• Media Archivio PDG Napoli
  • Media Archivio PDG Napoli

Perché Digiunare?

Perché Digiunare?

 

PERCHÉ DIGIUNARE?

Casavatore 14-01-2021                                                                         PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO   

Domenica scorsa, il Pastore ha iniziato con un breve riepilogo riguardante il Rhema che abbiamo ricevuto durante il servizio di culto precedente, dove eravamo collegati, via web, con l’Apostolo Lirio. Quindi, in quest'anno, ci impegniamo a seguire una parola profetica che ci condurrà, innanzitutto, verso la riattivazione dell'evangelismo soprannaturale. Come Chiesa, ci troviamo nella decade dell'evangelismo, ora nel quarto anno, nonostante l'attacco spirituale iniziale durante la pandemia, guardiamo avanti con altri sei anni davanti a noi e una focalizzazione sul domani. Concentriamoci sull'evangelismo soprannaturale, ispirati dall'esempio di Gesù che predicava con segni, miracoli e prodigi, inviandoci a manifestare la potenza divina e a operare a un livello soprannaturale, ricordandoci sempre che non siamo normali, ma soprannaturali. In seguito, ci lasceremo guidare verso la restaurazione del sacerdozio all'interno delle nostre case, seguendo una parola profetica specifica; ciò è basilare, perché le famiglie devono comprendere il proposito divino specifico per ciascuna di esse. Ricordatevi dell'episodio di Lot, nipote di Abramo, quando gli angeli lo visitarono, e la sua scelta sbagliata di Sodoma e Gomorra che fu già un segnale di perdizione. Abramo gli offrì la possibilità di scegliere tra la pianura e la montagna, ma Lot, ritenendosi astuto, scelse la pianura, portando la sua famiglia verso la distruzione. Come capi di famiglia, dobbiamo imparare dai principi biblici, riconoscendo ruoli distinti con il marito come capo e la moglie sottomessa. Il modello da restaurare nelle nostre case è quello di Abramo, che, mentre Lot era alle porte della città a trafficare, controllava ciò che entrava e usciva dalla sua casa, difendendo la sua famiglia. Ora, dopo aver discusso di evangelismo e della restaurazione del sacerdozio nelle case, un'altra parola rhema è che dobbiamo avere orecchie aperte per ascoltare la voce di Dio.

Isaia 50:5; 5 Il Signore, l'Eterno, mi ha aperto l'orecchio e io non sono stato ribelle né mi sono tirato indietro.

Dobbiamo avere la responsabilità di aprire le nostre orecchie per ascoltare la voce di Dio e obbedire immediatamente. Troppo spesso cerchiamo conferme esterne anziché agire con la stessa prontezza dimostrata dagli uomini della Scrittura che, con una sola parola ricevuta, obbedirono senza esitazioni. Per diventare uomini e donne secondo il cuore di Dio, dobbiamo avere orecchie aperte per ascoltare e il coraggio di agire con obbedienza alla Sua voce. Un'altra parola rhema è crescere nell'umiltà e nella mansuetudine. Dobbiamo mantenere l'attitudine all'insegnabilità, perché essere disposti ad imparare è prezioso agli occhi di Dio. Molti aspirano a essere maestri, ma ciò che Dio apprezza è l'umiltà nel voler imparare, associata a una natura mansueta.

Salmo 25:9; 9 Egli guiderà i mansueti nella giustizia e insegnerà la sua via agli umili. 

In quest'anno, chi sarà guidato da Dio? Non tutti, ma solo i mansueti, perché sono loro che accettano la mano di Dio senza esitazioni. Essere mansueti significa seguire come un figlio, tenendo la mano del padre senza fare domande o dubitare; questa è un'altra priorità su cui lavorare quest'anno. Dio ci offre un regalo, un vestito, ma quanti di noi lo desiderano veramente? Questa Scrittura ci svelerà il tipo di vestito che Dio desidera donarci e sarà il verso che ci guiderà per tutto l'arco di quest'anno.

1°Pietro 5:5; 5 Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.

