La Verità sulla Seconda Venuta di Gesù 2°Parte
LA VERITÀ SULLA SECONDA VENUTA DI GESÙ 2°Parte
Casavatore 28-09-2025 PREDICAZIONE: PASTORE ANTONIO RUSSO
In questo servizio di culto continuiamo con il tema della verità sulla seconda venuta di Gesù e abbiamo considerato cosa accadrà durante il tempo dell’assenza della Chiesa. Nella prima parte abbiamo visto nel libro dell’Apocalisse ciò che è scritto sui testimoni che hanno parlato profeticamente della seconda venuta di Gesù. Abbiamo visto che anche gli apostoli, come Paolo, Pietro, Giovanni e gli altri, hanno testimoniato che Gesù sarebbe ritornato per rapire la sua Chiesa. Abbiamo compreso che per Dio “un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno”. Come l’apostolo Pietro dice agli schernitori che affermano che il ritorno è lontano, noi possiamo rispondere che davanti a Dio sono passati solo due giorni e che Egli non ritarda la sua promessa, perché è fedele e desidera che tutti giungano al ravvedimento, poiché non c’è salvezza senza ravvedimento. L’apostolo Giovanni ci ha lasciato il libro dell’Apocalisse, che tratta della rivelazione degli ultimi tempi. Oltre a Gesù e agli apostoli, anche gli angeli hanno testimoniato che Egli ritornerà. Negli Atti, mentre cinquecento discepoli guardavano l’ascensione, due angeli dissero: "uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che vi è stato tolto ritornerà nella stessa maniera in cui lo avete visto andare". Poi, abbiamo visto che anche lo Spirito Santo e la Chiesa parlano del suo ritorno: “E lo Spirito e la Sposa dicono: Vieni!” (Apocalisse 22:17). Abbiamo anche potuto osservare che nel ritorno di Gesù ci sono due eventi distinti: il rapimento e la seconda venuta. La seconda venuta sarà pubblica, “ogni occhio lo vedrà”, mentre il rapimento avverrà in modo segreto, quando tutti i nati di nuovo che camminano infuocati per Dio saranno portati in cielo. La prima venuta fu per i perduti, la seconda sarà per Israele e per stabilire il Suo Regno sulla terra, ma prima ci sarà il rapimento della sposa.
1°Tessalonicesi 4:15-17; “Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, 16 perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; 17 poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore.”
Il potente comando ci ricorda quello che Gesù disse a Lazzaro quando era morto da quattro giorni: “Lazzaro, vieni fuori!” e Lazzaro uscì dal sepolcro avvolto nelle bende. Quando Egli tornerà, tutto avverrà in un batter d’occhio, in un istante, e noi saremo rapiti con Lui. Per questo non importa quale difficoltà stiamo vivendo oggi, non importa quale tribolazione stiamo attraversando, non importa cosa il diavolo ci stia facendo passare, perché possiamo dire a Satana: io conosco già la fine della storia e la mia storia sarà gloriosa, perché sarò sempre con il Signore. Anche se molti non credono al rapimento, esso avverrà comunque, perché non dipende dalle opinioni umane ma dalla fedeltà della Parola di Dio. In Matteo 24:37 si ricorda che Dio comandò a Noè di predicare, ed egli fu chiamato “predicatore di giustizia”. Per centovent’anni annunciò che sarebbe venuto il diluvio e che l’arca era stata preparata per la salvezza sua e della sua famiglia. Tuttavia, gli uomini non credettero, ma lo schernirono e lo derisero, perché sembrava assurdo vedere un uomo costruire un’arca su un monte: pensavano che il mare non sarebbe mai arrivato fin lì. Infatti, fino a quel tempo non era mai piovuto sulla terra, che veniva irrigata dal vapore che saliva dal suolo, ma le cose di Dio sono incomprensibili per l’uomo naturale. Questo ci fa pensare ad oggi, quando annunciamo il ritorno di Gesù, molti non credono, ci deridono e dicono che viviamo di favole. Ma questa non è una favola, perché Gesù ha detto: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai” (Matteo 24:35). Tutto quello che per noi è materia passerà, perché la gente è materialista e dice: “Se non vedo non credo, se non tocco non credo”, ma ciò che vediamo e tocchiamo è destinato a passare, il corpo si consumerà e le cose che usiamo si romperanno, mentre solo ciò che è invisibile è eterno. Ai giorni di Noè la gente rise di lui, ma quello che Dio aveva detto si compì, venne il diluvio e piovve per quaranta giorni e quaranta notti, coprendo tutta la terra. In Matteo 24:39 leggiamo che “non si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li portò via tutti …”, quindi non si ravvidero fino al suo arrivo e allora capirono che Noè aveva ragione. Così anche oggi possono chiamarci pazzi, ma quando Gesù ritornerà diranno che gli unici ad avere ragione eravamo noi. Infatti, la Scrittura nella seconda parte del verso 39, dice: “così sarà pure alla venuta del Figliuol dell’uomo”.
