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La Visione dell'Amore di Dio per il Mondo

La Visione dell'Amore di Dio per il Mondo

 

LA VISIONE DELL'AMORE DI DIO PER IL MONDO

Casavatore 25-02-2024                                                                            PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO 

In questo servizio di culto, il Pastore ci ha condiviso qualcosa che ci ricorda che tutto è iniziato circa 2000 anni fa con Gesù, il quale ha vissuto, è stato sepolto a Gerusalemme, ma è risorto, dando inizio a un'esperienza soprannaturale con lo Spirito Santo. Oggi, pur trovandoci in un luogo diverso, non possiamo dimenticare le nostre radici come figli di Dio, il che dovrebbe infonderci una grande gratitudine; per questo, il messaggio parla dell'amore di Dio e della Sua visione per il mondo, con Giovanni 3:16 come uno dei testi che leggeremo.

Giovanni 3:16; 16 Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Ma quanto è grande l'amore di Dio per il mondo? È questo ciò che vogliamo evidenziare, perché noi dobbiamo essere grati a Dio, essendo stati noi stessi nel mondo, in quella condizione che presto vi mostreremo attraverso una statistica. Sebbene possa rappresentare solo il 10% di ciò che il mondo sta realmente vivendo oggi, eravamo immersi in tale condizione, ma grazie alla misericordia, alla grazia e all'amore di Dio, siamo stati tirati fuori da essa. Vi spiegheremo quindi il significato della parola "mondo", inteso come contrario a Dio e guidato da Satana. Esistono diverse parole greche per definire il concetto di mondo, che esploreremo più avanti, ma è importante che siamo consapevoli di questa realtà sin da ora. La Bibbia ci insegna che Dio ha donato il meglio di Sé stesso, Suo figlio, e Gesù ha offerto il meglio di Sé stesso attraverso la Sua vita. Infatti, quando è venuto sulla terra, il Suo obiettivo era cercare e salvare coloro che erano perduti, e noi eravamo tra quelli, ma, Gesù non ci ha abbandonati al nostro destino; è venuto a cercarci, ci ha trovati e ci ha salvati. È importante sottolineare che Gesù è venuto per cercare e salvare i tesori della terra, che non sono costituiti da pietre preziose o ricchezze materiali, ma da ognuno di noi che siamo il tesoro di Dio, il Suo gioiello speciale.

Luca 19:10; 10 Perché il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Quindi, Gesù, il Figlio dell'uomo e nostro Signore, è venuto a cercare e salvare noi che eravamo perduti, marci e puzzolenti, spiritualmente parlando. Anche se eravamo in una condizione disperata, Egli è venuto a tirarci fuori da quella situazione, rimanendo Santo e incontaminato, nonostante abbia dovuto mettere le mani nel luogo più sporco. Purtroppo, anche persone all'interno della Chiesa vivono ancora nel compromesso, ma è fondamentale che ci impegniamo seriamente con Dio. Come scritto in Apocalisse, Dio non tollera l'apatia spirituale; quindi, scegliamo di essere completamente per Gesù. Ora, mostriamo una statistica per farci rendere conto della condizione attuale del mondo in cui vivevamo prima. Intanto, oggi sulla faccia della terra sono presenti circa 8 miliardi di persone, che non sono poche, considerando che meno di cinquant'anni fa eravamo circa 3,8 miliardi. Riflettiamo dunque su come la popolazione sia aumentata così rapidamente sulla terra in così poco tempo.

Guardiamo quindi la statistica cosa dice e cerchiamo di comprenderla meglio:

1) 7,5 miliardi della popolazione mondiale è inferma o malata.

Quindi, ciò significa che soltanto 500 milioni di persone non soffrono di infermità o malattie, e, detto tra noi, sono i credenti, o una parte di essi, privilegiati in quanto tali. Infatti, in questa lista, non dovremmo essere inclusi, perché abbiamo un Dio Onnipotente che si è rivelato come "Io sono l'Eterno che ti guarisce", già nell'Antico Testamento. Quindi, l'infermità e la malattia non sono qualcosa che appartiene ai figli di Dio nel nome di Gesù, come testimoniato in primo Pietro, capitolo due, verso 24, dove l'Apostolo Pietro scrive: "Per le Sue lividure noi siamo stati guariti".

