificanti, continuano ad esistere.

In tutta la Bibbia, dai libri della Genesi all'Apocalisse, sono presenti 66 libri che parlano del Cristo, esaltano il Messia e menzionano il Padre che lo ha mandato e lo Spirito Santo che ne parla. Pensavamo di conoscerLo ma in realtà non lo conosciamo del tutto e più andiamo avanti, più abbiamo bisogno di conoscerLo sempre di più.

Sapete qual è il proposito del libro dell’Apocalisse? Lo troviamo in:

Apocalisse 1:1; 1 Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere rapidamente e che egli fece conoscere, mandandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni,

Questo libro non è stato dato per farci conoscere la Bestia, ma è un modo per rivelarci chi è veramente Gesù Cristo. Andiamo alla conclusione leggendo un verso in Apocalisse, che ci dice chi è Gesù. Ci sono quattro creature viventi in questo capitolo, con occhi da tutte le parti, rappresentanti l'onniscienza di Dio, che Lo adoravano gridando “Santo, Santo, Santo".

Queste quattro creature raffigurano quattro aspetti della persona di Gesù. Guardate ad Isaia, riportato nel capitolo 11, cosa gli fu rivelato:

Isaia 11:2; 2 Lo Spirito dell'Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell'Eterno.  

Questi versetti descrivono i sette attributi dello Spirito Santo che si poseranno sul Messia secondo la profezia. Le caratteristiche delle quattro creature viventi menzionate nell'Apocalisse aggiungono dettagli a quelle descritte precedentemente da Isaia.

Apocalisse 4:7; 7 Il primo essere vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente simile a un vitello, il terzo essere vivente aveva la faccia come un uomo e il quarto era simile a un'aquila.   

Il primo essere vivente: Era simile a un leone. Chi è il leone? È il re della giungla, il Leone della tribù di Giuda. Una delle caratteristiche distintive del leone è il suo ruggito, e così anche noi dobbiamo ruggire davanti alla porta dell'inferno.

Il secondo essere vivente: Era simile a un vitello o un bue, che rappresenta il servo dell'Eterno, simboleggiando l'agnello di Dio che offre la propria vita al posto nostro.

Il terzo essere vivente: Aveva la faccia di un uomo, raffigurando il Figlio dell'uomo, il Messia, il Cristo. Questa rappresentazione della faccia umana indica la Sua natura umana.

Il quarto essere vivente: È simile ad un’aquila, la cui rappresentazione è associata al Dio Padre, al Dio Figlio e allo Spirito Santo, suggerendo la soprannaturalità, la sovranità e la guida divina presente nella Trinità.

 

 

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