Versi 40-42; “Allora due saranno nel campo; uno sarà preso e l'altro lasciato. 41 Due donne macineranno al mulino, una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete a che ora il vostro Signore verrà.”
Questo significa che mentre saremo in macchina uno sarà preso e l’altro lasciato, oppure mentre saremo in aereo il pilota sarà rapito e diventerà un problema serio. Un giorno si entrerà in chiesa e si dirà: ma dove sono i fratelli stamattina? Il grano sarà preso, la zizzania sarà lasciata, le pecore saranno prese, le capre saranno lasciate. Questo è il rapimento della Chiesa e può succedere pure in questo momento. La seconda venuta di Gesù, detta “Parusia”, dal greco “presenza” o “venuta”, sarà gloriosa, potente e accompagnata dai suoi santi, angeli e dalla sua Chiesa, che nel rapimento sarà portata nel cielo. La prima volta Egli è venuto nell’umiltà, in una mangiatoia a Betlemme, ma la seconda volta ritornerà nella Sua gloria, con potenza, con i Suoi santi angeli e con la Sua Chiesa. Dopo il rapimento, sulla terra ci saranno sette anni: tre anni e mezzo di tribolazione e tre anni e mezzo di grande tribolazione. Nei primi tre anni e mezzo l’anticristo non si rivelerà, ma negli ultimi tre anni e mezzo manifesterà la sua malvagità e il suo odio per l’umanità, e questa è l’ultima settimana di Daniele ancora da compiersi. Durante questi sette anni, la Chiesa sarà in cielo, celebrando le nozze con l’Agnello e ricevendo i premi al tribunale di Cristo, il “BEMA”, che non è di condanna ma di ricompensa. Quando le nazioni attaccheranno Gerusalemme, Gesù la difenderà e tornerà con la Sua Chiesa per regnare mille anni. La Sua prima venuta fu un evento locale per la salvezza dei peccatori, mentre la seconda sarà un evento globale in cui tutti lo vedranno ed Egli verrà come giudice per giudicare il mondo. Oggi molti pensano che la salvezza non richieda ravvedimento, ma anche se Dio ama i perduti non si è salvati solo per il suo amore, perché senza ravvedimento non c’è salvezza.
Marco 2:17; “E Gesù, udito ciò, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a ravvedimento».”
Oggi si presenta un Gesù falso, che non importa se pecchiamo, perché ci ama comunque, ma questa è una menzogna. Quando Gesù ritornerà, verrà per giudicare, con la verga di ferro, per portare giustizia, con la spada a due tagli nella Sua bocca. Oggi è il tempo della grazia, e dobbiamo predicare Cristo e la grazia di Dio, annunciando il Suo amore: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Quindi, alle persone, dobbiamo dire: ravvedetevi, pentitevi, chiedete perdono e arrendetevi a Cristo, perché oggi c’è speranza ma arriverà il giorno in cui sarà chiusa e allora verrà la giustizia di Dio. La prima volta stabilì il Regno spirituale, oggi invisibile ma presente nei nostri cuori, la seconda volta stabilirà il Suo Regno fisicamente sulla terra. La prima volta che è venuto Israele, lo ha rigettato e lo ha rifiutato, ma la seconda volta che verrà, tutto Israele che sarà presente sulla terra in quel tempo, lo riceverà come Messia e tutti saranno salvati. Il profeta Zaccaria dice che tutto Israele sarà salvato, e così si adempirà la parola dell’apostolo Paolo in Romani 11:26: “E così tutto Israele sarà salvato…”. La prima volta venne come l’Agnello di Dio, la seconda come Leone della tribù di Giuda, che verrà per governare insieme alla Chiesa. Quindi, se sappiamo che il ritorno è vicino, dobbiamo prepararci come una sposa prossima alle nozze. La popolazione mondiale oggi è circa otto miliardi, molto più alta rispetto ai due miliardi e mezzo degli anni ’70, e Dio è paziente, aspettando che ogni persona giunga al ravvedimento perché desidera salvare tutti. Egli ci ha chiamati al discepolato, non a essere semplici credenti. Infatti, Gesù non ha detto “andate a fare credenti”, ma “andate a fare discepoli”. Poche chiese oggi fanno discepolato, molte si accontentano di riempire i locali senza curarsi di ciò che Gesù ha insegnato. Il vero discepolato richiede impegno, sacrificio e coinvolgimento nella vita delle persone, e porta il discepolo a vivere con una speranza viva. La speranza significa aspettarsi qualcosa che sta per accadere, e ciò che sta per accadere è il ritorno di Gesù e il rapimento della Chiesa. Questa speranza ci fa vivere nell’attesa del ritorno di Gesù e produce due effetti fondamentali, ci mantiene infuocati per Dio e per le sue cose e ci purifica. Chi ha la speranza nel ritorno di Cristo non si spegne, resta acceso nel fuoco di Dio e non si distrae dalle circostanze negative, dall’economia o dall’insicurezza del mondo. Il diavolo vuole distogliere lo sguardo da Cristo, ma dobbiamo fissarlo su Gesù, l’autore e compitore della nostra fede. Paolo insegna che dobbiamo avere gli occhi alle cose di lassù perché quelle di quaggiù passeranno. Non dobbiamo guardare ai fratelli, alle sorelle o al pastore, ma a Gesù, e dobbiamo essere trovati infuocati nel compiere la Sua volontà. La nostra preparazione dipende da noi, e se il fuoco si è abbassato, dobbiamo ravvivarlo con la speranza del ritorno del Signore. Dobbiamo focalizzarci sul nostro discepolato, prima di tutto sulla nostra vita come discepoli e poi su chi Dio ci ha chiamati a formare.