2) 11,8 milioni di persone muoiono ogni anno per uso di droghe.

3) 264 milioni di persone soffrono di depressione.

Sapete, queste persone vivono nell'ansia, senza speranza, nella paura e con attacchi di panico all'interno delle loro case, purtroppo, il mondo è così, perché è privo di Dio, privo di speranza e privo di fede.

4) Il 30% della popolazione mondiale non è eterosessuale.

5) 25,5 milioni di donne e 7,9 milioni di uomini, sperimentano violenze sessuali durante l'arco della loro vita.

6) In Italia, un'adolescente su 5 è schiavo della pornografia.

7) Turismo sessuale minorile: il triste primato europeo, come numero di clienti, è detenuto dall’Italia.

Definito come il business più diffuso di questo tempo, la pedopornografia sta ottenendo un grande successo finanziario.

8) 72 milioni di persone nel mondo consultano siti di pornografia.

Quindi, immaginate come il diavolo cerchi di instillare menzogne e bugie nelle menti delle persone.

9) Il gruppo principale di chi usa questi siti di pornografia, sono gli adolescenti dai 12 ai 17 anni.

Quanti anni hanno i nostri figli? Vegliamo su di loro, dicendogli: "Figlio mio, ti voglio bene, ma devo vigilare sulla tua vita".

10) Dal 70% all’80% delle famiglie nel mondo sono disfunzionali.

Famiglie disfunzionali: cosa significano? Si tratta di famiglie caratterizzate da problemi di comunicazione mancante, dove invece di comunicare si litiga e si urla.

11) Il 34% dei bambini vivono con un solo genitore.

12) 2,6 miliardi di euro rappresenta l’ammontare della corruzione mondiale (il 5% del PIL).

Viviamo in un mondo segnato dalla corruzione, dove molti commercianti credono erroneamente che per vendere i loro prodotti debbano mentire. Tuttavia, noi figli di Dio dobbiamo onorare Dio nelle nostre attività e dichiarare la grazia divina su di noi, quindi, non dobbiamo cedere alla corruzione, ma rimanere integri, perché il favore di Dio è con noi. Sapete, lo scuotimento mondiale che stiamo vivendo da anni è causato dalla diffusa corruzione nel mondo.

13) 698 milioni di persone vivono nella povertà estrema del mondo.

Stiamo parlando di quasi un miliardo di persone, 698 milioni, che vivono in povertà estrema, prive di cibo e acqua. A volte ci lamentiamo delle cose di cui disponiamo, invece dovremmo essere grati a Dio per ciò che abbiamo, come avere cibo ogni giorno, soprattutto considerando che tante persone nel mondo soffrono la fame.

Quindi, abbiamo visto che la condizione del mondo di oggi è quella in cui viviamo, ma la domanda che dovremmo porci è: perché il mondo si trova in questa situazione? Ci sono due risposte: innanzitutto, la condizione generale del mondo è causata dal peccato, una ribellione e una disubbidienza verso Dio. In secondo luogo, la Chiesa, chiamata a fare la sua parte, purtroppo non la sta facendo. Quindi, dobbiamo prendere coscienza del nostro ruolo e agire di conseguenza, comprendendo che non possiamo salvare il mondo, quello lo ha fatto Gesù, ma possiamo essere strumenti di Dio per portare cambiamento e liberazione. Molti nella Chiesa si combattono tra loro, mentre dovremmo essere la soluzione e la risposta di Dio per il mondo.  Le statistiche sulla condizione del mondo dovrebbero aprirci gli occhi e spingerci a condividere l'Evangelo con coloro che sono disperati e in pericolo, e a concentrarci sul proposito di Dio per la nostra vita anziché combatterci tra di noi. Le lotte interne creano scandali che allontanano le persone dalla Chiesa e da Dio; pertanto, dobbiamo comprendere la grande responsabilità che abbiamo. Sapete, un pastore di una chiesa non assume il suo ruolo per essere stato votato o scelto dagli uomini, ma perché la sua chiamata è divina. Per questo, i pastori e i mentori, che fungono da guide spirituali e curano i membri delle loro comunità, si sacrificano molto per il bene delle anime, soffrendo per la Chiesa quando subisce danni. Noi abbiamo sperimentato il cambiamento che Dio ha portato nelle nostre vite, ma ciò ci spinge a riconoscere che milioni di persone là fuori non hanno ancora incontrato quella stessa speranza che noi abbiamo. Ogni persona, in ogni quartiere, in ogni città, ha diritto alla speranza che Gesù offre, perché per ognuno di loro Gesù è morto sulla croce. Il diavolo vorrebbe farci credere che tutto va bene, che tutti i problemi sono risolti e che tutto è tranquillo, ma questa è solo una trappola per condurci verso l'inferno, perché la realtà è diversa, c'è bisogno di risposte concrete.