La parola "sottomissione" può sembrare difficile da accettare, ma è un invito a tutti a sottomettersi gli uni agli altri e ad indossare l'umiltà come un vestito preparato da Dio. Questo abito, chiamato "vestito di umiltà", è essenziale, perché Dio resiste agli orgogliosi ma concede grazia agli umili. Stasera affrontiamo un tema impegnativo: il digiuno, che implica non solo astenersi dal cibo ma anche limitare le parole. Quindi, è un momento per riconsiderare le nostre priorità, iniziare l'anno con chiarezza sulla nostra vita e rinnovare il nostro impegno e la nostra consacrazione a Dio. La necessità di questo rinnovamento costante deriva dal dovere di affermare a noi stessi e agli altri a chi apparteniamo e chi ci ha redenti a caro prezzo attraverso Gesù, colui che ha pagato per i nostri peccati. Nell'inizio dell'anno, è fondamentale esaminare il nostro tempo di preghiera, di digiuno e di dare, perché Gesù ha insegnato che questi costituiscono una potente corda a tre capi, portatrice di una potenza soprannaturale di Dio.

Matteo 6:1-6; 1 «Guardatevi dal fare la vostra elemosina davanti agli uomini, per essere da loro ammirati; altrimenti voi non ne avrete ricompensa presso il Padre vostro, che è nei cieli.

Qui Gesù parla di attitudini; infatti, quando diamo, non dobbiamo farlo per essere visti dagli altri, ma con cuore sincero.

Versi 2-3; 2 Quando dunque fai l'elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini; in verità vi dico, che essi hanno già ricevuto il loro premio. 3 Anzi quando tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra quello che fa la destra,

Vogliamo essere visti dagli uomini? Cerchiamo l'applauso umano o desideriamo che sia Dio a vederci?

Verso 4; 4 affinché la tua elemosina si faccia in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa palesemente.

A volte, durante le offerte, si notano buste vuote perché alcune persone si avvicinano per offrire per evitare la vergogna di essere viste sedute senza contribuire. Correggiamo questa attitudine del nostro cuore: se non possiamo dare con sincerità, è meglio non dare, senza sentire la necessità di dimostrare agli altri ciò che facciamo, perché Dio ama le azioni fatte nel segreto. Quindi la prima corda è il dare, la seconda è la preghiera. Quando Gesù dice "quando pregate" e "quando digiunate", non lo dice come una condizione facoltativa, ma lo dà per scontato, presupponendo che noi già lo facciamo.

Verso 5; 5 E quando tu preghi, non essere come gli ipocriti, perché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini; in verità vi dico, che essi hanno già ricevuto il loro premio.

Sapete, ci sono quelli che, durante la preghiera, incominciano dalla Genesi citando tutti i 66 libri, ma l'atteggiamento giusto è comprendere che è Gesù che osserva, non dobbiamo farlo per cercare applausi o per essere visti dagli uomini.

Verso 6; 6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente.

Anche qui, quando si onora Dio in segreto, c'è la ricompensa pubblica; poi i versi continuano con Gesù che insegna ai discepoli il modello della preghiera. Il verso 16 parla della terza corda, che è il digiuno, e di come ci si debba comportare durante tale pratica. Quando si digiuna, gli uomini dovrebbero farsi la barba e le donne prepararsi come se dovessero partecipare a un ricevimento. È importante notare che talvolta si osservano persone su Facebook che, in foto, appaiono sempre sorridenti, ma quando sono in chiesa assumono un atteggiamento malinconico; questo comportamento è segno di una ipocrisia totale. Dovremmo invertire questa situazione: quando entriamo nella presenza di Dio, dovremmo farlo con gioia, rallegrandoci della Sua presenza.

Versi 16-18; 16 Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia, per mostrare agli uomini che digiunano; in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio. 17 Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, 18 per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente». 

La corda a tre capi comprende preghiera, digiuno e dare; quando la pratichi con la giusta attitudine, Dio manifesterà una ricompensa pubblica, e tutti verranno a conoscenza delle meraviglie che Dio ha compiuto nella tua vita e nella tua casa.

