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La Rivelazione di Gesù

La Rivelazione di Gesù

 

LA RIVELAZIONE DI GESÙ

Casavatore 03/12/2023                                                                                 ORATORE: PASTORE ANTONIO RUSSO

Con questa serata, concludiamo una serie dedicata alle testimonianze per iniziare un nuovo percorso centrato sulla persona di Gesù, concentrandoci in particolare sulla Sua rivelazione, perché è attraverso di essa che possiamo davvero conoscere chi Egli è. Alcuni potrebbero pensare di conoscere già Gesù perché credenti, ma potrebbero essere ingannati: se considerassimo una sorta di statistica, ognuno di noi possiede soltanto una minima parte, forse il 2% o anche meno, di conoscenza su Gesù. Quindi, c'è ancora molto da scoprire e comprendere su di Lui, perché questa conoscenza non si limita alla mente, ma coinvolge una rivelazione che porta a cambiamenti e trasformazioni nelle nostre vite. È importante sottolineare che anche nell'eternità, quando saremo in cielo, la nostra conoscenza di Gesù non raggiungerà mai un limite, perché Egli continuerà a rivelarsi in modi sempre nuovi, così come fa durante il nostro cammino terreno. Sapete, esistono vari aspetti della Sua persona di cui abbiamo bisogno di ricevere rivelazione, così nelle prossime settimane, esploreremo l'umanità di Gesù, la Sua divinità e la Sua natura, sia come vero uomo sia come Dio. Molti cristiani conoscono concetti e argomenti generali legati a Cristo, altri invece lo conoscono solo come il Salvatore, ma questi spesso mancano di una comprensione approfondita della Sua persona e dei Suoi insegnamenti. Gesù affermò che, se fosse stato innalzato, avrebbe attratto tutti a sé, questo sottolinea l'importanza di concentrarsi meno su noi stessi e promuovere l'esaltazione di Cristo nelle nostre vite, perché con la Sua crescita, il proprio io diminuisce. Questo è un principio che tutti dovrebbero praticare e che i credenti, in quanto figli di Dio, dovrebbero insegnare.

Giovanni 12:32; 32 Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me».

Ora, parlando di Gesù, la Sua nascita, sebbene non sia avvenuta il 25 dicembre come comunemente si pensa, è stata un evento straordinario, tanto glorioso quanto soprannaturale. Questo mese ci offre comunque l'opportunità di ricordare Gesù, perché senza la Sua nascita, nessuno di noi oggi potrebbe partecipare a un servizio di culto a Dio. Pertanto, celebriamo e glorifichiamo Dio, concentrandoci nella predicazione di Cristo durante questo periodo. Ora, se non della Sua nascita, possiamo discutere della Sua morte, la quale è stata così gloriosa quanto la Sua resurrezione; infatti, Gesù non è rimasto nella tomba, ma è risorto. Potremmo anche considerare la Sua ascensione e il Suo ritorno, perché Egli ha promesso di tornare. Inoltre, analizzando la personalità e le caratteristiche di Gesù, lo conosciamo come il Salvatore, come l’Eterno che guarisce, come affermato dalle Scritture riguardo alle Sue lividure. Lo si può conoscere come il Liberatore che rompe le catene quando riceviamo la rivelazione della Sua liberazione; ed è il Provveditore che soddisfa ad ogni nostro bisogno quindi, è essenziale onorare Dio per la Sua provvidenza, perché è Lui che ci sostiene, non il nostro sforzo o la nostra salute fisica. Quindi, anziché attribuire gloria ad altre cose o cercare di prendere meriti per noi stessi, diamo invece gloria al nostro meraviglioso Signore. Nella seconda lettera ai Corinzi, c’è la spiegazione del motivo per cui il mondo non conosce Dio o Gesù.

2°Corinzi 4:4; 4 nei quali il dio di questo secolo ha accecato le menti di quelli che non credono, affinché non risplenda loro la luce dell'evangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio.

