Come entrare nella tua nuova Stagione
COME ENTRARE NELLA TUA NUOVA STAGIONE
Casavatore 29-12-2024 PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO
Siamo giunti all'ultimo servizio di culto dell'anno 2024, un momento speciale per riflettere e prepararci a ciò che verrà. È essenziale, però, mantenere i nostri cuori ricettivi alla Parola, perché Dio desidera guidare e coordinare ogni aspetto delle nostre vite. Nel corso dell'anno, potrebbe essere successo a qualcuno di perdere la traiettoria, di distogliere lo sguardo dall'obiettivo che Dio ha tracciato. Ma abbiamo una certezza: Dio vuole riportarci sulla giusta strada perché desidera riallinearci al proposito eterno che ha preparato per ciascuno di noi, quel proposito unico e perfetto che dà senso e direzione alla nostra vita. Ora approfondiremo un importante insegnamento su come prepararci ed entrare con consapevolezza nella nuova stagione che ci attende, il cui titolo è: “Come entrare nella tua nuova stagione”. Sapete, a fine anno è comune fare un bilancio di ciò che è accaduto e formulare buoni propositi per il futuro, e anche se questo può essere positivo, ciò che desideriamo davvero è ricevere una voce dal cielo, perché solo il nostro Padre celeste ci conosce profondamente e sa esattamente di cosa abbiamo bisogno. Quanti di noi hanno aspettative per la nuova stagione? Se non le abbiamo, o se sono basse, alziamo le nostre aspettative, perché riceveremo sempre in accordo a ciò che crediamo. Quanti vogliono rimanere nella vecchia stagione? Tutti noi desideriamo lasciare il vecchio per entrare nel nuovo, perché sappiamo dove Dio vuole introdurci e vogliamo essere saggi in questo. Ora, se quella che è alle porte è davvero la nostra nuova stagione, dobbiamo prepararci per entrarvi. Durante l'anno viviamo le quattro stagioni e, quando una nuova stagione arriva, dobbiamo adattarci con il guardaroba giusto, perché, ad esempio, non indosseremmo mai un cappotto in estate; allo stesso modo, se crediamo davvero che una nuova stagione spirituale sia arrivata, dobbiamo prepararci per affrontarla.
Ecclesiaste 3:1; 1 Per ogni cosa c'è la sua stagione, c'è un tempo per ogni situazione sotto il cielo:
Dobbiamo cercare di capire la distinzione tra stagione e tempo, perché molti cristiani fanno confusione tra i due, ma c'è una sostanziale differenza. Dal punto di vista divino, il tempo è qualcosa di generico, privo di eventi soprannaturali, mentre la stagione è caratterizzata da manifestazioni soprannaturali. Molti vivono nel tempo, sbilanciati e senza una chiara direttiva, perché in esso non c'è nulla di speciale, ma quando entriamo nella stagione, sperimentiamo per primi il favore divino, che prende la nostra vita e inizia a perseguitarci in modo positivo. Una delle caratteristiche del favore divino è che porte rimaste chiuse, iniziano a spalancarsi, dandoci accesso a cose, persone e luoghi strategici, che Dio ha preparato per il nostro cammino, mentre tutto ciò che le nostre mani toccheranno, sarà benedetto. Quando siamo nel favore divino, tutto accelera e non dobbiamo più spingere, perché, grazie a un'accelerazione soprannaturale, ostacoli che prima sembravano insormontabili vengono rimossi, a differenza del tempo, nel quale viviamo nella routine, ripetendo sempre le stesse cose. Siamo pronti per la nuova stagione? Siamo pronti a lasciarci alle spalle il tempo che abbiamo vissuto fino a ora per entrare nella nuova stagione? Quando siamo nella nostra stagione, il favore di Dio caratterizza la nostra vita in modi straordinari. Ad esempio, se abbiamo un'attività commerciale e ci sono altre cinque persone con la stessa, la nostra prospererà, non perché Dio non desideri la prosperità per gli altri, ma perché su di noi c'è un segno particolare. Se siamo operai in un'azienda con molte persone, saremo promossi, non per meriti particolari, ma perché siamo spinti dal favore divino della nostra stagione. Non abbiamo fatto nulla di straordinario per meritare tutto ciò; è semplicemente il risultato dell'essere nella stagione divina. Sapere che una stagione sta terminando è altrettanto importante, perché quando essa volge al termine, le cose che inizialmente fluivano facilmente, iniziano a rallentare, segno che Dio sta chiudendo una fase per aprirne una nuova. Se nel nostro lavoro le cose sembrano rallentare, dobbiamo pregare, dipendere dallo Spirito Santo e discernere come entrare nella nuova stagione che Dio ha preparato per noi. Riconoscere una nuova stagione significa vedere il segno del favore divino, che ci permette di chiedere e ricevere. La Bibbia ci insegna che talvolta le preghiere rimangono inesaudite perché non è ancora il tempo o la stagione giusta, ma quando siamo nella nostra stagione il favore divino è su di noi: chiediamo e riceviamo rapidamente; Gesù a riguardo, disse:
Matteo 7:7; 7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto.