Il tema che affronteremo in modo particolare riguarda il digiuno e il suo significato. Digiunare implica astenersi dal cibo e mantenere la bocca chiusa per rispettare l'astinenza alimentare, evitando di parlare per non scadere in discorsi inutili; nella Scrittura si afferma che “anche lo stolto quando tace, passa per savio”. Il digiuno può estendersi anche ai social media, rinunciando a dedicare eccessivo tempo a tali piattaforme; è importante valutare quanto tempo trascorriamo sui social rispetto alla nostra comunione con Dio. Il digiuno spirituale, inteso come astinenza dal cibo per uno scopo spirituale, contraddistingue i figli di Dio, differenziandosi dalle persone del mondo che digiunano per ragioni fisiche, come mantenere la forma, perché essi cercano la faccia e la presenza di Dio nelle loro vite. La Bibbia presenta diversi tipi di digiuno, tra cui il digiuno di Gesù di 40 giorni e 40 notti, che, dopo essere stato rivestito dallo Spirito in forma di colomba, fu condotto nel deserto nella pienezza dello Spirito e ne uscì nella potenza dello Spirito. Altri esempi includono il digiuno di Daniele, caratterizzato da una restrizione alimentare specifica per 21 giorni, che dimostrò come chi pratica tale disciplina, ne acquista in saggezza e in benedizioni divine.

I benefici del digiuno, riguardante il nostro corpo fisico, sono sostenuti anche dagli scienziati che lo affermano:

Il primo beneficio; è che rigenera le cellule cerebrali, infatti, quando ci dimentichiamo le cose, vuol dire che c’è una carenza di cellule celebrali, con il digiuno esse ricominciano ad essere rigenerate.

Il secondo beneficio; è che sviluppa i mitocondri che sono organelli la cui funzione principale è quella di produrre energia nelle cellule.

Il terzo beneficio; è che riproduce le cellule madri che hanno un ruolo cruciale nello sviluppo, nella crescita e nella riparazione dei tessuti del corpo.

Il quarto beneficio; è che riduce la formazione del cancro, che è una malattia caratterizzata dalla crescita incontrollata e anomala di cellule cancerose e no, nel corpo. 

Il quinto beneficio; è che sostituisce le proteine cattive nel nostro corpo, disintossicandoci.

Il sesto beneficio; è che aumentano gli antiossidanti perché una dieta equilibrata, in particolare di frutta e verdura, proteggono le cellule dai danni causati dai radicali liberi che sono molecole instabili che danneggiano le cellule.

Il settimo beneficio; è che il corpo viene restaurato, perché durante il digiuno contribuisce ad esso di riposare e di rendere le cellule più resilienti allo stress.

Se non abbiamo mai digiunato, dobbiamo iniziare a farlo, anche se potremmo inizialmente sperimentare mal di testa; tuttavia, questo è un segnale positivo di disintossicazione. Ogni persona ha la capacità di non mangiare per 40 giorni senza morire, il beneficio che ne traiamo è che attraverso il digiuno rafforziamo il nostro spirito e restauriamo la nostra anima. Gesù, Daniele, l'apostolo Paolo e molte altre figure bibliche hanno praticato il digiuno, cercando la faccia di Dio, e questa antica legge spirituale ci concede accesso alla potenza soprannaturale di Dio quando è praticata con le giuste attitudini. Sapete, a volte ammiriamo gli uomini di Dio senza conoscere il prezzo che hanno pagato per raggiungere la loro posizione; digiunare è un modo per acquisire potenza spirituale e avvicinarsi a Dio. Nella lettera ai Romani, al capitolo 12, si parla di presentare il nostro corpo a Dio come sacrificio vivente. Nonostante Dio gradisca questo atto di sacrificio, non dovremmo usare la dottrina dell'ipergrazia come scusa per l'inattività, perché, sebbene Gesù abbia compiuto tutto, credere e agire per fede nell'ottenere le promesse di Dio rimane una nostra responsabilità.

Romani 12:1; 1 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio.