L'iddio di questo secolo, che si riferisce a Satana, ha accecato le menti degli increduli impedendo loro di comprendere la luce del Vangelo e la gloria di Cristo, immagine di Dio. Questa oscura opera di Satana non influisce solo su coloro che non hanno mai incontrato Gesù, ma anche sui credenti che, anziché accogliere la Parola di Dio con fede, iniziano a nutrire dubbi. Sapete, le varie religioni vedono Gesù in molteplici modi: come un bravo maestro, un profeta, una figura meravigliosa o una leggenda; lo considerano un uomo rilevante nella storia, ma spesso non riconoscono la Sua importanza fondamentale: non lo vedono come il Figlio di Dio. Questo rifiuto, come evidenziato nelle Epistole di Pietro, Giacomo e Giovanni, è considerato lo spirito dell'anticristo, perché equivale a rinnegare il Padre. Coloro che non riconoscono Gesù come Figlio di Dio, accettando invece solo il Suo ruolo come un bravo profeta secondo molte credenze religiose, si sottopongono ad un'opera diabolica. Questa considerazione ci porta anche a riflettere sul vero significato del ruolo di un profeta. Se non crediamo nelle parole che un profeta ha pronunciato, tra le quali c'è quella in cui Gesù afferma: “Io sono la via, la verità e la vita”, o ancora “Nessuno può arrivare al Padre se non attraverso di me”, perché non credere in tali parole? Spesso, quando ci avviciniamo a persone che si dichiarano cristiane e offriamo di pregare per loro dopo aver predicato la Parola, molti si mostrano sorpresi. Mentre per molti Gesù è considerato solo un personaggio storico, in realtà Egli è il Dio del presente, capace di guarire, liberare e restaurare ora, nel presente. Tuttavia, alcuni nella religiosità credono che Gesù agirà solo un giorno nella loro vita, trascurando il fatto che quel giorno è costantemente davanti a loro e non lo sperimentano nel presente. La mancanza di rivelazione su chi è veramente Gesù, oggi rappresenta una grande lacuna nella Chiesa di Cristo. Molti parlano di Gesù e predicano su di Lui, ma non lo conoscono realmente o non hanno vissuto la Sua vita nella propria esperienza. Gesù non è una scoperta da fare, ma una rivelazione da comprendere e abbracciare nella propria vita. La domanda su chi sia Gesù, colui che ha cambiato la storia, compiuto miracoli, guarito gli infermi, è una domanda cruciale che molte persone si pongono. La riflessione principale è: riesci a immaginare il cristianesimo senza Cristo? E di conseguenza, la nostra vita senza Gesù? È importante notare che in molte altre religioni, come nel buddismo, non si richiede una relazione personale con Buddha perché è deceduto; allo stesso modo, i musulmani non possono avere una relazione con Maometto in quanto è morto. Ma nel cristianesimo, la nostra unicità risiede nel fatto che richiede una relazione con il Suo fondatore Gesù, che è vivo. La Sua presenza è così viva nei nostri cuori che, quando preghiamo, ci ascolta; quando lo cerchiamo, ci risponde; quando bussiamo, ci apre. La distinzione basilare che contraddistingue il cristianesimo dalle altre religioni risiede nel fatto che per noi, Gesù è vivo e possiamo comunicare con Lui, altrimenti non avremmo comunione o preghiera, né stabilire una relazione con un morto. Ma perché non dovremmo avere una relazione con Gesù? Sapete, a volte, nella nostra mentalità, consideriamo Gesù come un semplice accessorio nella vita, simile a un vestito, delle scarpe, una macchina o persino un cane. Questo modo di pensare deriva dalla mancanza di un'esperienza personale con Dio, ma chi lo ha sperimentato, riconosce che Gesù è la fonte stessa della nostra esistenza e senza di Lui non possiamo fare nulla, perché Egli è la nostra vita.

Giovanni 15:5; 5 Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla.  

Non possiamo esistere, come un ramo senza l'albero; Gesù è la vite e noi i tralci, chi dimora in Lui porta molto frutto, ma questo non deriva dagli sforzi personali bensì dalla nostra comunione e relazione con Gesù. Una relazione con Gesù è essenziale: Egli è la vita stessa e senza di Lui non possiamo vivere, bisogna avere un incontro personale con Lui per sperimentare la trasformazione e comprendere il Suo significato profondo, Egli non è un'aggiunta. Chi è Gesù? Sapete, è stato fra gli esseri umani il più incompreso nella storia, ma Egli non è venuto per scopi politici o per distruggere l'impero romano; è venuto a portare un messaggio di trasformazione nei cuori delle persone. La rivelazione di Gesù va oltre il semplice concetto di Salvatore: i Suoi molteplici nomi nella Bibbia rappresentano i vari aspetti della Sua identità e della Sua missione. Infatti, all'interno delle Scritture, ci sono 365 nomi che si riferiscono a Cristo, ognuno dei quali rappresenta un particolare aspetto di chi Egli è, cosa fa e cosa intende fare. Per comprendere meglio chi è Gesù, dobbiamo nascere di nuovo e vivere una vita trasformata, permettendo al nostro modo di pensare di essere rinnovato, questo è il nostro viaggio nella rivelazione di Gesù.

Matteo 16:13; 13 Poi Gesù, giunto dalle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dicono gli uomini che io, il Figlio dell'uomo, sia?».