Ora, perché la Chiesa non sta rispondendo al bisogno del mondo?

Primo motivo; perché la Chiesa oggi ha perso il senso dell’urgenza.

La Chiesa del primo secolo aveva un senso di urgenza nell'evangelizzazione che ha portato alla sua moltiplicazione, ma oggi sembra che tale urgenza sia stata persa. Troppo spesso ci concentriamo su questioni materiali anziché diffondere il messaggio trasformativo dell'Evangelo e questa mancanza di risposta alle necessità umane, riflette una Chiesa che ha dimenticato il suo compito principale. Anche se non siamo noi a dover salvare il mondo, Gesù ci ha dato il compito di diffondere il Suo messaggio vivendo nel timore di Dio e trattando gli altri con rispetto, consapevoli che ha dato la Sua vita per loro. Molti dei nostri familiari potrebbero non conoscere Gesù e potremmo aver smesso di condividere con loro l'Evangelo; quindi, dobbiamo prendere l'iniziativa di trascorrere del tempo con loro e condividere il messaggio che ha trasformato le nostre vite, offrendo loro la possibilità di sperimentare lo stesso cambiamento.

Secondo motivo; perché la Chiesa non sta credendo che Gesù ritorna presto.

Sapete, molti credenti nella Chiesa, vivono come se non ci fosse un domani, ma Gesù ha detto nella Sua Parola che c'è un futuro preparato per noi e se crediamo veramente che Gesù tornerà presto, nulla ci impedirà di predicare ovunque e a chiunque, condividendo il messaggio di salvezza.

Terzo motivo; perché la Chiesa ha perso la visione per le anime.

Perché andiamo in chiesa? Noi ci andiamo non solo per Dio, ma soprattutto per noi stessi e per offrire agli altri l'opportunità di ricevere una parola che possa cambiare le loro vite. Inoltre, partecipiamo agli incontri per edificare la nostra fede e diventare strumenti nelle mani di Dio per condividere il messaggio della Parola con gli altri, al fine di salvare anime e liberare le persone dalla schiavitù delle tenebre. In chiesa, durante la scuola del discepolato, il pre-incontro, l'incontro e il post incontro, siamo presenti per questo scopo. Dobbiamo comprendere che quando portiamo persone nuove, offriamo loro la possibilità di incontrare Gesù e quando c'è la chiamata all'altare, dobbiamo pregare e combattere gli spiriti maligni, perché c'è una guerra in atto. Come disse Gesù: "Costringili ad entrare", dimostrando l'amore del Padre, di Gesù e dello Spirito Santo che desidera la salvezza di tutti.

Luca 14:23; 23 Allora il signore disse al servo: "Va' fuori per le vie e lungo le siepi e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena.

Noi siamo chiamati a uscire e ad invitare molte persone nella casa del Signore, predicando la verità e condividendo il messaggio che può liberare le persone, perché la Chiesa non è solo un luogo, ma è il portatore della verità che conduce al Regno di Dio.

Quarto motivo; perché la Chiesa ha perso la visione di raggiungere il mondo.