Consacrare tutto noi stessi come sacrificio vivente, significa mantenere questa dedizione costante, sia oggi che sempre, e rimanere vivi, a differenza di quello animale che è un sacrificio morto in quanto venivano immolati. Santo e gradito a Dio perché, il nostro atto di culto razionale, logico e intelligente, è rappresentato dal digiuno, durante il quale presentiamo il nostro corpo come un sacrificio a Dio. Il digiuno è uno strumento di trasformazione personale, che ci aiuta a cambiare le aree problematiche della nostra vita. Non è un atto per dimostrare a Dio quanto siamo bravi, ma un cammino verso la nostra santificazione per avvicinarci a Lui. Il digiuno, pertanto, non convince Dio, ma ci cambia profondamente, permettendoci di entrare nella rivelazione di ciò che Dio desidera fare per noi.

Verso 2; 2 E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.

Non conformiamoci ai valori distruttivi del mondo, come l'ignorare l'opera della croce e l'ossessione per i social media, quindi, l'uso saggio del cellulare è fondamentale per non diventarne schiavi. Scegliamo di non adottare costumi errati e, presentando il nostro corpo in sacrificio vivente, sperimentiamo una trasformazione continua e un cambiamento progressivo mentre maturiamo spiritualmente rinnovando la nostra mente. Il digiuno diventa un atto gradito a Dio, un mezzo per cercarLo attraverso la preghiera, permettendoci di conoscere per rivelazione, la Sua volontà, che è buona, accettabile e perfetta.

Abbiamo analizzato gli effetti del digiuno sul nostro corpo e i suoi significativi benefici, ora focalizziamoci su quelli spirituali che si ottengono praticandolo:

Il primo beneficio spirituale del digiuno è l'umiliazione dinanzi a Dio.

L'umiltà, una delle parole rhema che abbiamo ricevuto quest'anno, è un'arma potente e per maturare e crescere in questa attitudine, dobbiamo praticare il digiuno, che ci umilia davanti a Dio. Il digiuno mortifica la carne, aiutandoci a seguire il proposito divino; inoltre, l'umile riconosce chi è e perché Dio gli ha dato ciò che ha. Questa potente attitudine ci permette di camminare nella benedizione, perché sappiamo che tutto ciò che abbiamo viene dalla misericordia e dall'amore di Dio nella nostra vita.

Proverbi 22:4; 4 Il premio dell'umiltà è il timore dell'Eterno, la ricchezza, la gloria e la vita.

Il premio dell'umiltà è il timore dell'Eterno; umiltà e timore di Dio vanno di pari passo. Questa virtù ci guida alla ricchezza e alla gloria, avendo l'onore come frutto dell'umiltà. Crescendo nell'umiltà, possiamo ricevere onore senza cercare l'approvazione umana perché il premio dell'umiltà è una vita ricca di onore, gloria e benedizioni divini. La preghiera di corpo unito della Chiesa è potente, ma la superbia può ostacolare l'azione di Dio, quindi, dobbiamo digiunare, perché esso è un mezzo per umiliarci davanti a Dio, ottenendo la Sua grazia.

Il secondo beneficio spirituale del digiuno è quello che manifesta la nostra fame per Dio.

Stiamo dicendo, Signore, che abbiamo fame di cose materiali e del cibo naturale, ma riconosciamo che Tu sei più importante di qualsiasi pietanza. Quando abbiamo fame di Dio, ci mettiamo a cercare la Sua faccia, e chi ci circonda se ne accorge, perché la fame di Dio è evidente, proprio come un neonato piange per segnalare la sua fame, similmente, chi ha fame di Dio cerca la Sua presenza.

Matteo 5:6; 6 Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati.

Saremo saziati e la nostra fame di Dio crescerà, generando un desiderio costante per la Sua presenza. Sapete, perdere l'appetito spirituale è un segno di malattia spirituale, ma la presenza di Dio offre speranza e opportunità di rinascita. Gennaio il mese delle primizie segna l'inizio di una vita di preghiera, di digiuno e del dare, influenzando gli altri 11 mesi; è il mese dove ci sono più attacchi e dove dobbiamo rimanere saldi nella fede per sperimentare la potenza e la gloria di Dio. La consapevolezza, da parte di Dio, della nostra fame di Lui, conduce a cambiamenti economici, risposte alle preghiere e aperture inaspettate; il digiuno, sebbene non cambi Dio, opera trasformazioni profonde nelle nostre vite.