Questa scrittura ci fa comprendere di quanto la rivelazione dell'identità di Gesù sia un tema importante. Da notare che, quando Gesù chiese ai Suoi discepoli chi pensassero fosse, nonostante avessero trascorso tre anni con Lui e assistito ai Suoi miracoli, non riuscivano ancora a comprendere pienamente la Sua identità. Questa condizione, attribuita alla familiarità, è un problema che affligge anche noi, impedendoci di ricevere la rivelazione divina. Infatti, essere troppo familiari con Dio o con coloro che trasmettono la Sua parola può limitare la nostra capacità di ricevere da Lui. Inoltre, la familiarità può causare mancanza di rispetto per ciò che è sacro e divino, ostacolandoci dal ricevere le benedizioni e la guida che Dio desidera darci. Pensate, che, come abbiamo visto, anche dopo aver vissuto con Gesù, a causa della loro eccessiva familiarità, i discepoli sembravano incapaci di comprendere pienamente la Sua vera identità o di ricevere una risposta soddisfacente alla domanda su chi fosse realmente. Quindi, è essenziale mantenere un equilibrio tra familiarità e rispetto, perché questo ci consente di essere aperti e di ricevere ciò che Dio desidera offrire alle nostre vite.

Matteo 9:6; 6 Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha autorità in terra di perdonare i peccati: Alzati (disse al paralitico), prendi il tuo letto e vattene a casa tua!».

L'identità di Gesù come Messia si rivela nelle parole “il Figlio dell'uomo”, un termine che rappresenta il Messia atteso. Quando nelle Scritture Gesù si definisce “Figlio dell'uomo”, sta sottolineando la Sua natura messianica. Questa mancanza di rivelazione riflette un problema che affrontiamo oggi: nonostante Gesù si riveli, molti non lo comprendono. Questo paragone è simile a quando abbiamo il dottore a portata di mano ma torniamo a casa malati; abbiamo la soluzione ai nostri problemi disponibile, ma a causa della familiarità, non ne approfittiamo. La stessa familiarità impedisce di ricevere la parola che può portare guarigione e restaurazione. Questo è simile al dilemma dei discepoli, che non riuscivano ancora a comprendere la rivelazione di Gesù come il Messia, il Salvatore, il Guaritore e il Ristoratore che stavano attendendo.

Atti 10:38; 38 come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui.

Gesù era potenziato con un'unzione soprannaturale, che Gli consentiva di compiere opere divine; "Egli era l’Unto di Dio". Cosa significa essere "unto"? Significa avere capacità soprannaturali per compiere atti impossibili. Sapete, tutti noi siamo unti per compiere l'opera divina, e la nostra fedeltà alla chiamata di Dio è cruciale perché è in quel contesto che tale unzione si manifesta. Il termine “Cristiano”, proveniente da “Cristo”, identifica Gesù come il Messia unto, mentre nell’Antico Testamento, sacerdoti, profeti e re richiedevano l'unzione per adempiere ai loro doveri. Ancora oggi, l'unzione rimane essenziale per portare avanti l'opera di Dio, specialmente nell'evangelizzazione che richiede l'abilità di guarire, liberare e profetizzare nel nome di Gesù. Nel vangelo di Matteo, Gesù stava introducendo i Suoi discepoli alla rivelazione di chi Egli fosse, nonostante le opinioni degli altri; questo sottolinea che senza la Sua rivelazione diretta, non potremo mai comprendere chi sia veramente Gesù.

Matteo 16:15-16; 15 Egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?». 16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

Da notare il motivo per cui lo chiama Simon Pietro; sebbene si chiami Simone, Gesù cambia il suo nome perché in esso sono racchiusi il suo destino e il suo proposito. Il nome Simone significa “canna”, simile a quelle piante che si trovano presso i fiumi, che hanno la caratteristica di essere flessibili e di piegarsi secondo la direzione del vento. Infatti, Simone viveva nella paura e nell'instabilità, come molte persone, ma con l'incontro con Cristo, tutto è cambiato. Sapete, anche noi eravamo come Simone, instabili e incostanti, ma incontrando Gesù, siamo stati trasformati come Pietro, stabili e saldi nel proposito di Dio per noi. Quindi, mentre Simone rappresentava la condizione umana, diventare Pietro sottolinea il raggiungimento ad un livello superiore, in quanto si è afferrato la rivelazione di chi è veramente Gesù tramite lo Spirito Santo che è in noi. Concludo sottolineando che la nostra resistenza e vittoria nelle avversità sono alimentate dalla potente consapevolezza della presenza incondizionata di Cristo in noi, insieme alla fiducia nella Sua guida nei momenti difficili. Sapete, è essenziale sottolineare che la rivelazione di Cristo nel nostro cuore va oltre la mera conoscenza intellettuale; è un'intuizione interiore, una consapevolezza tangibile e viva della Sua presenza e potenza nella realtà quotidiana. Questo perché la forza che Cristo ci dona non solo ci permette di affrontare le tempeste, ma ci fornisce anche la fiducia e la determinazione per superarle, riaffermando la Sua sovranità in ogni circostanza. La ricezione di questa rivelazione su chi è veramente Gesù non è un processo individuale; è lo Spirito Santo che attiva e rende viva questa consapevolezza nel nostro spirito. Infatti, lo Spirito Santo agisce come elemento di stimolazione in questo processo, rivelando e approfondendo la comprensione della presenza e della potenza di Cristo nella nostra vita quotidiana. 

 

 

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