Sapete, così come le parole pronunciate da una persona sul letto di morte sono significative, Gesù, nei suoi ultimi momenti terreni, prima di ascendere al cielo, ha incaricato i Suoi discepoli di predicare l'Evangelo in tutto il mondo, mostrando il cuore di Dio per i perduti e per le anime bisognose di salvezza. È triste constatare che molti credenti trascurano questo mandato, concentrati solo sui propri problemi anziché condividere la speranza che hanno in Cristo con coloro che li circondano. Dobbiamo superare i pregiudizi e la paura, predicando l'Evangelo ai nostri colleghi, vicini di casa e amici, portando la speranza e la soluzione che solo Cristo può offrire. La Chiesa non è chiamata ad isolarsi dal mondo, ma ad influenzarlo positivamente con il messaggio trasformatore della Parola di Dio.

Quindi, andiamo al tema della visione dell'amore di Dio per il mondo, vedendolo attraverso le Sue compassioni e il Suo amore. Sapete, nell'Antico Testamento, non è presente una grande rivelazione del mondo, ma nel Nuovo Testamento Gesù l'ha portata alla luce. Quando Gesù ha condiviso Giovanni 3:16, i discepoli sono rimasti scioccati e hanno pensato: “Che cosa c'entra il mondo con noi?” Tuttavia, Gesù disse che Dio ha tanto amato il mondo, non solo Israele. Questo ci fa comprendere che Gesù non è interessato solo a noi e alla nostra famiglia, ma al mondo intero. Un’altra riflessione che troviamo in Giovanni 3:16, nella versione amplificata, è scritto che “Dio ha tanto amato e ha profondamente valorizzato il mondo, che ha dato il Suo figlio unigenito”. Ora, tutto ciò che amiamo gli attribuiamo valore, tuttavia, molte persone usano oggi le frasi "Ti amo", "Amore mio", senza comprendere il significato di ciò che dicono, perché quando ami qualcuno, gli attribuisci valore, e quella persona diviene preziosa per te.

A questo punto dobbiamo fare chiarezza riguardo alla parola “mondo”, perché nel testo greco sono presenti tre parole che identificano questo termine.

Prima parola per il mondo, è “Aion”.

Il termine “Aion” esprime il concetto di "mondo" come sistema ribelle contro Dio, guidato da Satana. In Giovanni, quando Gesù dice di non amare il mondo, fa riferimento al termine "aion", appunto come sistema contrario a Dio e ai Suoi principi, questo significa che chi ama questo sistema si pone contro la volontà divina. La Bibbia indica chiaramente che il mondo, gestito da Satana, odia i seguaci di Cristo perché prima ha odiato Gesù, pertanto, non dobbiamo aspettarci l'amore del sistema del mondo, ma piuttosto la sua persecuzione perché contrasta i principi divini e cercherà ogni scusa per farlo, ma noi abbiamo vittoria in Cristo. Quindi, non dobbiamo adottare il modo di pensare, parlare o agire del mondo, ma dobbiamo amarlo con la compassione e la misericordia di Dio, desiderando portare le persone dalle tenebre alla luce.

Seconda parola per il mondo, è “Kòsmos”.

Quando usiamo il termine "Kòsmos", ci riferiamo al mondo fisico, all'universo che osserviamo, ma dobbiamo ricordare che Gesù non è morto per salvare il mare, gli alberi o gli animali, ma per salvare noi, gli esseri umani. È importante ricordare che, mentre tutto ciò che Dio ha creato lo ha definito buono, l’uomo lo ha definito molto buono.

Terza parola per il mondo, è “Oikoùmene”.

La parola “Oikoùmene” indica il mondo inteso come la terra abitata, e ci ricorda le parole di Gesù, che disse: "Dio ha tanto amato il mondo" e quindi "oikoùmene". Questo termine si riferisce alla terra abitata, agli abitanti, agli esseri umani, e non agli animali, al mare, agli alberi o alle piante, ma si riferisce a noi, si riferisce alla creatura umana.

Giovanni 3:17; 17 Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Dio ha amato il mondo e, se Dio ama il mondo, noi dobbiamo amare il mondo; Gesù, a riguardo, un giorno introdusse qualcosa riguardo alla grande raccolta, la raccolta finale. La Bibbia profetizza sugli ultimi tempi e ci dice che ci sarà una grande raccolta, è come se l'ultimo suono della tromba stesse suonando e le persone hanno bisogno di rispondere alle anime come non si sono mai viste prima sulla faccia della terra.