Dobbiamo imparare a chiedere e a pregare per i nostri bisogni, in accordo alla volontà di Dio, sapendo che le porte si apriranno e cose nuove accadranno nella nostra vita. Quando il favore di Dio è su di noi, persino le risorse che sembravano lontane ci verranno date, come accadde a Israele, che, dopo 400 anni di schiavitù in Egitto, vide aprirsi una nuova stagione caratterizzata da eventi sconvolgenti. Dio ha dimostrato la Sua fedeltà liberando il Suo popolo e mostrando che gli idoli egiziani non erano nulla rispetto alla Sua potenza; infatti, ogni piaga inflitta agli egiziani colpì un loro idolo, dimostrando che Dio è l'unico vero Dio. Il passaggio delle ricchezze dagli ingiusti ai giusti è un altro segno del favore divino, perché Dio desidera benedire finanziariamente la Sua Chiesa per adempiere la Sua opera. Reinhard Bonnke, un grande uomo di Dio, quando vide che stavano costruendo strutture per gli sport, disse: "Costruite, costruite, noi stiamo arrivando", e milioni di persone risposero al Vangelo, arrendendo la propria vita a Gesù. Quando il nostro cuore è allineato con quello di Dio, Egli riversa ricchezze su di noi per adempiere la Sua volontà. La fedeltà a Dio è essenziale: chi cammina con integrità nella Sua presenza, diventa un vaso di fiducia per adempiere la Sua opera. Sapete, tornando alla liberazione del popolo di Israele, in corrispondenza della decima piaga, Dio diede istruzioni precise al Suo popolo in quel momento specifico. Era il quattordicesimo giorno di Nissan, e dal tredicesimo al quattordicesimo si celebrava la Pesach, la Pasqua dell’Eterno. Gli Ebrei dovevano mettere il sangue sugli stipiti e sugli architravi delle porte; il distruttore sarebbe passato, ma dove vedeva il sangue, passava oltre. In quella notte si udivano grida: i primogeniti degli Egiziani morivano, incluso il primogenito del faraone, considerato un idolo per l'Egitto. Questo, ci mostra la potenza del sangue di Gesù, che, dove viene applicato, impedisce al distruttore di fermarsi. Anche noi, ogni giorno, prima di uscire di casa, dobbiamo applicare il sangue di Gesù sulla nostra vita, sui nostri figli, sul nostro lavoro, sulla nostra casa e su tutto ciò che Dio ci ha donato, perché la Sua potenza ci protegge dalla morte, dalla malattia e dal distruttore. All'epoca lo applicavano con l'issopo, oggi lo applichiamo attraverso la Parola, dichiarando la volontà di Dio. In quella notte, oltre alla Pesach, Dio diede istruzioni a Israele: al mattino, prima di partire, gli Ebrei avrebbero dovuto bussare alle porte degli Egiziani e chiedere loro oro, argento e ricchezze. In una notte, Dio trasferì le ricchezze degli ingiusti ai giusti, perché gli Egiziani diedero loro tutto ciò che chiedevano. Ci sono cose che il nemico ci ha rubato, come salute, lavoro e altro, ma nel nome di Gesù tutto deve esserci restituito sette volte tanto; dichiarandolo e reclamandolo, vedremo la restituzione.
Esodo 12:36; 36 e l'Eterno fece entrare il popolo nelle grazie agli occhi degli Egiziani, che diedero loro quel che chiedevano. Così spogliarono gli Egiziani.
Quando il favore di Dio è su di noi, ogni circostanza può cambiare, non per minaccia, ma perché siamo rivestiti della Sua grazia. Dio ci sta introducendo in una nuova stagione, ma per entrarvi dobbiamo sapere che Egli non la dà superficialmente, ma guarda invece al nostro cuore e alle caratteristiche della nostra vita. La nuova stagione è legata al proposito divino per noi, e per viverla pienamente dobbiamo conoscere il motivo per cui ci ha creati e il Suo piano per la nostra vita, che non consiste semplicemente nello scaldare una sedia in chiesa due ore a settimana, ma nel vivere ogni giorno secondo la Sua volontà. Dobbiamo essere fedeli nel poco per poter ricevere di più, perché la disubbidienza ci fa perdere tempo: un viaggio di 11 giorni per Israele durò 40 anni, mentre Dio preferisce l'ubbidienza al sacrificio; se ascoltiamo e ubbidiamo, Egli ci introdurrà nella nuova stagione. Il numero 40 nella Bibbia rappresenta cambiamento, rinnovamento, passaggio: Noè fu nell'arca 40 giorni, Israele camminò nel deserto 40 anni, Gesù passò 40 giorni nel deserto e, dopo la resurrezione, 40 giorni con i discepoli per passare loro il testimone. Per entrare nella nuova stagione, è necessario un cambiamento che non riguarda solo gli altri, ma richiede che anche noi cambiamo.
Romani 12:2; 2 E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.