Il terzo beneficio spirituale del digiuno è quello che ci fa dipendere interamente da Dio.

In quali giorni stiamo vivendo? Il digiuno negli ultimi tempi cosa farà? Ti sensibilizzerà alla Sua presenza.

2°Timoteo 3:1; 1 Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili,

Negli ultimi tempi, affronteremo momenti pericolosi e stressanti, ma il digiuno diventa essenziale per acquisire discernimento e prepararci per ciò che sta accadendo. Digiunare è una dichiarazione che desideriamo dipendere da Dio, comprendere i tempi che viviamo e stabilire la nostra posizione nella Sua presenza per affrontare le sfide. Nel contesto di alzare le nostre aspettative per l'anno, il digiuno diventa un atto serio di consacrazione, rafforzando la nostra dipendenza da Dio durante tempi difficili.

Il quarto beneficio spirituale del digiuno è quello di rendere le cose impossibili in possibili.

Il digiuno ci consente di superare ostacoli precedentemente considerati impossibili; Dio rende tangibili le risposte alle nostre preghiere, trasformando situazioni apparentemente impossibili in possibili. Quando digiuniamo con impegno, preghiera e generosità, il proposito divino per la nostra vita diventa manifestamente possibile, aprendo le porte a soluzioni miracolose. In situazioni di prova, la fame di Dio attraverso il digiuno diventa gradita a Dio, rafforzando la consapevolezza della Sua presenza durante le sfide.

Nel primo mese dell'anno, gennaio, un periodo in cui Dio opera miracoli che influenzano tutto il resto dell'anno, è cruciale afferrare immediatamente la rivelazione della "corda a tre capi". Questo principio, basato sulla Parola gloriosa di Dio, richiede un aggiustamento delle priorità attraverso la preghiera, il digiuno e il dare. Testimonianze di trasformazioni nella vita delle persone attraverso questa pratica dimostrano l'efficacia della corda a tre capi nel portare cambiamenti. Alzare le aspettative e applicare la Parola di Dio, porta alla manifestazione dell'impossibile, rendendo il digiuno, come parte integrante della corda a tre capi, una pratica chiave per il cambiamento.

Ecclesiaste 4:12; 12 Se uno può sopraffare chi è solo, due gli possono resistere; una corda a tre capi non si rompe tanto presto. 

Andiamo alla conclusione evidenziando che la preghiera, il digiuno e il dare, quando combinati, possiedono un potere onnipotente, come indicato anche da Gesù nel Vangelo di Matteo. Questi tre elementi costituiscono un triplice sacrificio gradito a Dio, infliggendo danni al Regno delle tenebre e rappresentando tre colpi contro il dominio del diavolo. Quindi, all'inizio di quest'anno, dobbiamo comprendere spiritualmente l'impatto della preghiera, del digiuno e del dare, applicandoli con la giusta attitudine e afferrando questa rivelazione con gli occhi dello spirito aperti per vedere trasformazioni straordinarie nelle nostre vite. Questo ci incoraggia a credere che, se applichiamo queste tre pratiche, vedremo l'apertura di porte che nessuno potrà chiudere e il manifestarsi di cose impossibili trasformate in possibili nelle nostre vite. Infine, la nostra obbedienza alla voce di Dio ci condurrà alla liberazione, e l'intervento angelico soprannaturale romperà le opposizioni del secondo cielo, liberando così le promesse celesti nelle nostre vite e nelle nostre case.

Quanti credono in questo?

 

 

IMG 3540
IMG 3554
IMG 3584
IMG 3613
IMG 3627
IMG 3638
IMG 3666
IMG 3678
IMG 3690
IMG 3711
IMG 3714
IMG 3737
IMG 3747
IMG 3767
IMG 3774

 

Resta in Contatto

Inserisci la tua email per rimanere aggiornato