Giovanni 4:35; 35 Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e mirate le campagne come già biancheggiano per la mietitura.

Noi sappiamo discernere le stagioni naturali, ma Gesù ci esorta anche ad osservare le stagioni spirituali e ad avere gli occhi dello spirito aperti, perché le persone sono pronte per accogliere il messaggio della salvezza, ma coloro che devono diffonderlo devono ancora crescere spiritualmente. Sapete, Dio non ha finito con noi, vuole fare molto di più con la nostra vita; quindi, dobbiamo amare le persone e avere il cuore di Dio per loro, perché Egli non è venuto per condannare, ma per cercare e salvare il mondo.

Giovanni 12:47; 47 E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo.

Quanto più ci avviciniamo a Dio, tanto più amiamo ciò che Egli ama, dimostrando compassione, misericordia e amore per il mondo e le persone, un segno della nostra vicinanza a Lui; mentre l'allontanamento dalle persone indica una distanza da Dio e la necessità di avvicinarsi a Lui.

Dobbiamo lavorare sulle nostre attitudini: le buone vanno mantenute e migliorate, le cattive abbandonate, trattando gli altri con gentilezza e amore, seguendo l'esempio di Gesù, l'amico dei peccatori, accogliendo anche le persone più strane nella nostra comunità. Quindi, la prima cosa da fare è cambiare le nostre attitudini sbagliate, perché esse riflettono ciò che siamo e ciò che gli altri vedono nel nostro cuore e anche se ci vengono fatte notare in modo brusco, non giustifichiamo il nostro atteggiamento, ma agiamo per cambiarle. La seconda cosa da considerare è adottare attitudini di compassione, proprio come fece Gesù, che guardava la gente con compassione, identificandosi con il loro dolore, questo non significa solo provare pietà, ma agire con sollecitudine per aiutare gli altri. L'esempio nella Scrittura del buon samaritano illustra chiaramente questo concetto: mentre altri passavano indifferenti, il samaritano si avvicinò, curò le ferite del malcapitato e lo aiutò, dimostrando una compassione pratica e concreta. Questo atteggiamento richiede anche di uscire dalla propria comodità e di assumersi il disagio per aiutare gli altri.

Andiamo alla conclusione, leggendo una scrittura che testimonia della compassione di Gesù, un esempio da imitare.

Matteo 9:35; 35 E Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l'evangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo. 36 Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore.

Perché Gesù insegnava? Perché c'era ignoranza, predicava per spronare le persone a raggiungere il meglio che Dio ha preparato per loro e guariva le malattie, manifestando la volontà divina. Vedendo le folle e il mondo, Gesù non le respingeva con superiorità, ma le considerava con compassione, perché erano stanche e disperse come pecore senza pastore, rappresentando la condizione del mondo odierno, confuso e privo di guida. Dio ci ha liberati, salvati e guariti affinché possiamo portare libertà, salvezza e guarigione agli altri, dimostrando così compassione e amore pratico. Questo richiede un impegno personale, perché ci sono ancora luoghi dove il messaggio del Vangelo non è stato diffuso. Quindi, dobbiamo rispondere alla chiamata di Dio ad essere Suoi operai e credere che Egli ci voglia usare per diffondere il Suo amore e la Sua compassione nel mondo. Che grande privilegio è pregare per i malati, liberare le persone dalle tenebre e condurle nel Regno della luce. Quanti di noi siamo disponibili a impegnarci con Dio e dire, "Signore, io sono qui, ti do la mia disponibilità finché vorrai”. Vi ricordate in Isaia quando Dio chiese, "Chi manderò e chi andrà per noi?" E lui rispose, "Eccomi, manda me!". Quanti di noi sono pronti a rispondere così a Gesù? Signore, mandami in un mondo perduto, dove ci sono persone con problemi di ogni genere, perché so che Tu ti prenderai cura di me mentre porto il tuo messaggio di trasformazione e speranza. 

 

 

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