Questo è un invito a rinnovare la nostra mente, perché il cristianesimo puro richiede un cambiamento continuo, con la trasformazione che avviene di gloria in gloria. Questo è il momento di cambiare mente, cuore ed emozioni, lasciando che Dio ci trasformi per prepararci alla Sua gloria. Ognuno di noi deve sapere qual è il proposito che Dio ha scelto per lui, non ciò che gli piace, ma ciò che è nella Sua volontà. Per entrare nella nuova stagione, è fondamentale comprendere il proposito di Dio per la nostra vita, perché è strettamente legato a ciò che ha preparato per noi; per scoprirlo, dobbiamo pregare e chiedere allo Spirito Santo. Sapete, Dio prova la nostra fedeltà nelle piccole cose, che ai nostri occhi sembrano minime ma hanno un grande valore davanti a Lui. Dio può affidarci una persona da discepolare, e se non ce ne prendiamo cura, come possiamo pensare di ricevere responsabilità maggiori? Se non abbiamo cura di una sola pecora che ci ha affidato, come possiamo dire: “Signore, voglio essere pastore”. Dobbiamo saper cogliere le opportunità divine e metterci alla ricerca del Suo proposito, perché Dio oggi ci dice: “Io ti do una nuova stagione, sempre in accordo al mio proposito”.
Giosuè 5:6; 6 Infatti i figli d'Israele avevano camminato quarant'anni nel deserto finché tutto il popolo, cioè gli uomini di guerra che erano usciti dall'Egitto, furono distrutti, perché non avevano ubbidito alla voce dell'Eterno. Ad essi l'Eterno aveva giurato che non avrebbe fatto loro vedere il paese che aveva giurato ai loro padri di darci, un paese dove scorre latte e miele.
Questa scrittura ci ricorda che, a causa della loro disubbidienza, i figli di Israele camminarono per quarant'anni nel deserto, trasformando un viaggio di soli undici giorni in quarant'anni. Questo ci insegna che la nostra disubbidienza trasforma giorni in anni, mentre l’ubbidienza trasforma anni in giorni. Dio ci chiama all’ubbidienza, perché è attraverso di essa, che entriamo nella nuova stagione. Quindi, per entrare nella nuova stagione dobbiamo cambiare nella nostra mentalità, nel nostro cuore, nelle emozioni e nello spirito. Cambiare è urgente e necessario; anche Gesù, pur essendo perfetto, passò attraverso unzioni e glorie, mostrando che il cambiamento fa parte del proposito di Dio. Entriamo dunque nella nostra nuova stagione con un cuore rinnovato, una mente trasformata e una vita pronta a seguire l’ubbidienza alla Sua volontà. Quando le cose attorno a noi non cambiano, è tempo che cambiamo noi stessi, perché, nonostante i nostri sforzi, spesso non vediamo risultati; Dio ci sta dicendo di smettere di spingere e di concentrarci sul cambiamento dentro di noi. È arrivato il momento di cambiare la nostra mentalità: passare dalla povertà alla ricchezza, dalla mediocrità all’eccellenza, dalle piccole cose all’espansione verso le grandi cose. Dio è un Dio di eccellenza e vuole che ci vediamo come Lui ci vede: benedetti e prosperi; quando decidiamo di cambiare, Egli ci darà di più. Ricordiamo che tutto ciò che non cambia è destinato a morire: se il nostro matrimonio sta soffrendo, non aspettiamo che peggiori, ma cambiamo; se i nostri figli stanno morendo spiritualmente, non restiamo fermi, ma cambiamo, senza puntare il dito verso gli altri, guardando dentro di noi e decidendo di cambiare. Dio rilascerà la Sua grazia trasformante quando, con sincerità, diremo: "Signore, devo cambiare", ammettendo la verità che non dobbiamo chiedere a Dio di cambiare gli altri, ma riconoscere che siamo noi a dover cambiare, e in quel momento una grazia soprannaturale ci inonderà e ci trasformerà. Altra cosa da comprendere è che servire Dio è un onore che dobbiamo vivere con gioia e con tutto il nostro cuore.
Geremia 48:10; 10 Maledetto colui che compie l'opera dell'Eterno fiaccamente, maledetto colui che trattiene la sua spada dallo spargere il sangue!
Inoltre, Gesù ci insegna che, per portare frutto, un seme deve cadere a terra e morire; quindi, se non moriamo a noi stessi, non porteremo frutto. Dio ci chiama quest’anno a predicare il Vangelo, ad espandere il Suo Regno, e a dire la verità, non a compiacere gli altri. La spada rappresenta la Parola di Dio ed è la verità che ci rende liberi; Gesù ha detto: “Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi."
Proverbi 27:6; 6 Fedeli sono le ferite di un amico, ma ingannevoli sono i baci di un nemico.
Dobbiamo apprezzare chi ci dice la verità, anche se può essere difficile da accettare. Quando qualcuno ci dice la verità per amore, dobbiamo riconoscerne il valore e chiedere perdono se li abbiamo fraintesi o attaccati, perché quella verità ci apre gli occhi e ci mostra il nostro bisogno di cambiare.
Ricordiamo sempre che: “Fedeli sono le ferite di un amico, ma ingannevoli sono i baci di un nemico.