Atti 11:26; “E per un anno intero essi si radunarono con la chiesa e ammaestrarono un gran numero di gente; e, per la prima volta ad Antiochia, i discepoli furono chiamati Cristiani.”
Prima erano discepoli e solo dopo furono chiamati cristiani, perché facevano le opere di Cristo, e questo significa che essere cristiani vuol dire essere discepoli, e non si può esserlo senza seguire Cristo.
Luca 21:34-36; “Ora fate attenzione che i vostri cuori non siano aggravati da gozzoviglie, da ubriachezze e dalle preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso… Vegliate dunque pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”.
Sapendo che Gesù sta tornando, dobbiamo mantenere il fuoco acceso, non distrarci e focalizzarci sull’opera di Cristo. La nostra responsabilità è vivere da veri discepoli, pronti per il ritorno del Signore, con la speranza viva che ci mantiene accesi, focalizzati e puri nella vita cristiana.
1°Giovanni 3:2-3; “Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi sé stesso, come egli è puro.”
Dio ci dà la responsabilità di purificarci, e in questo tempo ci dice: alzate le vostre aspettative perché io sto per tornare, tenetevi infuocati nelle mie cose perché io sto per tornare, purificatevi cioè rifiutate tutto ciò che è compromesso e peccato perché io sto per tornare. Molti rispondono dicendo che non sono pastori, ma non sono solo i pastori che devono purificarsi, tutti siamo chiamati a essere luce.
Matteo 5:14; “Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può essere nascosta.”
Gesù è la luce del mondo, la Luce sovrana; noi, come Lui, siamo luce e dove c’è luce le tenebre fuggono. Quindi siamo chiamati a essere luce ovunque: a casa, al lavoro, a scuola, nel quartiere, nella città. Dobbiamo essere figli di Dio sempre, non solo a nostra convenienza, e portare la luce attraverso lo Spirito Santo e la Parola, manifestandola con miracoli, guarigioni e parole profetiche. Dio ci ha collocati in luoghi strategici per contenere la contaminazione, combattere la distruzione e purificare, perché, oltre a essere luce, siamo anche sale della terra, e il sale conserva e purifica. Dovunque siamo, dobbiamo togliere la contaminazione del peccato e ricordare che ogni persona ha bisogno di Gesù, di essere discepolata, dell’amore di Dio e di un miracolo. Anche di fronte a provocazioni dobbiamo benedire, perché Dio ci ha messi per essere luce e sale in quel luogo. Questo è il motivo per cui siamo nati in questo tempo prima della venuta di Gesù. Sapete, il mondo è confuso perché vede carnali nella Chiesa, e il diavolo inganna mostrando ciò che è carnale come se fosse normale, ma Gesù ha detto che grano e zizzania crescono insieme, così come pecore e capre. La pecora è umile, la capra altezzosa e velenosa; il mondo vede la zizzania e non la separazione che Dio farà. Gesù dice: “voi siete nel mondo, ma non siete del mondo.”
2°Corinzi 6:17-18; “Perciò «uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente».”
La Chiesa sta passando la purificazione e comparirà davanti a Gesù senza ruga, senza macchia, gloriosa e santa. Con l’aspettativa del ritorno di Gesù dobbiamo purificarci da carne e spirito e onorare il Signore. La Chiesa deve ritornare al timore di Dio, che non significa paura ma rispetto per Lui e per la Sua Parola. Oggi vediamo persone contaminate, senza differenza tra mondo e Chiesa, nel comportamento, nel parlare, nel vivere e nel vestire. Il timore di Dio custodisce i nostri cuori dal peccato e guida la vita nella verità che rende liberi. Viviamo nel tempo in cui Gesù sta tornando e ci invita: “Infuocatevi e appassionatevi di me”.
Per questo lo Spirito e la Sposa proclamano con fervore: “Vieni, Signore!”
